L’Italia dei trapianti fa grande l’Italia. Il Belpaese, infatti, e’ al primo posto in Europa per qualita’ dei trapianti. Il riconoscimento arriva - dati europei alla mano - dal Collaborative Transplant Study (Cts) di Heidelberg. E cosi’, a 20 anni dal primo intervento al cuore, il bilancio dell’Italia su questo fronte e’ estremamente positivo: siamo al secondo posto dopo la Spagna per numero di donatori e, anche fuori dal Vecchio Continente l’Italia, e’ terza, dopo Spagna e Usa.
A tracciare un bilancio dei trapianti in Italia sono stati, questa mattina, gli esperti riuniti a Roma in una conferenza stampa di presentazione della giornata, in programma lunedi’ prossimo a Padova, per celebrare l’anniversario del primo trapianto di cuore. Nella cittadina veneta, infatti, il 14 novembre 1985 il professor Vincenzo Gallucci e la sua equipe trapiantarono su Ilario Lazzari, falegname di Vigonovo (Venezia), un cuore nuovo. ’’Da allora - sottolinea Alessandro Mazzucco, nel team di Gallucci ai tempi dello ’storico’ intervento e oggi Rettore dell’universita’ di Verona e direttore del centro trapianti della citta’ - la sopravvivenza ai trapianti di cuore e’ raddoppiata ed e’ migliorata la qualita’ della vita dei pazienti che vengono sottoposti a questo tipo d’intervento’’.
’’Un successo - commenta Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti (Cnt) dell’Istituto superiore di sanita’ - che certifica grandi progressi, ma che non deve farci dimenticare che c’e’ ancora tanto da fare’’. Soprattutto sul fronte dei numeri, ovvero incrementando i trapianti sul territorio. ’’Le liste d’attesa - sottolinea infatti Costa - sono ancora troppo lunghe e il tempo medio d’attesa si aggira sui due anni. Ma c’e’ un calo della mortalita’ tra i pazienti che attendono un organo: e’ attorno al 10%, ovvero bassa rispetto alla media europea’’. Nel 2005, secondo il Centro nazionali trapianti, i donatori in Italia sono stati 21,1 per milione di persone. Dai dati preliminari al 30 settembre 2005, i trapianti risultano pari a 3.195 (compresi quelli combinati). I pazienti in lista d’attesa, invece, sono 8.862, di cui 6.369 per il rene, 1.557 per il fegato, 649 per il cuore, 194 per il pancreas e 246 per il polmone. Nel nostro Paese il costo di un trapianto di cuore, intervento inserito nei livelli essenziali di assistenza e dunque interamente a carico del Servizio sanitario nazionale, e’ di circa 60 mila euro, mentre negli Stati Uniti per un trapianto di fegato si puo’ arrivare a spendere fino a 400 mila euro. ’’Il trapianto - commenta il sottosegretario alla Salute, Domenico Di Virgilio - e’ un esempio di buona sanita’ nel nostro Paese. Bisogna senz’altro migliorare, anche perche’ - ammette Di Virgilio - c’e’ una situazione a macchia di leopardo sul territorio, legata non a un fatto di sensibilita’ differenti, ma a problemi e carenze organizzative’’. Da qui l’appello del sottosegretario a ’’una grande alleanza’’ tra istituzioni, enti locali, associazioni e operatori sanitari, ’’affinche’ cooperando possano accrescere il numero delle donazioni e degli interventi’’.
(Adnkronos Salute)