Ermanno Bencivenga mi ha di recente richiamato sulla divisione della sinistra italiana. Con l’estremismo e la ricerca della coerenza, ci si divide. Ma anche con l’allontanamento, leggi Partito democratico, dall’idea d’una sinistra che riformi.
La politica è mediazione. Mi pare, però, che questa banalità si legga spesso come se fosse così: la politica è centrismo.
D’Alema ha rinunciato da tempo a riformare l’ex Partito comunista in linea con lo spirito della sua storia. Sono hegeliano, attenzione.
Bertinotti sta ora comodo e quieto perché intasca lilleri e lodi. La Cgil strizza l’occhio ai veri poteri forti, alla grande industria italiana che si multinazionalizza in Cina e nei paesi pezzenti.
In un quadro del genere, il concerto del Primo maggio non può che essere letto come l’ennesimo strumento, tra i più forti, di cui dispongono i progressisti-centristi-filocapitalisti oggi al potere.
Ho molta rabbia per le illusioni ai tanti giovani che arrivano ogni anno in Piazza San Giovanni, a Roma.
Al concertone, fra canzoni come la sicilianissima "Che ti lamenti" e musiche che non c’azzeccano un tubo, si respira un’aria di pluralismo e di trascendenza globalistica. Ma è solo una parvenza.
Il mio amico Francesco Basile, un comunista serio e integrale, non ci va più da un pezzo. E pensare che anni fa fece otto chilometri a piedi, con tanto di bandieroni e icona del Che, per assistere al concertone.
Magari Federico La Sala ora s’alzerà dalla sedia, non so. Ma mi aspetto un suo intervento, al solito critico e utile.
Dico che è arrivato il tempo per fare una valutazione reale di come sta andando la politica. E di agire di conseguenza.
A proposito, avete sentito che cosa ha combinato il tanto coerente Marco Ferrando?
Fuori da Rifondazione Comunista, stava fondando un nuovo partito. Ma, resosi conto che c’erano in mezzo tanti potenziali diversi, in senso politico, ha pensato bene di chiederne ufficialmente l’uscita. Tanto per dire come ci siamo ridotti a sinistra.
E mentre il Manifesto e gli analoghi tacciono, a corte dei prodi cavalieri, il professor Ferrando, dopo essere apparso varie volte dal simpatico e bravo Enrico Mentana, non pensa che a sinistra c’è almeno un 20% di scontenti, in ambito nazionale, e che occorre dare a questo popolo una voce e una rappresentanza?
No, è evidente: gli importa solo del suo personaggio.
Ma, come si dice, c’è tanta voglia di Dc, nel nostro paese. E, allora, via col Primo maggio dedicato ai lavoratori caduti - bravi, sindacati! -, quando, poi, non si dice una sola parola, nelle sedi proprie, sulle tragedie, lo sfruttamento, il precariato e la disumanità di questo (nostro) squallido sistema occupazionale.
Aveva ragione Gianni Vattimo a chiedere a Sky una rubrica dal titolo "Il coglione sinistro". Forse potrebbe essere il nome d’un partito non elitario e non funzionale ai ricchi.
Emiliano Morrone
Il "concertone" del primo maggio è un evento musicale che fa da spalla a quella "sinistra" o pseudo tale che fa da sgabello al governo Prodi garantendogli la pace sociale, il silenzio del dissenso. Chi può essere se non la Cgil e i partiti della sinistra a far digerire ai lavoratori e ai movimenti politiche impopolari, sacrifici, guerre? E così Betinotti dall’alto della sua poltrona propone il cantiere della sinistra non come nuova forza alternativa al centrismo del Pd, al liberismo economico ma come fedele alleato del Pd. E per questo che una nuova forza di sinistra non può che ripartire dall’opposizione alla sedicente sinistra bertinottiana, mussiana, dilibertiana e alla sua prospettiva di alleanza col centro. Una sinistra che non tradisca, che si opponga a tutte le guerre che sia dalla parte dei lavoratori e delle classi subalterne. In questo senso l’esperimento del Movimento per il Partito Comunista dei Lavoratori (di cui Ferrando è portavoce nazionale, per intenderci) è un esperimento interessante. Si tratta nel panorama politico nazionale dell’unica forza che controcorrente propone la salvaguardia dei diritti dei lavoratori, si oppone alle guerre imperialiste e alle classi dominanti e i loro governi per un futuro socialista basato sull’autorganizzazione democratica delle masse.
P.S. Avete notato gli sponsor del concerto del primo maggio? Gruppo Unipol, Poste Italiane, Monte dei Paschi, Telecom... alla faccia della festa dei lavoratori...
Non ci risulta che Ferrando stia costruendo qualcosa. Il suo movimento conta 200 persone (50 militanti; il resto sono vecchietti che forse non sanno neanche di essere iscritti...); il suo progetto non conta nulla. Diciamo basta a questa sottospecie di burocratini! Costruiamo un vero partito comunista!
Luca Martoni