Politica

Gianni Vattimo si è dimesso: non è più consigliere comunale a San Giovanni in Fiore

La decisione è arrivata dopo la constatazione della debolezza estrema del tessuto sociale e dello strapotere incontrollato d’una componente politica priva di limiti
giovedì 6 ottobre 2005.
 
Nella settimana scorsa, Gianni Vattimo ha inviato una lettera di dimissioni al presidente del consiglio comunale di San Giovanni in Fiore, l’avvocato Franca Migliarese Caputi (Ds). Vattimo, consigliere comunale in carica dall’aprile del 2005, candidato sindaco dello stesso comune, lascia dopo aver visto direttamente l’impossibilità, nella città di Gioacchino da Fiore, di condurre una politica di sana ingegneria sociale fondata sui servizi, la garanzia dei diritti, la cultura e la reale valorizzazione del territorio, tra i più belli ma poveri d’Italia. Le dimissioni del grande filosofo rappresentano un colpo durissimo per il microcosmo politico di San Giovanni in Fiore, incapace di cogliere al volo l’occasione rappresentata dalla presenza di Vattimo, padre del pensiero debole. Contestato già dall’inizio, osteggiato soprattutto dalla sinistra tradizionale e da alcuni religiosi, Vattimo va via dopo una bellissima esperienza con un gruppo di giovani del posto, i quali, con il movimento "Vattimo per la città", hanno portato avanti un’iniziativa politica pura, lontana dai partiti e basata su un programma glocale, di cento punti programmatici. San Giovanni in Fiore ha il record italiano della disoccupazione, al 51%, 7000 emigrati iscritti nel registro speciale dei residenti all’estero, un debito pubblico di oltre 30 miliardi di lire, un’emigrazione intellettuale progressiva e incessante e nessuna possibilità occupazionale per causa d’una politica d’assistenzialismo che, tra il ’98 e il 2004, ha prodotto 1200 fruitori circa del Reddito minimo d’inserimento, senza controlli degli organi preposti. Ci sono, ancora oggi, circa 800 precari già assegnati a compiti di manutenzione e utilità sociale. A San Giovanni in Fiore, non esiste una stagione teatrale, la mafia si sta ben radicando e non c’è una programmazione cinematografica ordinaria. Con 20 autosaloni e 10 macellerie, il quadro sulla situazione delle attività produttive di questo comune, il quale conta 18577 abitanti, può essere ben interpretato da qualsiasi lettore. La politica della zona è stata segnata, negli ultimi decenni, dalla presenza dominante di Gerardo Mario Oliverio (Ds), attuale presidente della Provincia di Cosenza e deputato della Repubblica, già assessore regionale all’Agricoltura e sindaco di San Giovanni in Fiore. Ad oggi, non ci sono provvedimenti significativi, per il territorio di San Giovanni in Fiore, adottati dall’onorevole Oliverio. Il Comune è amministrato dalla stessa maggioranza politica, praticamente da sempre. Ogni ambito pubblico è caratterizzato dalla diretta gestione di dirigenti iscritti al partito dei Democratici di sinistra. Negli ultimi tempi, la richiesta di occupazione stabile da parte di un numerosissimo gruppo di persone, facenti riferimento a una lista civica collegata a Forza Italia, sta diventando il motivo ricorrente dello scontro fra le parti politiche, ripetendosi perversamente una realtà che ha irrimediabilemnte determinato un rapporto tra Stato e cittadino, da queste parti, di imperio e passiva subordinazione.

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