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Esami di maturità 2008: profezie e corrispondenze illuminanti di La Sala e Falqui

giovedì 19 giugno 2008.
 

"Così dunque deve essere per me lo storico: impavido, incorruttibile, libero, amante della franchezza e della verità, e come dice il comico, capace di chiamare i fichi fichi e la barca barca, di non risparmiare o concedere nulla per odio o per amicizia; non deve avere riguardo, pietà, vergogna, o paura; sia un giudice imparziale, benevolo verso tutti ma non al punto di concedere a nessuno più di quel che gli è dovuto; nelle proprie opere deve essere straniero, senza patria, indipendente da ogni potere, uno che non calcola che cosa ne penserà l’uno o l’altro ma che racconta i fatti così come sono accaduti".

"Così come accaduti", "racconta i fatti". Non mi pare che ci siano divergenze, asimmetrie, discordanze e distanze fra questo passo in greco assegnato ai maturandi 2008 e le previsioni e proiezioni dei nostri Federico La Sala e Maria Paola Falqui.

Avevano, i due, previsto un pezzo della prima lettera di Giovanni sull’essenza di Dio, argomento che occupa molto spazio in queste pagine elettroniche, ricorrendo nelle questioni teologiche, politiche, etiche e pedagogiche.

L’anno passato, riuscimmo a beccare - se preferite, a indovinare - le tracce del tema di italiano, e fu un trionfo, un’esplosione di connettività redazionali ed esterne.

Stavolta, non centrato lo stesso obiettivo per la prova di scrittura, ci siamo avvicinati riguardo alla versione dal greco.

Il sito di "la Voce di Fiore" è stato assalito, fra ieri e oggi, da oltre 50 mila visitatori, che hanno lasciato commenti, mostrato attenzione e riservato qualche insulto. Ne è venuto materiale interessante per una nuova antropologia e psicologia dello studente, che interroga la rete aspettando la soluzione del proprio dramma personale.

Il professor La Sala, l’architetto Falqui e il sottoscritto sono mediatori che riflettono sui dati e i segni di Internet, dai quali si ricava, peraltro, lo stato del sapere contemporaneo giovanile. Si tratta di un’intelligenza amplificata cui può accostarsi, tuttavia, la formazione d’un senso critico subordinato alle supposte verità dissipate negli archivi elettronici.

Lo sforzo della nostra testata, che resiste alle vanità, è di contribuire a una progressiva autonomia delle ultime generazioni, affinché la loro indagine, la ricerca e la sintesi non si limitino al livello di superficie.

Abbiamo aggiunto un omaggio al poeta visivo Eugenio Miccini, oggi, 19 giugno 2008, ricordandone una performance a Diamante (Cs). Il professor La Sala mi ha rammentato una presa di posizione del giornale, a proposito di un’operazione di edilizia scongiurata da coscienze sensibili in quel comune calabrese, splendida terrazza sul Tirreno. Del posto, è Nuccio Ordine, tra i massimi studiosi dell’opera di Giordano Bruno, martire che difese la libertà di pensiero sino alla morte.

Come si vede, c’è un filo rosso: dal rigore e coraggio dello storico all’universalità dell’amore di Dio, all’intelligenza condivisa, all’autonomia delle creature, alla poesia, all’impegno civile, alla libertà, al pensiero. Che è svincolato, per definizione, da dogmi e pregiudizi. Federico La Sala chiuderebbe con "viva la Costituzione, viva Gioacchino da Fiore".

Emiliano Morrone


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