No alla mafia

Il coraggio e l’orgoglio possono liberare la Calabria

Un contributo forte dell’associazione Gens, soggetto coordinatore d’una rete di forze sociali per una Calabria diversa
lunedì 23 maggio 2005.
 

Dall’associazione Gens, di Cosenza, con cui la Voce di Fiore e Vattimo per la città sono in gemellaggio

La serie infinita di attacchi e sfide aperte lanciate dalla ndrangheta e dai poteri occulti di questa regione alle istituzioni ed ai suoi rappresentanti sembra succedersi con un escalation terribile che prelude forse a qualche azione ancora più eclatante. Non passa giorno, infatti, che non si registrino atti d’intimidazione pesantissimi nei confronti di amministratori locali, magistrati, forze dell’ordine, commercianti ed industriali, con una spavalderia ed una tracotanza da parte dell’associazione criminale calabrese che in realtà nasconde, come ha forse ben osservato l.’On.le Lumia della Commissione Antimafia , qualche iniziale segno di debolezza e di cedimento da parte del potere criminale mafioso. Le intimidazioni più eclatanti messe in atto nei confronti del sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza, dopo l’immediata proclamazione a Sindaco, cosi come quelle riguardanti altri esponenti politici Lametini; quelle ultime indirizzate al Sindaco di Altomonte Coppola ed ai suoi familiari, gli attentati ai giovani commercianti di Nardodipace, le ripetute intimidazioni rivolte contro coraggiosi industriali calabresi come Pippo Callipo, le pesanti intimidazioni rivolte contro magistrati come il PM Eugenio Facciolla titolare delle più importanti inchieste di mafia degli ultimi anni, che tanto stanno contribuendo a squarciare quell’intreccio terribile tra mafia, politica, appalti e sistema creditizio che sta letteralmente strangolando questa regione, devono spingere tutti i cittadini calabresi a non avere paura ed a sfidare le associazioni criminali mafiose con la sola arma capace di fermarle ossia il proprio coraggio unito al sostegno nei confronti di chi quotidianamente si batte per l’affermazione dello Stato di Diritto e delle Istituzioni . Peraltro, il composto quanto coraggioso grido d’allarme lanciato nei giorni scorsi dalle colonne della Provincia Cosentina proprio dal Pm Facciolla, privato, dopo numerosi e plateali atti intimidatori, in modo del tutto incomprensibile, persino della sorveglianza fissa presso l’abitazione, deve fare riflettere sul livello di minaccia e d’inquinamento cui sono sottoposte le Istituzioni ed i cittadini calabresi da parte della criminalità organizzata. In una regione come la Calabria, dove i morti ammazzati non fanno più notizia e dove molte attività imprenditoriali, nonché diverse porzioni di territorio sono controllate dai potentati mafiosi, deve essere chiaro a tutti che il rispetto della legalità rappresenta l’obiettivo primario, il punto di partenza per un vero sviluppo economico ed un rilancio definitivo di questa regione cosi come di tutto il sud. Occorre che tutti i calabresi abbiano la forte consapevolezza che liberarsi della zavorra mafiosa, significa liberare il territorio calabrese da tutti quei fenomeni di crudele forza omicida, di omertà, di un sistema creditizio inquinato che si salda con i fenomeni dell’usura, di finti uomini politici collusi che ne rendono ancora più sottile e invisibile l’azione, di tutte le forme di inquinamento ambientale che possono minare per sempre le future generazioni di calabresi; di tutte le false attività imprenditoriali che soffocano quanto di più genuino e vitale possa nascere e svilupparsi su questo territorio. Ebbene, questa consapevolezza unita al coraggio ed alla ferma determinazione di tutta la società civile calabrese, di resistere all’organizzazione criminale mafiosa possono davvero annientare quest’ultima e farle perdere quel controllo che sin ora ha esercitato incontrastato sulla nostra regione. Di sicuro, una rete sempre più estesa e compatta di cittadini, associazioni, movimenti, comitati, organizzazioni sindacali, che portano avanti questa consapevolezza, che non arretrano dinanzi alla minaccia della forza criminale, che sostengono l’azione di amministratori locali e rappresentanti dello Stato onesti che fanno soltanto il loro dovere, tutto questo può davvero cominciare a far preoccupare la mafia truculenta e quella più occulta, ed indurla, come sta avvenendo, ad alzare il livello della minaccia e dello scontro, perché evidentemente qualcosa di nuovo e più resistente comincia a muoversi nel tessuto civile della terra di Calabria. Ed è proprio, forse, da questa nuova consapevolezza e sensibilità che è scaturita la straordinaria manifestazione contro la n’drangheta ed i poteri criminali che minacciano questa regione, svoltasi a Lamezia Terme il 21 maggio scorso, che ha visto appunto la partecipazione compatta di decine di migliaia di calabresi che hanno deciso di cominciare a ribellarsi sul serio nei confronti di questa opprimente cappa mafiosa. Di qui la sfida finale che la maggioranza dei calabresi fieri ed onesti, deve quindi affrontare con fermezza e coraggio, nei confronti di un stato mafioso illegale ed invisibile che vorrebbe coesistere e confondersi con le vere Istituzioni, ossia quelle nate dalla nostra Carta Costituzionale i cui valori ed il cui coraggio, quello stesso dei padri costituenti, deve ispirare e guidare anche il popolo calabrese nella estirpazione finale del cancro criminale - mafioso che cova all’interno di questa difficile quanto splendida terra.

ASSOCIAZIONE G.E.N.S Generazione Europea Nuovo Sud


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