Polliticamente ovino

Calabria: Fiore nuovo, lo spaccio della bestia trionfante: una nota mor(t)ale di Emiliano Morrone

domenica 16 marzo 2008.
 

Chi legge d’abitudine "la Voce" s’è per certo accorto d’una novità. Rimanendo il tradizionalismo grafico del sito, San Giovanni in Fiore (provincia di Cosenza, Calabria Citra) è ancora, come alle origini, molto presente; dominante in home page.

Il professor La Sala continua a proporci articoli su questioni spinose, fra laico e religioso. Vincenzo Tiano è assente giustificato. Domenico Barberio è andato a riprendersi il senno sulla Luna. Rico Ciccozzi fa il lavoro sporco, Paola Falqui ha iniziato un corso di percussioni, Mauro Diana è seriamente indispettito col sottoscritto.

Costanza Barberio è irreperibile causa esami, l’assiduo lettore Biagio Allevato ci ha scaricati per altri più seri, Cosmo de La Fuente è in pena per l’andazzo del giornale, non più pornocosmico.

Scorre il tempo, corrono le notizie. Non riusciamo a starci dietro. Sicché, con rabbia e orgoglio, ci siamo inventati una bella provocazione per la Città dei Fiori, San Giovanni in Fiore, che ha tanto cemento e non è Sanremo.

Aldo Pecora e Salvatore Borsellino in sostituzione di John Spadafora e Tony Tiano, già laudati assessori alla Cultura e all’Ambiente, dimessi per incompatibilità col sindaco florense, Entoni Nicoletti, uomo d’un pezzo e col baffetto curato per le telecamere (di Sila tv).

Ne scrive il mio grande amico Aldo Pecora sul suo bel sito http://www.aldopecora.it. Consiglio, non regionale, di visitarlo molto spesso.

I giovinotti di Ebeteinfiore hanno invece riportato delle dichiarazioni di Salvatore Borsellino, il quale, piuttosto che occuparsi dell’ambiente silano, preferisce a ragione un posto di operatore ecologico per la monnezza nazionale.

Peccato che gli amici di "Ebete" non abbiano inserito sulle pagine del loro sito il testo della mia "provocazione" e che si siano prontamente prodigati, invece, per sapere il programma di Salvatore Borsellino come assessore all’Ambiente a Saint Jean en Fleur.

Eppure, loro son bravi comunicatori, laureati a modo e in gamba nella gestione delle tante informazioni che ricevono.

Luca (Oliverio), il responsabile della situation, ha giurato imparzialità e rigore. E della sua buona fede siamo convinti, malgrado l’impar condicio su "Ebete" a proposito dell’amico Franco Laratta, che non è parente d’una velina Mediaset.

Questioni simili sono puramente locali, interessano un ristrettissimo ambito planetario, un angolo dimenticato perfino da Gates, la cui Vista s’è fermata a Eboli. I potenti si identificano sempre col divino.

Noi della "Voce", con tutto il sarcasmo che ci distingue, siamo convinti di contribuire allo spaccio della bestia trionfante. In Calabria c’è troppa indifferenza; un fatto diffuso, una buona norma per avere vantaggi.

Siamo convinti, con tutto il sarcasmo che ci distingue, che non bisogna credere alle mediazioni, a quelli che raccomandano di unire le forze, in nome dello sviluppo collettivo, e poi consolidano le oligarchie masso-mafiose dell’Enotria (altro nome della Calabria).

Non ci incantano i venditori di fumo, i moderati per moda, i buonisti della perpetuazione, i finti tonti e gli ebeti di circostanza.

Se si vuole davvero cambiare, meglio essere una Pecora, nel senso contemporaneo del termine, piuttosto che riverire un Lupo, nel senso provinciale (cosentino) della parola.

Intelligenti pauca.

em


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