Egregio direttore,
lo giuro, non mi fa piacere criticare, ma purtroppo mi vedo costretta un’ennesima volta a farlo. Mi sono recata con tanta ansia alla Fiera Florense, perché, oltre a ricordami momenti belli, mi piace tanto ammirare ed apprezzare i lavori artigianali del nostro paese, nonché la bravura dei nostri artigiani (ne abbiamo tanti). Ma ahimè, che delusione, che squallore, mi sono cadute
Distinti saluti
Anna Santosuosso
Cara Anna,
concordo con lei. Rispondo anche alla sua lettera sul concorso riguardante la pacchiana. Il punto è che San Giovanni in Fiore è morta, è diventata deserto, improvvisazione e inciviltà incontrollata. Se non reagiscono i cittadini, sarà sempre peggio. Coi suoi interventi pubblici, lei sta dando un contributo al recupero della città. Tanti, invece, tacciono per convenienza. Il silenzio è sempre mafia. La saluto con viva cordialità, con la speranza che la voce non manchi a nessuno.
Emiliano Morrone
cara anna sono d’accordo con te. la fiera quest’anno una vera delusione! era da anni che non mi recavo alla fiera per motivi di lavoro, quest’anno ho fatto di tutto per riuscire ad esserci per almeno un giorno. Ma la delusione è stata notevole visto che non è più quella di una volta e poi tutte le bancarelle di una volta dove sono? è molto più piccola rispetto a quella che ricordavo!
Katia
Servono urgentemente idee, proposte, progetti, visioni per un paese che non visito da dodici anni e che mi ha sempre trasmesso un senso d’impotenza e di rabbia insopportabili.
Questa testata potrebbe assumere un ruolo trainante per il cambiamento tanto auspicato. Purtroppo pure qua, oltre alle solite critiche sulla mala amministrazione, non noto un coinvolgimento deciso e assiduo di tutti i lettori nelle problematiche del paese in Fiore.
Spero che le lettere di Anna rappresentino dei propulsori per un preciso cambiamento di rotta anche di questo giornale online, al quale sono molto affezionato.
Cari saluti ba
Caro Biasi,
sarebbe molto bello se a San Giovanni in Fiore ci fosse un senso democratico della dialettica politica, tale da permettere confronto e sviluppo. Ieri l’altro, mio padre, anziano e malato, è stato aggredito e ho dovuto difenderlo mollando una sberla all’intrepido autore dell’episodio, molto vicino a signori del luogo. Siamo all’anno zero: ognuno fa ciò che vuole e lo Stato, nella città di Gioacchino, non esiste. Prima bisogna ottenere il rispetto delle regole, poi ci si occupa del resto. L’anarchia fa comodo a chi, dentro i palazzi del potere, s’è arricchito giocando sul bisogno altrui.
Ti ringrazio e abbraccio.
emiliano