Approfondimento

Tuttappostu e la differenziata, è spuntato un nuovo dilemma

lunedì 17 ottobre 2016.
 

La gara per la raccolta differenziata nel Comune di San Giovanni in Fiore è stata aggiudicata con la determinazione numero 1003 del 15 settembre 2016, a firma del responsabile municipale, Nicola De Luca. Di conseguenza, il servizio è stato assegnato in via definitiva all’associazione temporanea di imprese costituita da Presila cosentina e Locride Ambiente , due società con capitale a maggioranza pubblico.

La Voce di Fiore è in possesso di documentazione che richiede spiegazioni pubbliche da parte della commissione di gara, da parte del De Luca, del Rup Antonio Cantisani, del sindaco Giuseppe Belcastro e dell’intero Consiglio comunale, posto che gli ultimi due sono stati più volte sollecitati al controllo degli atti, purtroppo inutilmente.

Andiamo per gradi.

Nel verbale dell’assemblea ordinaria di Presila cosentina dell’otto marzo 2016, tra i punti all’ordine del giorno compare la discussione e deliberazione sulla partecipazione alle gare fuori ambito, tra cui quella per la raccolta differenziata nel Comune di San Giovanni in Fiore. Lo statuto, come rammenta il presidente, Luigi Michele Perri, prevede in questo caso l’autorizzazione dell’assemblea. I presenti, è scritto nel verbale, approvano all’unanimità. Questo atto, però, non figurava nel plico di gara, per quanto ci risulta, e per certo non è citato nel verbale di gara numero 3 del 14 aprile 2016, nel quale sono contenute le reciproche obiezioni dei partecipanti e le successive decisioni della relativa commissione.

Alla pagina 2 del verbale, infatti, è scritto: «In merito alla dichiarazione al verbale numero 2 del signor Lopez Luciano delegato della ditta Calabra Maceri che “in riferimento all’Ati Presila Cosentina e Locride Ambiente dichiara che le Società partecipate sono Società miste e chiede di verificare se hanno prodotto e dimostrato di non aver distratto risorse e mezzi alla comunità di riferimento e di verificare gli statuti delle Società”, la commissione verificati gli atti di gara e preso atto degli orientamenti giurisprudenziali ritiene di ammettere l’Ati di cui sopra senza alcuna riserva».

In sostanza, nel controllo incrociato un concorrente ricordava che Presila Cosentina e Locride Ambiente , partecipate in maggioranza da Comuni, hanno propri mezzi e risorse per la raccolta rifiuti nei loro territori. Chiedeva, dunque, alla commissione di gara di accertare che dall’eventuale aggiudicazione alle riferite imprese, associate, non potesse derivare pregiudizio o danno alle comunità locali servite dalle medesime. Lo stesso concorrente chiedeva, perciò, di controllare gli statuti delle due società associate e la commissione procedeva ad ammetterle senza riserva.

A differenza dello statuto di Presila cosentina, lo statuto di Locride Ambiente non prevede la possibilità di operare fuori del proprio ambito territoriale.

Nel primo, infatti, si legge: «Per le partecipazioni che prevedano procedure ordinarie, a gare pubbliche e private, al di fuori del sottoambito attualmente vigente ed in quello che eventualmente sarà in futuro individuato per questa società, per importi superiori ad euro 211.000,00 è richiesta la delibera dell’assemblea dei soci a maggioranza semplice».

Nello statuto di Locride Ambiente, invece, si legge soltanto: «È costituita, ai sensi del Decreto Legislativo n. 267 del 18 agosto 2000, una società per azioni denominata "LOCRIDE AMBIENTE S.p.A." per l’attuazione diretta della raccolta differenziata dei rifiuti nel sottoambito della Locride-Area Grecanica, individuato nel Piano Generale per la raccolta Differenziata nella Regione Calabria, approvato con Ordinanza del Commissario delegato per l’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani nella Regione Calabria n. 573 del 16 marzo 1999 e pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 30 del 26 marzo 1999, come modificato con Ordinanza Commissariale n. 1051 del 12 giugno 2000».

Allora poniamo delle domande specifiche alla commissione di gara, a De Luca, a Cantisani, al sindaco Belcastro e al Consiglio comunale, nella speranza che qualcuno risponda, possibilmente senza il solito rassicurante e meccanico «tuttappostu», soprattutto alla luce del fatto che il servizio sarà pagato con i soldi dei contribuenti, i quali hanno di recente visto un ulteriore aumento della tassa rifiuti.

Locride Ambiente poteva partecipare in Ati alla gara, benché per statuto non possa operare al di fuori del proprio limitato ambito di riferimento?

Come mai, a fronte delle riassunte richieste di Luciano Lopez la commissione ha ammesso senza alcuna riserva, genericamente argomentando - come contenuto nel verbale di gara numero 3 del 14 aprile 2016 - con la formula «verificati gli atti di gara e preso atto degli orientamenti giurisprudenziali»?

Come vuole regolarsi il Comune di San Giovanni in Fiore per garantire il servizio ai cittadini, ai quali, peraltro, di recente è stato toccato ancora di più il portafogli?

Emiliano Morrone

emilianomorrone(at)gmail.com

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