Bandiere della pace sui radar della base nato di montevergine per protestare contro i finanziamenti alla guerra in afghanistan
Comunicato Stampa
del Centro sociale “Depistaggio” di Benevento *
Questa mattina, insieme al deputato Francesco Caruso e a don Vitaliano Della Sala, nella giornata in cui in Parlamento si discute sull’ennesimo finanziamento alle truppe militari italiane presenti in Afghanistan, siamo entrati, invadendola simbolicamente, nella base Nato di Montevergine (Av), per sottolineare la nostra contrarietà alla guerra.
Denunciamo la disumanità di quei politici sempre pronti a giustificare i conflitti. Soprattutto denunciamo l’ipocrisia di quei politici che fino a che erano all’opposizione gridavano contro le guerre di Berlusconi, mentre le giustificano ora che Berlusconi non è più al potere: come se una guerra è accettabile o meno, dipende da chi la combatte e da chi la dichiara e la porta avanti. Per quanto ci riguarda è squallido non dire che la guerra è una spaventosa aberrazione, sempre!
Nel riaffermare il nostro NO alla guerra “senza se e senza ma”, invitiamo i parlamentari di sinistra a votare contro il rifinanziamento delle truppe in Afghanistan, di votare contro la guerra.
Ai politici che voteranno si, facendo appello alla propria coscienza a ad un presunto impegno morale nei confronti della coalizione, dedichiamo le parole di Tolstoj in Promemoria del soldato: “Tu sei soldato, ti hanno insegnato a sparare, a trafiggere, a marciare (...); forse sei anche stato alla guerra e hai fatto la guerra contro i turchi e i cinesi, obbedendo a tutto quello che ti veniva comandato; non t’è nemmeno mai venuto in mente di chiederti se fosse giusto o sbagliato quel che facevi. (...) Ti hanno sempre fatto credere che tu non sei responsabile di quello che può avvenire in conseguenza del tuo sparo. Ma tu sai che quella persona che cadrà dopo il tuo sparo, inondandosi di sangue, sarà stata uccisa da te e da nessun altro, e sai che potresti non sparare, e che allora quella persona non verrebbe uccisa. (...) E perciò, se vuoi davvero agire da uomo, quel che devi fare è una cosa sola: gettar via da te il nome di soldato, che è vergognoso, e star pronto a sopportare tutte le sofferenze che poi ti faranno patire per questo”.
E chi arma la mano dei soldati, come faranno i parlamentari votando si, è ancora più responsabile di loro!
Montevergine, 19 luglio 2006
Centro sociale “Depistaggio” di Benevento
www.ildialogo.org, Mercoledì, 19 luglio 2006
MULTATA LA BANDIERA DELLA PACE IN UNA COOPERATIVA DI ROMA
di Nella Ginatempo
Date: 12 dicembre 2012 22:19 *
C’è una cooperativa dove io abito, fondata un secolo fa dai socialisti, che MULTA LA BANDIERA DELLA PACE. Proprio così ! Questi signori mi mandano una lettera a casa con una multa da loro inventata perchè espongo alla mia finestra la bandiera arcobaleno !!! Se non fosse uno scandalo sarebbe una farsa ! E’ il punto più basso a cui è arrivata la storia delle cooperative.
Allora interpello il movimento o l’ex movimento pacifista a cui ho contribuito tanto anch’io. Vi ricordate qualche anno fa tutti i balconi d’Italia imbandierati di arcobaleno ? Adesso che la guerra è passata come normale nelle teste e nelle pance si può arrivare anche a questa farsa. LA COOPERATIVA CASETRANVIERIROMA MULTA LA BANDIERA DELLA PACE.
Raccoglierò tutti i vostri commenti come arma di autodifesa politica e legale. Chi vuole indirizzare un commento o una firma di solidarieta’ , può scrivere a nella.ginatempo@gmail.com.
Naturalmente avrete capito che si tratta di discriminazione nei miei confronti ma per interposta persona perchè vogliono discriminare i miei allievi, i ragazzi profughi di colore che vengono a casa mia perchè insegno gratis l’italiano e li aiuto come posso. I miei vicini di scala hanno protestato con l’amministrazione della cooperativa perchè non vogliono questo "viavai" e allora l’amministrazione rompe le scatole a me. Adesso mi sono rivolta ad un legale perchè la multa non la pago e continuo le mie attività, perciò vorrei ricevere molte firme e commenti da portare a suo tempo al giudice di pace se andiamo in causa. Comunque vorrei che tutto il mondo del web diffondesse questa vergognosa notizia della multa della bandiera della pace e buttasse discredito e ridicolo su questi amministratori che sono peggio del governo tecnico. Fate girare fate girare, scrivete scrivete !
Grazie dell’attenzione,
Nella Ginatempo
Dormi sepolto in un campo di grano non è la rosa non è il tulipano che ti fan veglia dall’ombra dei fossi ma son mille papaveri rossi.
Lungo le sponde del mio torrente voglio che scendano i lucci argentati non più i cadaveri dei soldati portati in braccio dalla corrente.
Così dicevi ed era inverno e come gli altri verso l’inferno te ne vai triste come chi deve il vento ti sputa in faccia la neve.
Fermati Piero , fermati adesso lascia che il vento ti passi un po’ addosso dei morti in battaglia ti porti la voce chi diede la vita ebbe in cambio una croce.
Ma tu no lo udisti e il tempo passava con le stagioni a passo di giava ed arrivasti a varcar la frontiera in un bel giorno di primavera.
E mentre marciavi con l’anima in spalle vedesti un uomo in fondo alla valle che aveva il tuo stesso identico umore ma la divisa di un altro colore.
Sparagli Piero , sparagli ora e dopo un colpo sparagli ancora fino a che tu non lo vedrai esangue cadere in terra a coprire il suo sangue.
E se gli sparo in fronte o nel cuore soltanto il tempo avrà per morire ma il tempo a me resterà per vedere vedere gli occhi di un uomo che muore.
E mentre gli usi questa premura quello si volta , ti vede e ha paura ed imbracciata l’artiglieria non ti ricambia la cortesia.
Cadesti in terra senza un lamento e ti accorgesti in un solo momento che il tempo non ti sarebbe bastato a chiedere perdono per ogni peccato.
Cadesti interra senza un lamento e ti accorgesti in un solo momento che la tua vita finiva quel giorno e non ci sarebbe stato un ritorno.
Ninetta mia crepare di maggio ci vuole tanto troppo coraggio Ninetta bella dritto all’inferno avrei preferito andarci in inverno.
E mentre il grano ti stava a sentire dentro alle mani stringevi un fucile dentro alla bocca stringevi parole troppo gelate per sciogliersi al sole.
Dormi sepolto in un campo di grano non è la rosa non è il tulipano che ti fan veglia dall’ombra dei fossi ma sono mille papaveri rossi.
La guerra di Piero (Fabrizio de André)