Politica

Il senso della democrazia dei Comunisti italiani: la legge 40 fa moda e mercato

Storie d’un partito che è diretto da un solo compagno, a San Giovanni in Fiore, garante della linea comunitaria. Spinto a leggere la Arendt, preferisce certi fumetti di Hegel
mercoledì 8 giugno 2005.
 

I Comunisti italiani di San Giovanni in Fiore scrivono al quotidiano la Provincia cosentina, diretto da Geneviève Makaping, amica cara e persona che stimo tanto. Lamentano, supponendo, un inspiegabile silenzio di Vattimo sulla legge 40 e, stranamente, chiedono al professore come mai il suo portavoce non dice sulla questione referendaria, per suo conto. Sia Vattimo che il portaborse si sono espressi: il primo in molte circostanze pubbliche, il secondo attraverso il web. Le osservazioni dei Comunisti rimandano, inevitabilmente, al gusto della provocazione intellettuale di un finissimo hegeliano come Giovanni Guzzo, indiscusso Führer della sezione locale del partito di cui Vattimo, se non sbaglia il suo attacchino, tiene la tessera: il Pdci. Avrà mai letto un po’ la Arendt, il compagno Guzzo, che vedo sempre in solitudine e qualche volta, alla vigilia dell’Election day, in compagnia del più grande comunista della storia, l’onorevole Mario Oliverio? Nessun revisionismo, per il compagno Guzzo, come per l’onorevolissimo Oliverio. Solo coerente adesione al programma della rivoluzione per una società senza classi ma con embrioni disposti a piramide. Ambedue si sono convertiti al pensiero di Severino: la storia della potenza e dell’atto. Molta potenza e poco atto, nel loro caso. Meglio alcuni fumetti di Hegel, per Giovanni Guzzo. Capiamo bene. La campagna abrogativa, nella città di Gioacchino, è tutta impostata sull’attivismo di giovani giovani e sulla faccia convincente della presidentessa Franca Migliarese Caputi, espressione d’una sinistra feconda e illuminatissima. Immagini da estate romana, con Versace, Valentino, Armani. Dolce e Gabbana li lasciamo per le parate di Vattimo, quando ci saranno. Se ci saranno.

Emiliano Morrone


Rispondere all'articolo

Forum