Coppa d’Africa 2010: assalto al Togo, Adebayor (Man City) illeso

venerdì 25 giugno 2010.
 

di Federico Succi

8 gennaio 2010. Il calcio e la sua storia recente vive l’ennesima pagina nera. Il pullman che trasporta la nazionale di calcio togolese verso Cabinda, viene assalito da un gruppo di terroristi del Flec (Fronte Liberazione Enclave Cabinda).

Nella sparatoria muoiono l’allenatore in seconda, Abalò Amaletè e l’addetto stampa Stanislas Ocloò, mentre l’autista ed il secondo portiere del Togo Kodjovi Obilalè sono gravemente feriti. Il fattaccio è accaduto alla vigilia dell’inizio della Coppa d’Africa in Angola: il pullman su cui viaggiavano i giocatori del Togo è stato bersagliato a colpi di mitra sulla frontiera tra Angola e Congo.

Illeso, invece, l’attaccante del City di Mancini, nonché il giocatore più rappresentativo della nazionale, Emmanuel Adebayor, che però, come riportato dai dirigenti di Manchester che lo avevano raggiunto, "è sotto shock". E proprio il giocatore è stato chiaro: "Se non sarà garantita la sicurezza andremo via domani". Nessun rinvio, la Coppa d’Africa si giocherà regolarmente (show must go on ndr.): lo ha precisato la Confederazione africana di football (CAF) dopo che i giocatori avevano espresso la volontà di boicottare il torneo, al via la domenica successiva in Angola, e dal Togo erano arrivate voci di una richiesta di rinvio.

"La nostra grande preoccupazione riguarda i giocatori, ma la manifestazione avrà luogo" ha sottolineato Souleymane Habuba, responsabile della comunicazione Caf. "La Fifa e il suo presidente, Joseph Blatter, sono profondamente commossi di quanto è accaduto alla squadra nazionale del Togo, al quale esprimono la loro simpatia estrema" (simpatia estrema??? Ma come, sono morte delle persone e lui esprime simpatia?!). Lo si legge in una nota diramata dalla Federazione mondiale.

"La FIFA è in contatto con la Confederazione africana di football e il suo presidente, Issa Hayatou, da cui si attende una relazione completa sulla situazione", prosegue la nota. Tragico l’episodio, molto più grave di quello che ha preceduto Egitto-Algeria con vari scontri tra le tifoserie, per le qualificazioni Mondiali in novembre, che vede protagonista il calcio africano. L’attentato è stato rivendicato dai guerriglieri del Flec (Fronte Liberazione Enclave Cabinda) che lottano per l’indipendenza della Cabinda, la regione a nord del Paese, oltre il fiume Congo, ricchissima di petrolio, e che da anni reclama la secessione dall’Angola, cui fu unita dopo la Rivoluzione dei Garofani in Portogallo che diede l’indipendenza delle colonie portoghesi in Africa.

Ovvio l’obbiettivo di sabotare la Coppa d’Africa e di fare pressione su Luanda maturando una visibilità internazionale. Secondo il ministro angolano Antonio Bento Bembe , l’attacco all’autobus del Togo è un vero e proprio atto di terrorismo ed una indagine è stata già aperta. Puntualmente, in serata le "Forze di liberazione di Cabinda" hanno rivendicato l’assalto. Il Togo si trovava in Congo per uno stage e stava rientrando in Angola dove la domenica successiva sarebbe iniziata la Coppa d’Africa.

Un ministro angolano ha detto che si è trattato di un attacco terroristico. “E’ stata una cosa orribile - ha dichiarato Thomas Dossevi, attaccante del Nantes sotto choc - circa cinque minuti dopo aver passato la frontiera tra Congo e Angola abbiamo sentito una serie di spari verso di noi. Ci siamo buttati a terra e ho sentito ancora spari per venti minuti, forse era la nostra scorta che rispondeva. C’era sangue dappertutto. Quando siamo scesi dall’autobus ci siamo chiesti cosa fosse successo e perché fosse capitato a noi. Piangevamo e ringraziavamo Dio. E’ incredibile e vergognoso”.

“E ’stata come una guerra - ha proseguito Dossevi - sono scioccato. In questo momento non abbiamo molta voglia di giocare la Coppa d’Africa. Pensiamo ai nostri compagni feriti”. “Se siamo in grado di boicottare la Coppa d’Africa, lo faremo. Se siamo in grado di cancellare tutte le partite, perché non farlo? Pensiamo di tornare a casa", ha aggiunto Alaixys Romao che gioca nel Grenoble. Questo è stato l’urlo di disdegno dei giocatori. L’esordio del Togo in Coppa d’Africa, tra l’altro, era previsto contro il Ghana, di lunedì proprio a Cabinda.

Ma l’assurdità della storia non finisce e qui ed anzi raggiunge il suo apice proprio alla fine; sabato 30 gennaio il Togo viene squalificato dalla CAF (l’organo che gestisce il calcio africano) per le prossime due edizioni della Coppa d’Africa ed inoltre riceve una multa di 50.000 dollari per essersi rifiutati di partecipare senza la necessaria “autorizzazione”. Il commento di Emmanuel Adebayor fu: “Decisione mostruosa. Questi signori se ne fregano delle guerre nel mondo”. Questa è probabilmente la cosa più assurda di questa storia assurda.


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