Lettere

Renato Pierri, il teologo del rinnovamento, raccomanda a Benedetto XVI di abbandonare il business, per aggiornare una Chiesa sempre più vetusta, malata di assolutismo e assetata di potere

giovedì 19 luglio 2007.
 

L’Unità, 12 luglio 2007

E’ solo quella cattolica la «vera Chiesa»?

Che cosa pensare, gentile direttore, di un signore che abitando nei dintorni di Roma, nei pressi della via Tiburtina, dicesse a coloro che abitano sempre nei dintorni della Capitale, ma nelle adiacenze della Cassia o della Nomentana, o della Prenestina, che l’unica strada per recarsi a Roma è la Tiburtina? Con tutte le approssimazioni del paragone, il Papa, che ha approvato il documento della Congregazione della Dottrina della Fede, secondo il quale la Chiesa Cattolica è l’unica Chiesa voluta da Gesù Cristo, in qualche modo è come quel signore. Che utilità ha una dichiarazione del genere? E soprattutto: a chi può giovare? Con tutto il rispetto, però ho la vaga impressione che il nostro Pontefice non sappia che cosa escogitare per uscire dall’ombra stesa inevitabilmente sui suoi successori, dalla quercia (altro paragone con limiti) Giovanni Paolo II. Io un suggerimento lo avrei: lasciar perdere i libri su Gesù (niente di veramente originale, se non le vendite), la messa in latino, ecc., e mettersi di buona lena, dopo il Papa che secondo alcuni ha cambiato la storia, per cambiare radicalmente la Chiesa. Il rischio è di morire martire; ma in fondo per il Vicario di Cristo, dovrebbe essere quasi una fortuna.

Renato Pierri


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