Trapianti

L’Italia è al primo posto in Europa per la qualità dei trapianti e al terzo nel mondo per la donazione di organi

lunedì 15 maggio 2006.
 

L’Italia dei trapianti fa grande l’Italia. Il Belpaese, infatti, e’ al primo posto in Europa per qualita’ dei trapianti. Il riconoscimento arriva - dati europei alla mano - dal Collaborative Transplant Study (Cts) di Heidelberg. E cosi’, a 20 anni dal primo intervento al cuore, il bilancio dell’Italia su questo fronte e’ estremamente positivo: siamo al secondo posto dopo la Spagna per numero di donatori e, anche fuori dal Vecchio Continente l’Italia, e’ terza, dopo Spagna e Usa.

A tracciare un bilancio dei trapianti in Italia sono stati, questa mattina, gli esperti riuniti a Roma in una conferenza stampa di presentazione della giornata, in programma lunedi’ prossimo a Padova, per celebrare l’anniversario del primo trapianto di cuore. Nella cittadina veneta, infatti, il 14 novembre 1985 il professor Vincenzo Gallucci e la sua equipe trapiantarono su Ilario Lazzari, falegname di Vigonovo (Venezia), un cuore nuovo. ’’Da allora - sottolinea Alessandro Mazzucco, nel team di Gallucci ai tempi dello ’storico’ intervento e oggi Rettore dell’universita’ di Verona e direttore del centro trapianti della citta’ - la sopravvivenza ai trapianti di cuore e’ raddoppiata ed e’ migliorata la qualita’ della vita dei pazienti che vengono sottoposti a questo tipo d’intervento’’.

’’Un successo - commenta Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti (Cnt) dell’Istituto superiore di sanita’ - che certifica grandi progressi, ma che non deve farci dimenticare che c’e’ ancora tanto da fare’’. Soprattutto sul fronte dei numeri, ovvero incrementando i trapianti sul territorio. ’’Le liste d’attesa - sottolinea infatti Costa - sono ancora troppo lunghe e il tempo medio d’attesa si aggira sui due anni. Ma c’e’ un calo della mortalita’ tra i pazienti che attendono un organo: e’ attorno al 10%, ovvero bassa rispetto alla media europea’’. Nel 2005, secondo il Centro nazionali trapianti, i donatori in Italia sono stati 21,1 per milione di persone. Dai dati preliminari al 30 settembre 2005, i trapianti risultano pari a 3.195 (compresi quelli combinati). I pazienti in lista d’attesa, invece, sono 8.862, di cui 6.369 per il rene, 1.557 per il fegato, 649 per il cuore, 194 per il pancreas e 246 per il polmone. Nel nostro Paese il costo di un trapianto di cuore, intervento inserito nei livelli essenziali di assistenza e dunque interamente a carico del Servizio sanitario nazionale, e’ di circa 60 mila euro, mentre negli Stati Uniti per un trapianto di fegato si puo’ arrivare a spendere fino a 400 mila euro. ’’Il trapianto - commenta il sottosegretario alla Salute, Domenico Di Virgilio - e’ un esempio di buona sanita’ nel nostro Paese. Bisogna senz’altro migliorare, anche perche’ - ammette Di Virgilio - c’e’ una situazione a macchia di leopardo sul territorio, legata non a un fatto di sensibilita’ differenti, ma a problemi e carenze organizzative’’. Da qui l’appello del sottosegretario a ’’una grande alleanza’’ tra istituzioni, enti locali, associazioni e operatori sanitari, ’’affinche’ cooperando possano accrescere il numero delle donazioni e degli interventi’’.

(Adnkronos Salute)


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