MADE IN ITALY

LA POTENZA VISIVA E VERBALE DI "MADE IN ITALY" DELLA BABILONIA TEATRI CHE CERCA DI ESSERE SPECCHIO DELLA SOCIETA’ IN CUI VIVE
venerdì 16 marzo 2012.
 

Nei giorni scorsi ho assistito a “Made in Italy” della compagnia veneta “Babilonia Teatri”. Non nutro velleità critiche né credo di essere in grado di offrire una lettura articolata di spettacoli teatrali anche perché, per una serie di circostanze, lo frequento poco, purtroppo, il teatro. Sono curioso però, questo si. Se non riesco a vivere spesso “la magia del teatro” cerco in qualche modo di tenermi aggiornato soprattutto sul cosiddetto teatro di ricerca o teatro sperimentale, grazie alla radio ai giornali alle riviste. Mi informo per conoscere ad esempio cosa di nuovo propongono la “Socìetas Raffaello Sanzio”,il “Teatro delle Albe”, Emma Dante. Nulla sapevo di “Babilonia teatri” e dopo aver visto “Made in Italy” devo dire di essere davvero molto contento e soddisfatto di questo incontro perchè “Made in Italy” ci racconta, attraverso la bravura e la maestria di Valeria Raimondi e Enrico Castellani, l’Italia passando dai suoi bar di provincia per arrivare ai grandi eventi pubblici di massa seguiti in diretta televisiva. E lo fa incrociando linguaggi, espressioni dialettali, modi di dire, che hanno come fondamento comune la superficialità, il qualunquismo, la rabbia, il rancore, il livore, il razzismo. Da una serata in pizzeria fino all’esplosione di gioia per la vittoria della Coppa del mondo da parte della Nazionale di calcio è un fiume di parole che travolge lo spettatore che sta fermo in poltrona a teatro e che dal punto di vista morale ormai nulla ha di diverso dallo spettatore tipico della televisione. Credo che questo spettacolo abbia un pregio particolare, oltre naturalmente alla straordinaria interpretazione vocale, mimica, attoriale dei due protagonisti, alle luci alla scenografia alla musica e ai suoni che fanno da sfondo. Il pregio particolare sta in questo:il rappresentare le miserie umane e culturali di questo nostro paese senza affondare nella retorica,senza utilizzare registri già percorsi, parole già troppo spremute: è fin troppo facile infatti osservare che viviamo male, in un paese ormai abbruttito e involgarito. Tutti ce lo ricordano, persino chi è stato, e continua ad essere, complice di quest’imbarbarimento. Invece senza scadere nel ruffianismo, alternando tensione drammatica e leggerezza comica, “Made in Italy”, da una prospettiva unica e in una forma originale, ci ripropone, mescolandola, la realtà in cui siamo immischiati e che con affanno continuiamo comunque a vivere.

domenico barberio


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