Adesso si dimetta Agazio Loiero se ne ha il coraggio - di Aldo Pecora

«Le dimissioni sono una questione etica, non legale»: lo ha detto Loiero a Crea, lo ribadiamo noi ora a Loiero.
giovedì 27 luglio 2006.
 

Da otto mesi ormai dall’omicidio Fortugno, osserviamo con occhio attento e vigile l’operato della classe politica regionale e nazionale calabrese, ed in particolar modo del Presidente della Giunta regionale della Calabria Agazio Loiero, il quale sembrerebbe affetto da sindrome da “Dr. Jeckyll and Mr. Hyde”.

Abbiamo infatti due Loiero. Il Loiero dottor Jeckyll, che partecipa alle nostre manifestazioni a Locri, il Loiero presenzialista che ogni giorno vediamo in televisione e leggiamo sui giornali, il Presidente in prima linea nella lotta alla ‘ndrangheta con gli “Antimafia Day”, il Loiero che si erge a moralizzatore della politica al punto da chiedere le dimissioni “etiche” del consigliere regionale Domenico Crea.

Poi c’è un altro Loiero, il Loiero mister Hyde, quello che, secondo quanto affermato dal suo stesso presidente della Commissione Regionale Antimafia Pino Guerriero, prima boicotta inspiegabilmente quella Commissione istituzionalmente preposta alla lotta al fenomeno mafioso, e poi apre le porte della Regione ad una non meglio identificata Consulta regionale antimafia, che moltiplica magicamente le poltrone regalandole a professori, magistrati e varia umanità dell’antimafia di maniera (ma non invita certamente noi «ragazzi coraggiosi» dei quali usa solo ipocritamente l’immagine quando parla della Calabria che vuole cambiare), un Loiero che invece di denunciare gli uomini della mafia querela un magistrato coraggioso, il giudice Romano De Grazia, ispiratore del Disegno di Legge “Lazzati” (forse unico strumento concreto per l’annientamento di quella tanto predicata “zona grigia” tra mafia e politica) essendo questo magistrato “reo”, secondo Loiero, di aver chiesto pubblicamente se quest’ultimo ritenesse eticamente opportuna la nomina del fratello dello stesso Presidente in seno al CdA della neonata Film Commission della Calabria, richiesta fatta pubblicamente in occasione della nostra manifestazione “antipizzo” il 2 giugno all’ormai ex-ristorante “al Valantain”, chiuso per mafia, manifestazione ovviamente snobbata dal nostro Presidente così come dall’intera classe politica calabrese. E poi c’è ancora il Loiero che non era presente ai funerali del martire ed eroe antimafia Fedele Scarcella, il Loiero che a diverse settimane dalla resa di Pippo Callipo, coraggioso Presidente degli imprenditori calabresi, continua ad esaltare gli «imprenditori coraggiosi» ma nel concreto si guarda bene dal coinvolgerli in queste sue acrobazie istituzionali, e poi ancora quel Loiero che lo scorso 24 giugno preferisce andare ad inaugurare la mostra di un emerito scultore inglese ma si guarda bene, insieme alla sua Giunta, di farsi vedere alla manifestazione antimafia organizzata dai ragazzi della cooperativa “Valle del Marro” vicina a “Libera” che gestisce i terreni confiscati alle cosche della piana di Gioia Tauro, una manifestazione dove c’era persino presente il rappresentante della Regione Toscana. Ma lui no. Lui stranamente no.

Il consigliere regionale Crea ha replicato all’invito di Loiero a dimettersi “sfidandolo” a dimettersi insieme a lui. Non è solo una provocazione di ripicca, a ben vedere. C’è dietro un ragionamento ben preciso che poggia sulle stesse basi etiche invocate da Loiero per Crea, in quanto se Crea si deve dimettere pur non essendo ad oggi formalmente neanche inquisito, perché la sua elezione è frutto dei voti inquinati, bene allo stesso modo il Presidente Agazio Loiero è a capo di una maggioranza nata tecnicamente con gli stessi voti, quindi eticamente costretta a rassegnare le proprie dimissioni per azzerare e rendere trasparente una situazione politica che si fa ogni giorno più oscura.

Raccolga dunque la sfida di Crea e dia, una volta per tutte, una vera e concreta dimostrazione di coerenza con i propri stessi enunciati a tutta quella Calabria che di belle parole ne ha proprio piene le tasche. La stessa cosa che Loiero ed altri politici hanno chiesto al consigliere Crea la potrebbe, o forse addirittura dovrebbe, chiedere a loro il Presidente del Consiglio Romano Prodi, utilizzando lo stesso principio etico.

Nando Dalla Chiesa proprio oggi sul Corriere della Sera dice che noi “ragazzi di Locri” siamo stati traditi. Che ci dimostrino che non è così. E se si sente offeso dalle mie parole che quereli anche me adesso il Presidente Loiero. Per un ventenne idealista sarà motivo d’orgoglio per tutta la vita. Come diceva George Bernard Shaw “Chi non è rivoluzionario a vent’anni, a quaranta è un farabutto”.

Aldo Pecora

Movimento "E adesso ammazzateci tutti"

www.ammazzatecitutti.org


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