ALL’ALBA, DALLA TERRA LO SPETTACOLO DELL’INCONTRO DEL SOLE CON VENERE

mercoledì 6 giugno 2012.

-  Eclissi, un piccolo neo sul sole
-  È Venere allineata con la Terra
-  Un fenomeno raro che si verifica ogni 100 anni
-  L’astrofilo Danny Sivo ha ripreso l’evento

In pochi alle prime luci dell’alba sono riusciti a godersi lo straordinario spettacolo di Venere sull’aureola luminescente del sole. Alle 6.36 minuti di questa mattina, da Bari, si poteva osservare, anche ad occhio nudo, un piccolo puntino nero che passava davanti al sole. Questo grazie al perfetto allineamento della triade Sole, Terra, Venere, per dirla in termini astronomici, grazie alla «congiunzione inferiore».

Sebbene le eclissi siano frequenti, questo è stato un fenomeno più unico che raro, che si verifica ogni cento anni. Bisogna aspettare dicembre 2117 per poter assistere al prossimo transito di Venere sul disco solare.

LA TESTIMONIANZA - L’astrofilo Danny Sivo questa mattina dalla balconata del lungomare di Bisceglie, con un telescopio rifrattore Apo da 66 mm ed una reflex digitale Canon, è riuscito ad immortalare il momento. «Dall’Italia si potevano vedere soltanto gli ultimi due contatti del passaggio di Venere sul disco solare, tra le 5.45 e le 6.45 circa, infatti il pianeta ha impiegato 6 ore per passare completamente davanti al disco solare», racconta Sivo. «Non era facile riuscire a riprendere l’eclissi - aggiunge - , ci avevo già provato nel 2004 con discreto successo, ma questa volta sono riuscito a fare molte più foto. E sono molto più soddisfatto perché questa mattina, oltre a Venere, sono riuscito a vedere e a riprendere anche il famoso «raggio verde», cioè il primo bagliore del sole mentre sorge».

L’astronomia è l’unica disciplina scientifica che può essere fatta a livello amatoriale. «I grandi osservatori, a differenza di quanto si creda, si occupano di altri tipi di ricerche, lo studio dei pianeti e delle comete è roba degli astrofili. Noi ci occupiamo di fare un servizio scientifico, ed ognuno è specializzato in un pianeta». spiega Danny Sivo. «Per molti anni si era pensato esistessero altri pianeti inframercuriali, cioè più vicini al sole rispetto a Mercurio, per questo il passaggio dei pianeti aveva una grande valenza scientifica. Adesso è solo curiosità», conclude.

LA STORIA - Ripercorrendo la storia, già in passato vennero osservati eventi simili, in particolare la prima volta nel 1639, dal giovane astrofilo inglese Horrocks; proseguendo negli anni troviamo altre cinque ellissi provocate da Venere: nel 1761 e nel 1769, nel 1874 e nel 1882 e l’ultima nel 2004. Dalla dinamica cronologica si evincono coppie di passaggi di Venere sul Sole distanziate di 8 anni, seguite poi da intervalli di più di cento anni.

Michela Ventrella

* Corriere della Sera, 06 giugno 2012


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