E’ morto a 50 anni Michael Jackson. Il cantante è stato colpito poco dopo mezzogiorno (ora di Los Angeles) da un attacco cardiaco nella sua casa di Holmby Hills. Il dramma era cominciato giovedì poco dopo mezzogiorno, ora di Los Angeles, con una telefonata disperata dalla villa del cantante, nel quartiere di Holmby Hills, ai servizi di emergenza. Il personale paramedico aveva trovato Jackson in condizioni gravissime. Avevano cercato di rianimarlo durante il tragitto dalla abitazione all’ospedale Ucla di Los Angeles, dove avevano cominciato a giungere i suoi familiari mentre all’esterno si affollavano i media e i fans che avevano cominciato ad apprendere dalle Tv le condizioni disperate di Jacko.
Secondo quanto riferito dal fratello Ransy la popstar, da tempo malata, è crollata all’improvviso. "Quando l’ambulanza è giunta in ospedale il cuore di Michael Jackson aveva già smesso di battere", ha detto uno dei soccorritori. "Jackson era in uno stato di incoscienza quando è arrivato all’Ucla ed è morto alle 14.26" (ora locale, le 23.26 di ieri in Italia), ha detto alla Cnn il tenente Fred Corral, portavoce dell’Istituto di medicina legale di Los Angeles, che non ha fornito spiegazioni sulle cause del decesso (ma sul corpo del cantante sarà eseguita un’autopsia).
La prima notizia del decesso di Jackson è stata diffusa dal sito Tmz: da quel momento è partito un tam tam in rete, presto confermato anche dai media tradizionali. Grande lo sconcerto da parte dei fan, che attendevano con trepidazione il ritorno sul palco del cantante, che aveva annunciato una serie di concerti londinesi per questa estate. Le notizie sul suo pessimo stato di salute, con continue rivelazioni circa infezioni, malattie genetiche e altri problemi sanitari, avevano però causato notevoli problemi per l’assicurazione del tour.
Icona del pop americano anni ’80 Jacko ha avuto tanto successo, fin dal suo debutto a pochi anni d’eta, quanti guai privati: dalle accuse di voler diventare bianco ai sospetti di pedofilia, dai matrimoni falliti al rischio di bancarotta. A consacrarlo artista pop di maggior successo di sempre fu l’album Thriller del 1982, tuttora l’album più venduto nella storia della musica, co-prodotto da Quincy Jones e vincitore di 8 premi Grammy. Secondo il Guinness World Records, il cantautore ha venduto oltre 750 milioni di album risultato che lo rende di fatto l’artista solista di maggior successo di sempre. Dal 1988 al 2005 Jackson è vissuto al Neverland Ranch (successivamente venduto nel 2008 per la cifra di 35 milioni di dollari), in cui aveva fatto costruire un parco a tema e uno zoo per ragazzini poveri e malati terminali.
"Non riesco a smettere di piangere", è stato il commento di Madonna. Il suo produttore storico Quincy Jones si è detto "totalmente sconvolto", mentre il governatore della California, Arnold Schwarzenegger ha reso omaggio "a una delle figure più influenti e più emblematiche dell’industria della musica". Una folla di suoi ammiratori si è riunita davanti la leggendaria sala da concerto Apollo, nel quartiere di Harlem, a New York. Stesse scene di lutto a Londra e in altre città del mondo, da Sidney a Seoul a Rio de Janeiro.
Di seguito le dichiarazioni delle celebrità sulla sua morte improvvisa:
Britney Spears: «Michael è stato una fonte di ispirazione durante tutta la mia vita. Sono devastata dalla notizia della sua morte».
Brooke Shields: «Il mio cuore è sopraffatto dal dolore per la devastante perdita del mio carissimo amico Michael. Era un amico ed un arista straordinario. Mi unisco alla sua famiglia e ai suoi fans per celebrare la sua incredibile vita e al cordoglio per la sua morte prematura»
Madonna: «Non riesco a smettere di piangere. Ho sempre ammirato Michael Jackson. Il mondo ha perso uno dei suoi grandi, ma la sua musica vivrà per sempre. Il mio cuore va ai suoi tre figli e agli altri membri della sua famiglia».
Lisa Marie Presley, sua ex moglie: «Sono sconvolta e rattristata dalla sua morte. Ho il cuore a pezzi per i suoi figli, che erano tutto per lui, e per la sua famiglia. È un’enorme perdita sotto molti punti di vista. Non ho parole».
Quincy Jones: «Sono assolutamente devastato da questa notizia tragica ed inaspettata. Che Michael se ne sia andato così giovane: non ho parole».
Liza Minnelli: «Era un uomo gentile, genuino e stupendo. È stato anche uno dei più grandi intrattenitori di sempre. Gli volevo molto bene e mi mancherà per tutti i giorni della mia vita».
Justin Timberlake: «Non riesco a trovare le parole per esprimere quanto sia rattristato dalla scomparsa di Michael. Abbiamo perso un genio e un vero ambasciatore, non solo del pop, ma della musica in generale».
Elton John, che stava tenendo un concerto a Londra quando ha appreso della scomparsa dell’artista, gli ha dedicato il brano Don’t let the sun go down on me.
LA SENTENZA
Michael Jackson, fu omicidio
"Il medico Murray è colpevole"
Il re del pop fu ucciso da una dose letale di anestetico somministratagli dal suo dottore. Lo ha stabilito la giuria nel processo sulla morte del cantante. Il verdetto parla di omicidio involontario. Il medico rischia fino a 4 anni di carcere *
LOS ANGELES - Il dottore Conrad Murray è stato riconosciuto colpevole di omicidio colposo involontario per la morte di Michael Jackson, deceduto il 25 giugno 2009 per un’iniziezione letale del potente anestetico Propofol. La giuria si è espressa all’unanimità contro Murray che rischia ora una condanna fino a 4 anni di carcere. L’entità della pena sarà stabilita dal tribunale in una nuova udienza fissata per il 29 novembre.
Il coroner riscontrò dosi letali di Propofol nell’organismo della popstar. Murray, che inizialmente non fu indagato, riferì allora agli inquirenti di aver sottoposto Jackson a questo trattamento per sei settimane, iniettandogli per endovena 50 grammi quotidiani del farmaco. Per evitare che Michael si assuefacesse alla sostanza, Murray aveva quindi abbassato la dose a 25 grammi, compensando la riduzione con l’aggiunta di altri due sedativi.
Durante la prima udienza 1 il 28 settembre di quest’anno a Los Angeles c’era mamma Katherine, le sorelle LaToya e Janet, il padre Joe, il capotribù che trasformò la sua nidiata di figli talentuosi in un inferno di successo. C’era anche Michael, in voce dalle registrazioni dell’iPhone del suo dottore. La voce impastata dalle droghe, come ha detto in aula il procuratore David Walgren prima di mostrare l’immagine mai vista del cadavere di Michael nel letto dell’ospedale.
Per l’accusa Murray è colpevole di averlo lasciato solo, di aver dato l’allarme in ritardo per restare al telefono con la cameriera, conosciuta da poco, con la quale amoreggiava. Per la difesa in realtà Murray stava cercando di far disintossicare Michael. Era stato il medico Arnold Klein a introdurlo a quel Propofol con cui tentava di curare l’insonnia e che s’era subito trasformato in una dipendenza. Dice sempre la difesa che Jacko quella stessa notte tra il 24 e il 25 giugno aveva preso otto bottiglie di un’altra medicina, il Lorazepam "che sarebbero bastate a stendere sei adulti". E dice anche che fu sempre Michael a iniettarsi quella dose fatale di anestetico approfittando dell’assenza del medico che era in bagno.
* la Repubblica, 07 novembre 2011 (ripresa parziale - senza immagini e audio).
E’ morto Michael Jackson e, come spesso mi accade ultimamente con defungimenti, malattie e disgrazie di molti VIP, non riesco a provare nessun sentimento di umana pietà. Muore tanta gente e non vengono conquistate le prime pagine dei giornali. In Iran, per esempio, dove se riesci a far passare un SMS via Twitter, raccontando quello che succede, se non sei un giornalista straniero il minimo che ti possa capitare è che tu, semplicemente, sparisca, e nessuno possa sapere più nulla di te in saecula saeculorum amen.
Mi fa rabbia questa parata di star, queste dichiarazioni di Madonna che non smette di piangere, di Liz Taylor che è troppo sconvolta per rilasciare una dichiarazione, di fan che ora non faranno altro che glorificarlo, raccontarsi favole di isole che non ci sono, di lupi cattivi, di streghe malefiche, di sortilegi, di piccole mammine-Wendy premurose, di giornali italiani a cui non pare vero aprire con una notizia del genere, persino il sito di Repubblica, che normalmente apre con le quotidiane dichiarazioni di qualche zoccola di turno, ha ceduto al nazional-popolarismo della morte dell’interprete di "Thriller", il disco in assoluto più venduto al mondo, ma è stato 27 anni fa. E da allora Jackson con la sua pelle sbiancata in un curioso color avorio cinese già simil-cadavere, con le sue accuse di pedofilia che non sono riuscite a convincere l’opinione pubblica, da allora si è trasformato nel ritratto di Dorian Gray, nella maschera di se stesso, nella plastificazione di un volto apparentemente bambino mentre il suo corpo, e, probabilmente anche la sua anima, si stavano putrefacendo al suo interno.
Mi fa rabbia questa stampa che se ne occupa come se fosse una notizia, come se la gente che muore di fame nei regimi dittatoriali come quello di Pyongyang non sia degna di avere lo stesso risalto. Mi fa rabbia la gente che oggi piange perché muore Peter Pan.