Lettere

Francesca Ribeiro invita la Chiesa a ringraziare Michele Santoro

lunedì 4 giugno 2007.
 

Gentile direttore,

la tempesta sul documentario trasmesso da Santoro va scemando, e così vorrei fare un paio di pacate considerazioni in proposito. La prima riguarda il termine "pedofilia", generico, diventato sinonimo sempre di pervertito, maniaco, ecc. Bisognerebbe invece distinguere tra l’attrazione erotica verso i bambini, che è senz’altro una perversione; e l’attrazione erotica di un adulto verso gli adolescenti che non sempre può essere definita tale. Al tempo di Gesù, per esempio, le ragazze ebree si sposavano con adulti, appena considerate nubili, vale a dire legalmente a dodici anni e mezzo.

Questa doveva essere suppergiù l’età della Vergine Maria quando prese marito; e nessuno oserà affermare che Giuseppe fosse un pervertito. Oggi ovviamente i tempi sono cambiati, e tradurre tale attrazione da parte di un adulto in atti sessuali, è non solo atto immorale, ma anche reato. La seconda considerazione riguarda i due protagonisti della trasmissione: Santoro e Fisichella. L’atteggiamento del primo, il quale ha cercato in tutti i modi di non infierire sul prelato, è stato più cristiano dell’atteggiamento del secondo, il quale ha affermato con calore che la Chiesa non aveva nulla da vergognarsi.

Sarebbe stato più giusto avesse detto: "Dobbiamo vergognarci tutti, come si vergogna ogni buona famiglia quando scopre che un suo componente è un delinquente. Non abbiamo fatto abbastanza per evitare tutto questo; e la Chiesa ha il dovere di fare ogni sforzo per far sì che episodi simili non si ripetano". Ed avrebbe dovuto ringraziare Santoro per il bene che, magari non volendo, stava facendo alla Chiesa.

Francesca Ribeiro

AFFARI ITALIANI

La Chiesa ringrazi Santoro Lunedí 04.06.2007 13:45


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