Cuore

Hannan Clark, la bambina dal cuore miracolato. Il cardiochirurgo Armando Gamba parla delle indicazioni del trapianto eterotopico di cuore - di Paola D’Amico

lunedì 15 maggio 2006.
 

Hannah ha ritrovato il suo cuore

Aveva due anni Hannah quando, a causa di una miocardite (una infiammazione virale del muscolo cardiaco), era stata sottoposta a trapianto: il chirurgo Magdi Yacoub, che l’aveva in cura all’epoca, con grande lungimiranza decise di lasciare il suo cuoricino nel torace accanto a quello nuovo. A distanza di dieci anni quel «vecchio» cuore, infatti, ha ripreso a battere. E la ragazzina gallese, che nel tempo era divenuta intollerante ai farmaci antirigetto, a causa dei quali aveva addirittura sviluppato un tumore, è stata sottoposta a intervento per rimuovere il cuore nuovo. Se la pratica di lasciare in sede l’organo non più funzionante accanto a quello «di ricambio» è comune - il primo intervento denominato eterotopico venne fatto da Barnard nel 1971 -, il caso londinese è assolutamente eccezionale. Il caso di Hannan Clark ha fatto il giro del mondo. A raccontare la storia della dodicenne è stata la madre, Elizabeth, alla Cnn: «I problemi con il cuore donato sono iniziati nel novembre scorso - ha spiegato la donna -. Hannah non sopportava più i farmaci antirigetto, il suo organismo aveva cominciato a reagire male. I medici mi avevano spiegato che con lei avrebbero tentato qualcosa di assolutamente nuovo. Ma nessuno immaginava che sarebbe stata così bene. Hannah ha detto che vuole tornare a scuola dopo Pasqua». Dopo l’intervento al Great Ormond Street Hospital for Children di Londra, la ragazzina non ha più avuto bisogno dei farmaci antirigetto che le stavano creando tanti problemi. «Abbiamo scoperto che il vecchio cuore di Hannah funzionava bene - ha spiegato un portavoce dell’ospedale -. Ora la ragazza sta recuperando bene. Saremmo sorpresi se qualcuno dicesse di aver già eseguito un interveno simile, forse è il primo al mondo». Magdi Yacoub, il chirurgo di origini egiziane che eseguì il trapianto, si è detto «molto felice del recupero del cuore della ragazzina. Ora è praticamente un cuore normale - ha spiegato alla Bbc Radio -. Questo è davvero un lieto fine». Secondo i medici britannici si tratta di un importante sviluppo nel trattamento delle persone con cardiomiopatia: «Alcuni chirurghi come Yacoub hanno pensato a lungo che un cuore in difficoltà a causa di una infiammazione acuta poteva essere in grado di recuperare se riposava», ha aggiunto Peter Weissberg della British Heart Foundation. «Accade talvolta quando in attesa di un cuore idoneo da trapiantare al paziente si utilizza un cuore artificiale - conferma il dottor Amando Gamba, responsabile del centro trapianti di cuore di Bergamo che ha la più alta casistica di interventi eterotopici al mondo, 22 su 700 trapianti di cuore effettuati in vent’anni su bambini e adulti -, che il vecchio riprenda vigore. Ma è comunque un evento abbastanza raro». Quando si procede con un trapianto eterotopico, aggiunge il dottor Gamba, «l’intervento è più semplice di quanto si può pensare. Il cuore è una pompa, formata da cavità e valvole. E’ importante collegare tra loro le cavità, atrio con atrio, le aorte, le arterie polmonari. I due cuori, poi, lavorano insieme. I battiti non sono in sicronia ma, in alcuni casi, è anche possibile inserire un pace maker per sincronizzarli». Si sceglie la strada del doppio cuore «in pazienti che, per esempio, hanno una elevata pressione nell’arteria polmonare tanto che non sopporterebbero un trapianto cardiaco classico, oppure quando il donatore è di taglia piccola e il ricevente ha un peso elevato, oppure quando posso riparare il cuore del paziente ma so che non ce la farà da solo e ne affianco un altro». Nelle casistiche c’è un numero di pazienti «in cui il vecchio cuore dopo il trapianto riprende in parte a funzionare, ma casi in cui si sia completamente ripreso tanto da non avere più bisogno del "supplente" non ancora. E il caso londinese se non è impossibile è sicuramente un caso eccezionale».

Paola D’Amico

Da La Nazione


Rispondere all'articolo

Forum