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DIRITTI UMANI ?! A RISCHIO!!! Oltre 43 milioni di bambini privati del diritto allo studio. Un’iniziativa di SAVE THE CHILDREN e di altre associazioni umanitarie

mercoledì 4 ottobre 2006.
 
[...] “Il dato di 43 milioni di bambini che vivono in paesi con situazioni di emergenza e vedono negato il loro fondamentale diritto ad un educazione adeguata, presentato nel rapporto internazionale che diffondiamo oggi, ci deve far riflettere e non può essere ignorato”, continua Maurizia Iachino. “E’ per noi un dovere morale intervenire perché l’educazione è l’unico strumento per affrancarli da una situazione di dolore e indigenza. E’ solo così che i bambini di oggi potranno parteciperanno al reale sviluppo del proprio paese, consentendogli di uscire dalla spirale di povertà e dipendenza dagli aiuti umanitari.” [...]

Save the children: la scuola è un diritto anche in guerra

di Luigina D’Emilio*

Vi prego riaprite la scuola. La guerra la fanno i grandi, ma coinvolge anche noi ragazzi. Ora, dopo gli scontri, nella mia zona non c’è l’elettricità, ma io i compiti li faccio lo stesso vicino ad un lampione della strada principale. Non voglio rinunciare a studiare perché la scuola è la cosa più importante del mondo.

A parlare è Junior un ragazzo di 13 anni della Costa D’Avorio che come tanti altri bambini viene quotidianamente privato del diritto allo studio. Ma come lui ce ne sono tanti anzi «troppi» denuncia save the children l’associazione umanitaria per i diritti dei minori che parla, cifre alla mano, di oltre 43 milioni di minori che non possono andare a scuola perché vivono in aree di conflitto e postconflitto.

«La situazione va ben oltre l’emergenza - spiega Maurizia Iachino, presidente della sezione italiana - per questo noi con altre organizzazioni siamo impegnati nella campagna L’istruzione combatte la guerra». L’iniziativa è partita il 12 settembre scorso contemporaneamente in 40 paesi del mondo con l’obiettivo di fornire educazione di qualità a 8 milioni di bambini in 20 Paesi distribuiti in Africa, Asia, America Latina e Balcani.

Una sfida globale a favore dell’educazione è l’obiettivo del progetto: l’unica arma utile deve essere l’istruzione. «Sostituire la matita al fucile è il nostro motto», spiega Iachino. Questo è l’unico strumento che i bambini devono usare».

Spesso, però, non è così perché nella maggior parte delle zone di guerra i bambini vengono rapiti a forza nelle scuole per essere reclutati nell’esercito. Ma la situazione è critica in diverse parti del mondo. Save the children cita alcuni esempi importanti: solo nella Repubblica democratica del Congo sono 5 milioni i bambini in età scolare (6-11 anni) che non vanno a scuola e più di 6 milioni, dai 12 ai 17 anni, non ci sono mai andati. Nel Darfur, nel Sudan settentrionale, solo il 39% dei bambini in età scolare è iscritto a scuola.

In molti casi sono le famiglie a non essere disposte a mandare i figli a scuola perché corrono il rischio di essere attaccati, rapiti o arruolati dalle milizie. In Nepal, tra il gennaio e l’agosto del 2005, più di 11880 studenti furono rapiti dalle scuole di campagna per essere indottrinati o reclutati a forza nei gruppi armati. E agli insegnanti non va meglio, molti vengono uccisi nei bombardamenti che colpiscono le scuole oppure scappano per sfuggire alle violenze. La conseguenza è la forte carenza di docenti qualificati anche dove c’è la possibilità di insegnare.

In situazioni di conflitto sono tanti gli equilibri che si distruggono e inevitabilmente anche i sistemi scolastici tendono a disgregarsi. La reazione immediata da parte degli organismi internazionali è quella di intervenire con aiuti primari quali protezione, cibo, acqua, misure igieniche e assistenza sanitaria. L’educazione è spesso trascurata dagli interventi di emergenza, ma quando si torna alla normalità la scolarizzazione torna ad essere un problema pesante.

«Ma il passato non si cancella e gli anni che ti hanno rubato non te li da più nessuno», sottolinea Jhon Baptist Onama, che la guerra in Uganda l’ha vissuta. «Ormai vivo e lavoro in Italia, ma da certe tragedie non se ne esce facilmente, la guerra finisce e tu resti indietro. Io sono stato uno di quei fortunati che è riuscito a fuggire dall’incubo, ma la scuola non deve essere una prerogativa di pochi, l’istruzione è di tutti».

«C’è una grande fame di sapere, quello dell’istruzione è un appetito speciale», afferma Sheila Siulu del Programma alimentare mondiale, agenzia Onu che coopera con Save the children. «Questi bambini sono di tutti e soprattutto sono tutti uguali, vogliono imparare, andare a scuola, ma nella lotta per la sopravvivenza non si può scegliere si deve sopravvivere. Dobbiamo essere noi a fornire le condizioni, non deve essere un’ambizione, ma una realtà».

Una realtà che però potrebbe diventare difficile se tutti i Paesi si comportassero come l’Italia, all’ultimo posto nella classifica Ocse (organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) dei paesi donatori degli aiuti allo sviluppo. Nel 2005 i tre quarti degli aiuti bilaterali italiani sono andati in cancellazione del debito e solo un quarto in nuovi impegni di aiuti allo sviluppo.

E tra le richieste di save the children c’è proprio un maggiore finanziamento della comunità internazionale a favore dei paesi colpiti dai conflitti. In particolare l’Italia dovrebbe rispettare l’impegno assunto di devolvere agli aiuti ufficiali allo sviluppo lo 0,7% del Pil. L’organizzazione umanitaria chiede anche di inserire l’educazione tra gli interventi immediati e urgenti perché ricorda «senza istruzione non c’è futuro».

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www.unita.it, Pubblicato il: 03.10.06 Modificato il: 03.10.06 alle ore 20.15


Riscriviamo il Futuro: le iniziative e le testimonianze

Save the Children ha lanciato oggi "Riscriviamo il Futuro", per garantire il fondamentale diritto all’Istruzione ai bambini che vivono in terre martoriate dalla guerra. Obiettivo della campagna è assicurare educazione di qualità a 8 milioni di bambini nei paesi in conflitto entro il 2010.

Questo il traguardo a cui punta Save the Children. Un traguardo che vuole essere un monito per tutti i più importanti leader della terra che si erano solennemente impegnati nella Dichiarazione del Millennio del settembre del 2000 a far sì che tutti i bambini frequentassero la scuola entro il 2015, impegno che purtroppo non trova riscontro nei dati odierni.

Maurizia Iachino, Presidente di Save the Children Italia, commenta l’iniziativa: “Save the Children ha lanciato una vera e propria sfida globale, ambiziosa ma possibile nella misura in cui riceverà tutto il nostro supporto. Sfida da affrontare con la consapevolezza che i bambini di qualsiasi sesso o etnia, che vivono in situazioni di crisi, oltre agli aiuti sanitari e alimentari, hanno bisogno di normalità, di crescere, di andare a scuola e così migliorare il proprio futuro”.

“Il dato di 43 milioni di bambini che vivono in paesi con situazioni di emergenza e vedono negato il loro fondamentale diritto ad un educazione adeguata, presentato nel rapporto internazionale che diffondiamo oggi, ci deve far riflettere e non può essere ignorato”, continua Maurizia Iachino. “E’ per noi un dovere morale intervenire perché l’educazione è l’unico strumento per affrancarli da una situazione di dolore e indigenza. E’ solo così che i bambini di oggi potranno parteciperanno al reale sviluppo del proprio paese, consentendogli di uscire dalla spirale di povertà e dipendenza dagli aiuti umanitari.”

"Riscriviamo il Futuro" è in assoluto la prima campagna globale che Save the Children promuove nei suoi 85 anni di storia: oggi il lancio è avvenuto in 40 Paesi, inclusa l’Italia, partendo dall’Australia, dove è stata presentata all’1 am (ora italiana), per finire con Washington DC alle 15 (ora italiana).

Riscriviamo il futuro: i nostri sostenitori

Save the Children sta chiedendo a milioni di persone in tutto il mondo di supportare la sfida globale per dare un’educazione adeguata a milioni di bambini e, al contempo, chiede alle figure chiave del panorama politico mondiale una risposta chiara sul diritto all’educazione e sugli altri fondamentali diritti che troppo spesso vengono negati. E le prime dichiarazioni di supporto ed impegno stanno arrivando:

ROMANO PRODI, Presidente del Consiglio dei Ministri

“ L’iniziativa merita plauso e incoraggiamento. Prepariamo il futuro per milioni di fanciulli, ai quali è stato negato il sorriso e la gioia, che vivono nella precarietà e nella miseria, che non hanno istruzione ma solo il viso triste della paura e della solitudine. A costoro la nostra attenzione e il nostro sostegno sempre. Il Garante per l’infanzia e l’adolescenza è l’obiettivo del Governo, che vuole assicurare ai fanciulli il pieno rispetto della Convenzione del 1989 e di tutte le disposizioni normative che riguardano direttamente o indirettamente il mondo dei bambini”

FRANCESCO RUTELLI, Vice Presidente del Consiglio dei Ministri.

“ Condivido con Voi lo spirito dell’iniziativa e l’ambizione che la ispira; “Riscriviamo il futuro”: riscrive il futuro a cominciare dai bambini, che del futuro saranno protagonisti. E’ evidente la correlazione perversa che intercorre tra guerra, ignoranza, emarginazione e povertà. Flagelli che colpiscono innanzitutto i bambini, la cui sofferenza rappresenta un colpo mortale alla costruzione del futuro.(...) Save the Children, con la sua iniziativa odierna, fissa un obiettivo di enorme importanza (...) Un’iniziativa che merita il plauso e la gratitudine più profonda. Il mio personale impegno sarà quello di portare questo sforzo all’interno del Governo italiano, perchè si faccia promotore di una istruzione dignitosa per il maggior numero di bambini nella sua azione di politica internazionale e nelle più rilevanti sedi multilaterali.”

MASSIMO D’ALEMA, Ministro per gli Affari Esteri

“Il Governo italiano è da tempo impegnato sul fronte dell’aiuto pubblico allo sviluppo in quei paesi flagellati da conflitti interni, con particolare attenzione al fenomeno dei bambini-soldato. Nei fora multilaterali, la nostra azione, naturalmente insieme ai partner UE, ci vede impegnati nella presentazione e nel sostegno dei progetti di Risoluzione in materia, di cui ricordo, da ultimo, il progetto di Risoluzione sui diritti dei fanciulli presentato dall’UE, d’intesa con il Gruppo dei Paesi Latino Americani, alla 60^ sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.(...) Sono pertanto ben lieto di poter salutare questa platea con un sincero augurio a tutti i presenti di poter continuare, anche grazie al sostegno del Ministero degli Esteri e del Governo italiano, a lavorare per i diritti dei bambini, per la loro tutela e la loro “felicità possibile”.”

Testimonianze di sostegno alla campagna arrivano da ogni parte del mondo:

DESMOND TUTU, Premio Nobel Per La Pace

“L’educazione è essenziale per dare ai bambini migliori opportunità per il futuro e permettere loro di contribuire allo sviluppo del proprio Paese e renderlo socialmente stabile. Ammiro Save the Children per aver accettato la sfida di promuovere l’educazione dei bambini in situazioni di violenza e instabilità.”

JAN EGELAND, United Nations Under-Secretary-General for Humanitarian Affaire and Emergency Relief Coordinator

“Il comportamento del mondo intero nei confronti di questi bambini è un vero oltraggio morale. La comunità internazionale non può consentire che questi bambini già vulnerabili, poiché vivono sulla propria pelle le conseguenze dei conflitti armati, non abbiano nemmeno la speranza in un futuro migliore. I bambini non possono aspettare la fine dei conflitti per avere la possibilità di andare a scuola”.

E tante altre voci, tra cui quelle di vari personaggi del mondo dello spettacolo, si stanno unendo a quella di Save the Children:

SUSAN SARANDON, attrice

Circa 50 milioni di bambini non vanno a scuola a causa dei conflitti armati che affliggono i loro paesi. Save the Children sta lanciando questa campagna per assicurare a questi bambini la possibilità di avere un’educazione”

PENELOPE CRUZ, attrice

“Voglio dare tutto il mio supporto al movimento globale creato da Save the Children a favore dell’educazione dei bambini in paesi di guerra. I bambini sono sempre le vittime principali delle guerre, non solo perché molti di loro muoiono, vengono feriti o mutilati, perdono le loro case e spesso le loro famiglie, ma anche perché tutto questo comprometterà seriamente il loro futuro. Save the Children vuole aiutare 8 milioni di bambini che vivono in queste situazioni, affinché nei prossimi anni abbiano accesso all’istruzione. E questo è l’unico modo che hanno per migliorare le proprie vite e aiutare il proprio paese a superare le conseguenze di un conflitto”. E tante altre testimonianze stanno ancora arrivando e sono visibili sul sito www.savethechildren.it

Riscriviamo il Futuro: le iniziative

Dopo il lancio ufficiale di oggi e la presentazione del relativo rapporto, la sfida globale di Save the Children, supportata in Italia da importanti partner aziendali come F.I.L.A. - Fabbrica Italiana Lapis e Affini con il marchio Giotto, che ha creato per la campagna la matita simbolo per riscrivere il futuro, si declinerà in varie iniziative di sensibilizzazione e raccolta fondi:

-  Sms solidale (48587), attivo dal 10 settembre al 31 ottobre, grazie al quale si potrà donare a Save the Children 1 euro da telefoni cellulari Tim, Vodafone, 3 e Wind. Si può donare un contributo di 2 euro anche chiamando il numero 48587 da telefono fisso Telecom. L’iniziativa è supportata da uno spot televisivo realizzato dalla Direzione Creativa di Mediaset che andrà in onda sulle reti Mediaset, nonché una massiccia campagna stampa e affissioni realizzata da Roncaglia & Wijkander.

-  Conferenza Internazionale “L’istruzione combatte la guerra”, che si terrà il 3 ottobre a Roma, presso la Sala della Protomoteca, con ospiti importanti e qualificati (dal Sindaco di Roma Walter Veltroni, al capo della Protezione Civile Bertolaso, a Jap E. Doek Presidente Comitato UN Convenzione Sui Diritti del Fanciullo, da Alain Giorgio Maria Econamides, Direttore Generale della Cooperazione allo Sviluppo Italiana, a Paolo Artini, Senior Protection Officer dell’ UNHCR, da Staffan de Mistura, dell’Onu Staff College, a Burkhard Gnärig, Segretario Generale dell’International Save the Children Alliance).

-  Evento di raccolta-fondi “Le piante insegnano”, realizzato in collaborazione con ABCapital srl e la CNA, Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, i cui aderenti il 7 e 8 ottobre collaboreranno attivamente con Save the Children nelle oltre 500 piazze d’Italia in cui, a fronte di una donazione minima di 15 euro, sarà possibile portare a casa una bromelia.

La campagna Riscriviamo il Futuro di Save the Children ha ottenuto in Italia il patrocinio della Camera dei Deputati, del Ministero per la Pubblica Istruzione, della Provincia di Roma, del Segretariato Social RAI e di Mediafriends.

Per ulteriori informazioni, immagini, foto, case-study di bambini in paesi in guerra: Ufficio Stampa - Save the Children

Italia Tel. 06.48070023 Giusy De Loiro 339.7480684; Emanuela Salvatori 338.7518129 press@savethechildren.it

Eprcomunicazione Laura Cortina 347.7002076 06681621 cortina@eprcomunicazione.it

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www.savethechildren.it, 12 Settembre 2006


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