Editorialazzo

San Giovanni in Fiore: la gara per la differenzata, i rischi e gli scenari futuri, dall’Anac al terzo elemento

sabato 4 giugno 2016.
 

La gara per l’affidamento della raccolta differenziata nel Comune di San Giovanni in Fiore non può essere aggiudicata; lo ribadiamo da settimane. Ci sono tre problemi insuperabili, checché ne scriva lo studio legale Morcavallo, di Cosenza, che ha dissertato sulla nostra legittimazione a ricorrere, per quanto abbiamo chiesto la mera applicazione delle leggi da parte del municipio.

Nella gara in questione, da 5,5 milioni di euro, l’avviso di proroga dei termini per la presentazione delle offerte non è stato mai pubblicato sulla Gazzetta dell’Unione europea, come invece vuole la normativa. Se questo non è un problema per l’attuale amministrazione, se non lo è per lo studio Morcavallo - interpellato dal Comune, che pure ha il proprio Ufficio legale -, per l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) è di certo causa invalidante. La ragione è semplice: il Comune di San Giovanni in Fiore non ha utilizzato gli stessi strumenti di pubblicità adottati per il bando di gara, escludendo dalla partecipazione quanti non hanno potuto sapere del riferito avviso di proroga. Siamo sicuri che il magistrato Raffaele Cantone, presidente dell’Anac, interverrà evidenziando l’arroganza di chi non ha voluto sentire ragioni.

Il sindaco, Giuseppe Belcastro (in foto, ndr), più volte interrogato ha rilasciato dichiarazioni generiche quanto contraddittorie. «Noi non firmeremo nulla di illegale», ha scandito, riparando poi nella divisione di legge tra funzione di indirizzo politico e responsabilità degli uffici.

Le rogne saranno per il rup, Antonio Cantisani, e per il dirigente del settore numero 8, Nicola De Luca, che, forti del parere morcavalliano, limitato alla vicenda del riassunto difetto di pubblicazione, probabilmente procederanno all’aggiudicazione della gara, assumendosene ogni peso. Peggio per loro, all’occorrenza; la politica dorme sonni tranquilli, ma sino a un certo punto.

L’altro elemento critico della procedura riguarda l’utilizzo di Asmel, centrale consortile bloccata da una deliberazione dell’Anac, confermata in via definitiva dal Tar del Lazio.

Infine, c’è stato un terzo elemento, che ci riserviamo di tirare fuori a tempo debito; anche, se occorrerà, con esposto alla magistratura penale.

Al Comune abbiamo chiesto un ripensamento, a partire dalla componente politica, che decide come gestire la differenziata.

Il municipio non ha mai considerato i nostri appelli al buon senso e all’equilibrio, trasmessi per posta certificata; nonostante le rassicurazioni del presidente del Consiglio comunale, Domenico Lacava, il quale ci ha detto che avremmo avuto una doverosa risposta.

Intanto, la gara per l’edificio polifunzionale è stata aggiudicata, benché quella struttura, dopo la grave vicenda della mancanza di 377 mila euro nelle casse municipali, dovesse fruttare ben altro al Comune.

Naturalmente non ci fermeremo qui, e nella prossima settimana divulgheremo fuori regione questo caso della gara per la differenziata, con i nostri mezzi e testimoni.

Il direttore


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