Presidente della Repubblica

Tutti propongono, s’organizzano, fanno, pensano, individuano, a proposito del futuro presidente della Repubblica. Emiliano Morrone, a sorpresa, candida il filosofo Gianni Vattimo e dice: "Sarebbe il migliore presidente per l’Italia, credo di crederlo"

domenica 7 maggio 2006.
 

"Chi l’ha detto?", scriveva Giampaolo Spinato, in bocca a Sid Vicious. "Chi l’ha detto che qui io non posso anche (...) non sparare (...) non... chi, chi, chi l’ha detto?". Oggi, io, Emiliano Morrone, umile cittadino d’una patria superba, propongo Gianni Vattimo (www.giannivattimo.it) come presidente della Repubblica. Per due semplici ragioni. Vattimo sa. Vattimo ragiona. Chi non sa e chi non ragiona non può, dunque, essere il capo dello Stato. La politica ci ha mostrato che spesso le cariche istituzionali più alte spettano, di diritto, a soggetti che ignorano o delirano. Io penso che la candidatura di Vattimo varrebbe a superare lo stato di lunghissimo torpore in cui versa il nostro bellissimo Paese. Senza orpelli, apro la discussione e invito anzitutto La Sala a rispondere a questa, mia, non provocazione. Segue, un profilo del prof Vattimo, preso da Wikipedia.

Allievo di Luigi Pareyson, si è laureato in filosofia nel 1959 a Torino. Ha conseguito la specializzazione ad Heidelberg, con Karl Löwith e Hans Georg Gadamer, di cui ha introdotto il pensiero in Italia. Nel 1964 divenne professore incaricato e nel 1969 ordinario di estetica all’Università di Torino, e dal 1982 è ordinario di filosofia teoretica presso la stessa università. Ha insegnato come visiting professor in varie università degli Stati Uniti. Negli anni Cinquanta ha lavorato ai programmi culturali della Rai. È direttore della Rivista di estetica, membro di comitati scientifici di varie riviste italiane e straniere, socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino. È stato editorialista per i quotidiani La Stampa e La Repubblica e per il settimanale L’Espresso. Per la sue opere ha ricevuto lauree honoris causa delle università di La Plata, Palermo e Madrid. Ha svolto attività politica in diverse formazioni: prima nel Partito Radicale, poi in Alleanza per Torino, successivamente nei Democratici di Sinistra, per i quali è stato parlamentare europeo, e attualmente nel Partito dei Comunisti Italiani. Nel 2005 è stato candidato a sindaco di una cittadina calabrese, San Giovanni in Fiore (Cs), per combattere la "degenerazione intellettuale" che affligeva quel paese. Era capolista del movimento Vattimo per la città, contrapposto ai due schieramenti tradizionali, ma soprattutto in polemica con la sinistra florense. Raccogliendo l’11% venne eletto consigliere comunale, provocando di conseguenza il ricorso al ballottaggio, che venne vinto dal candidato del centrosinistra.

Pensiero

Nelle sue opere Vattimo si è occupato dell’ontologia ermeneutica contemporanea, accentuandone il legame con il nichilismo, inteso come indebolimento delle categorie ontologiche: il pensiero debole (contrapposto alle diverse forme di pensiero forte fondate sulla Rivelazione cristiana, sul marxismo o su altri sistemi ideologici), che lo ha fatto conoscere in molti paesi, è una filosofia che propone l’indebolimento dell’essere come chiave di lettura della postmodernità, ma anche - nelle forme della progressiva riduzione della violenza, del passaggio a regimi politici democratici, della secolarizzazione, del pluralismo e della tolleranza - come spinta all’emancipazione umana e al superamento delle differenze sociali causate da questi fenomeni. Con le sue opere più recenti ha rivendicato al proprio pensiero anche la qualifica di autentica filosofia cristiana per la postmodernità.

Opere principali

Il concetto di fare in Aristotele, Giappichelli, Torino, 1961

Essere, storia e linguaggio in Heidegger, Filosofia, Torino, 1963

Ipotesi su Nietzsche, Giappichelli, Torino, 1967

Poesia e ontologia, Mursia, Milano 1968

Schleiermacher, filosofo dell’interpretazione, Mursia, Milano, 1968

Introduzione ad Heidegger, Laterza, Roma-Bari, 1971

Il soggetto e la maschera, Bompiani, Milano, 1974

Le avventure della differenza, Garzanti, Milano, 1980

Al di là del soggetto, Feltrinelli, Milano, 1981

Il pensiero debole, Feltrinelli, Milano, 1983 (a cura di G. Vattimo e P. A. Rovatti)

La fine della modernità, Garzanti, Milano, 1985

Introduzione a Nietzsche, Laterza, Roma-Bari, 1985

La società trasparente, Garzanti, Milano, 1989

Etica dell’interpretazione, Rosenberg & Sellier, Torino, 1989

Filosofia al presente, Garzanti, Milano, 1990

Oltre l’interpretazione, Laterza, Roma-Bari, 1994

Credere di credere, Garzanti, Milano, 1996

Vocazione e responsabilità del filosofo, Il Melangolo, Genova, 2000

Dialogo con Nietzsche. Saggi 1961-2000, Garzanti, Milano, 2001

Dopo la cristianità. Per un cristianesimo non religioso, Garzanti, Milano, 2002

Pubblica presso Laterza un annuario filosofico a carattere monografico (Filosofia ’86 e seguenti).


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