Da quanto appreso da "la Voce di Fiore", il 3 giugno scorso, Mario Pirillo (Pd), assessore all’Agricoltura della Regione Calabria, ha convocato a San Giovanni in Fiore (Cosenza) gli operai dell’ex Fondo sollievo, assunti come precari una ventina di anni fa. Lo avrebbe fatto telefonicamente in serata, tramite l’Afor, l’agenzia regionale per la forestazione.
Pirillo, candidato al parlamento europeo, ha incontrato circa seicento operai intorno alle 10 dello scorso 4 giugno. Con manifesti elettorali in bella vista al tavolo dei relatori, l’assessore ha parlato per 35 minuti presso il Polifunzionale, struttura del comune calabrese gestita da una cooperativa. Abbiamo seguito e registrato l’iniziativa, di cui riportiamo l’audio in fondo alla pagina.
Pirillo si è presentato in veste di assessore regionale, come ha ribadito, introducendolo, la dirigente Afor Franca Arlia, che con il suo collega Giovanni Malomo ha accompagnato l’assessore. Doveva essere una riunione di servizio, secondo le nostre fonti, e invece s’è trattato d’altro.
"A quell’ora, gli idraulico-forestali dovevano stare al lavoro", ci ha precisato un caposquadra, che ha riferito d’una riunione tra i responsabili degli operai, successiva al discorso di Pirillo, "a cui hanno partecipato il ragioniere dell’Afor Piero Oliverio e Salvatore Audia", candidato al consiglio provinciale di Cosenza in una lista del Pd e collaboratore della segreteria di Pirillo in Regione.
Nella gremitissima sala del Polifunzionale, Pirillo, come si può ascoltare cliccando sulle icone dei file audio in fondo alla pagina, ha chiesto il sostegno elettorale degli operai, proponendosi come loro referente politico.
Durante il suo intervento, in cui ha ricordato la stabilizzazione di questi lavoratori, avvenuta di recente, sono state distribuite delle buste contenenti il facsimile della scheda elettorale col suo nome.
Per completezza, va detto che gli idraulico-forestali erano confermati annualmente dalla Regione Calabria e impiegati per un solo semestre in progetti di salvaguardia dei boschi predisposti di volta in volta.
Secondo le notizie di "la Voce di Fiore", con la stabilizzazione di cui Pirillo si sarebbe altrove ritenuto fautore, questa categoria di operai non necessita più della conferma annuale, pur continuando a lavorare per soli sei mesi, per attingere poi agli ammortizzatori sociali.
Come si può ascoltare dalle registrazioni, Pirillo ha richiamato un eventuale turnover dei forestali, che invece sono lavoratori fissi, dipendenti regionali per tutto l’anno.
Certamente non spetta a noi di "la Voce di Fiore" stabilire se, con la sua iniziativa, Pirillo abbia inteso condizionare il voto degli operai convocati, magari persuadendoli dell’opportunità di votarlo. Riportare la registrazione del suo intervento potrà servire, però, a dare un’informazione obiettiva.
Di seguito, Pirillo ha fatto anche un riferimento alla candididatura di Mario Oliverio (Pd) alla presidenza della Provincia di Cosenza, chiedendo, con perifrasi, di sostenerlo. Lo si può cogliere con chiarezza ascoltando l’audio dell’incontro.
Il laboratorio culturale antimafia "la Voce di Fiore" ha condannato moralmente questa convocazione di Pirillo, raccontando l’accaduto nel corso d’una diretta web da San Giovanni in Fiore iniziata alle 18 del 5 giugno e trasmessa su diversi blog (dei Grilli del Pigneto, di Pino Masciari e di altri gruppi impegnati nell’antimafia civile).
La diretta è stata disturbata da un episodio strano: il traffico veicolare, appena chi scrive ha iniziato il suo racconto, è stato aperto nei pressi dello spazio pubblico all’uopo richiesto e autorizzato dal Comune di San Giovanni in Fiore. Poco dopo, c’è stata una zuffa, che ha riguardato dei passanti. L’accesso ai veicoli era stato impedito, prima della diretta, perché a breve distanza si stava montando un palco per il comizio con cui Mario Oliverio avrebbe chiuso la sua campagna elettorale. Secondo Riccardo Succurro (Pd), ex sindaco di San Giovanni in Fiore, l’apertura del traffico per disturbare la trasmissione sarebbe stata "ordinata" da persone vicine a Oliverio.
Luigi De Magistris, Carlo Vulpio, Gianni Vattimo, Sonia Alfano, Salvatore Borsellino e Pino Masciari sono intervenuti telefonicamente alla diretta, contestando con forza Pirillo e certi metodi di ricerca del consenso elettorale. Insieme, hanno esortato i calabresi a ribellarsi, a isolare chi agisce come Pirillo e ad esprimere liberamente il proprio voto. Insieme, hanno manifestato sdegno e sconcerto per quanto compiuto dall’assessore regionale, anche considerando che all’incontro erano presenti dirigenti pubblici, il cui ruolo nella vicenda andrebbe chiarito nelle sedi opportune.
Ieri, a chi scrive è stato detto da Salvatore Procopio, politicamente vicino a Pirillo e già dirigente presso il dipartimento regionale dell’Agricoltura, d’aver "toccato il fondo" e "di stare attento". Procopio, il fatto è successo a San Giovanni in Fiore all’interno del Bar Modernissimo, ha poi precisato: "Questa non è una minaccia". All’accaduto ha assistito per caso Pasquale Gallo, dirigente locale di Italia dei Valori, precedentemente invitato dallo staff di Pirillo ad assumere una posizione, come partito, contro il sottoscritto.
E’ mia intenzione segnalare questo ultimo episodio in ogni sede. Non ritengo affatto che Procopio m’abbia minacciato o anticipato qualche evento negativo. Ma è bene che mi tuteli.
Invito tutti gli amici dell’antimafia a divulgare la presente nota e a presentare assieme un esposto, affinché si faccia luce, riguardo alla convocazione degli operai da parte di Pirillo, il quale, detto per mera cronaca, a San Giovanni in Fiore ha ottenuto 2.517 voti come candidato al parlamento europeo, risultando eletto con 110.313 preferenze nella circoscrizione Sud.
Per ultimo, invito tutta la politica a pronunciarsi in merito, considerando gravissimo il silenzio, da qualunque parte dovesse venire.
9 giugno 2009
Emiliano Morrone
Grande Emiliano! Gande direttore de LA VOCE DI FIORE! Sono orgoglioso ed onorato di far parte della tua redazione. Tra le varie bellezze calabre descritte nella tua cronaca la più preoccupante è questa:
"Ieri, a chi scrive è stato detto da Salvatore Procopio, politicamente vicino a Pirillo e già dirigente presso il dipartimento regionale dell’Agricoltura, d’aver "toccato il fondo" e "di stare attento". Procopio, il fatto è successo a San Giovanni in Fiore all’interno del Bar Modernissimo, ha poi precisato: "Questa non è una minaccia". All’accaduto ha assistito per caso Pasquale Gallo, dirigente locale di Italia dei Valori, precedentemente invitato dallo staff di Pirillo ad assumere una posizione, come partito, contro il sottoscritto. E’ mia intenzione segnalare questo ultimo episodio in ogni sede. Non ritengo affatto che Procopio m’abbia minacciato o anticipato qualche evento negativo. Ma è bene che mi tuteli."
Sappia Salvatore Procopio che siamo già in molti a conoscenza dei fatti, e siamo tutti persone libere dalle paure meschine che fanno dei suoi amici una potente oligarchia.
Non è con le minacce che ci imporrete il silenzio.
Mi complimento con il dott. Procopio per il suo comportamento; è profondamente esemplificativo di quanto già scritto ne "La società sparente" rispetto all’ambientino florense, conferma molte nostre ipotesi. Io so cosa hai fatto Salvatore, ricordalo. Io e altre migliaia di persone. Non vi permetteremo di continuare a dominare con questi metodi, ricordatelo. Non vi permetteremo di calpestare la nostra dignità. Saremo sempre pronti a denunciare e a proporre. Siamo tanti, decisi e incazzati. SMETTETELA. Non cadremo mai nelle vostre trappole, siamo uomini liberi e non sudditi come quelli con i quali siete abituati a trattare. Siamo dotati di autonomia, di cervello, di cultura. SMETTETELA. E poi VERGOGNATEVI! VERGOGNATI! Ci conosci da sempre: è assolutamente inaccettabile il tuo comportamento. Ricordati anche che Emiliano Morrone non è solo. Siamo in molti e ben attrezzati a credere, a proporre, a realizzare una resistenza ed una lotta per l’Utopia della Giustizia!
Guardate qui che belle dichiarazioni soddisfatte su Mario Pirillo e sul futuro della Calabria del nostro presidente Agazio Loiero; leggere queste dichiarazioni dopo aver letto chi è e cosa fa Mario Pirillo non fa altro che confermare l’abbrutimento totale della politica e del popolo calabrese. Va ricordato inoltre che ambedue sono stati riviati a giudizio nell’ambito dell’inchiesta "Why Not": [...] La Procura generale di Catanzaro, dopo aver avocato al pm Luigi De Magistris l’indagine "Why Not", ha chiesto il rinvio a giudizio dell’assessore regionale Mario Pirillo, e di un centinaio di suoi coindagati, per reati che,a seconda dei casi, vanno dall’abuso d’ufficio al peculato, per arrivare sino alla truffa aggravata. Pirillo, e altri assessori, avrebbero violato la legge affidando a una società riconducibile al locale leader della Compagnia delle Opere, Antonio Saladino, il compito di combattere il virus della “tristezza degli agrumi”. Un affare che avrebbe procurato a Saladino 1,6milioni di euro, frutto del «corrispettivo previsto nelle convenzioni illecitamente stipulate».
Questi non li votiamo - Il corsaro rosso
L’assessore regionale Mario Pirillo eletto parlamentare europeo
Loiero: "Quello di Pirillo è un successo eccezionale oltre che ampiamente cercato e meritato"
Il Quotidiano della Calabria
C’è solo da vergognarsi quando al Parlamento Europeo viene eletto un politico che vanta un curriculum illegale come "qualcuno". Questo "qualcuno" alle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale della Calabria candiderà il figlio, e verrà eletto al 100%. Se andate in giro per la sua città, Amantea, vi accorgerete come ancora sui muri vi siano affissi i manifesti giganti con la sua bella faccia impressa. Un piccolo politicante anni addietro improntava il suo discorso di candidato a Sindaco di Amantea con uno slogan: "Amantea non è una città adatta a padroni, Amantea è una città libera...". Quel candidato è stato eletto Sindaco...e alle Europee 2009 ha portato i suoi voti a "Don Mafio".... A distanza di due anni, ripensando a quel discorso credo fermamente che: "Amantea è una città adatta a Padroni...perchè vantarsi di conoscere il potente per molti è un vanto. Bere un caffè insieme al padrone è un onore. Se ci si trova in un cavillo burocratico per una qualsiasi ragione...si chiama l’Onorevole...lo risolve lui il problema...l’Onorevole. I suoi scudieri, nella zona di Amantea e Tropea, finanziati per la cipolla rossa I.G.P., e dello Ionio, finanziati per la produzione di agrumi, presenziavano i seggi durante le elezioni, intimorendo gli elettori. Ha improntato le sue innumerevoli campagne elettorali promettendo posti di lavoro e finanziamenti con soldi a palate...ma il 10%??? Tabù!!!...Amantea è una città adatta a padroni...Amantea è l’emblema dell’Italia...uno Stato dove vige il culto dell’illegalità, ma delinquere trova posti di lavoro per i suoi sostenitori e affossa le persone che vogliono e pretendono la legalità".
Siamo sempre più soli in questo paese malgovernato. L’Italia stà diventando come Gotham City, ma non abbiamo Batman a difenderci.
Quando vedo questa cecità degli Italiani...mi vergogno di essere italiano
Che Dio ce la mandi buona!!!
M’impressionano e mi fanno piacere le parole di questo lettore, forse ora sappiamo qualcosa in più di questo strano ma, ahinoi, consueto personaggio della politica calabrese che, zitto zitto, quatto quatto, da più di vent’anni, forse, marcia nella politica calabrese contribuendo all’affossamento di questa regione martoriata.
Ma mi dispiace tanto che non si sia firmato, che sia rimasto anonimo, il nostro caro lettore.
Da quanto scrive forse proviene da Amantea. Paura di esporsi? E se sì, perchè?
Perchè chi sa non parla, non dice, non denuncia? Perchè ad esporsi debbono essere sempre gli stessi, a proprio rischio e pericolo, per una sorta di deresponabilizzazione che affligge i calabresi, che si affidano sempre a qualcun’altro per ogni cosa?
Non è, forse, anche grazie al nostro silenzio che la Calabria viene rappresentata da Pirillo al parlamento europeo? Siamo complici, se agiamo così, se le nosre denuncie non portano il nostro nome. Se abbiamo paura.
Anna Rita Sarro
La redazione di "la Voce di Fiore" non risponde dei commenti su queste pagine, e si dissocia dai suoi, di cui è l’unico responsabile.
La redazione non condivide il metodo di Mario Pirillo nella vicenda di San Giovanni in Fiore (Cosenza) e riprova con fermezza, sul piano etico-politico, la sua candidatura ed elezione al parlamento europeo, in considerazione delle pendenze dell’assessore regionale riportate dalla stampa.
Tuttavia, è doveroso, dal momento che abbiamo una deontologia e crediamo fermamente nella Costituzione repubblicana, impedire che col mezzo della stampa un uomo, chiunque fosse, venga criminalizzato anonimamente, in mancanza di riscontri oggettivi rispetto ad addebiti mossi, sino a prova del contrario, in modo del tutto gratuito.
Se lei, lettore anonimo di Amantea, è a conoscenza di fatti specifici, faccia il suo dovere di cittadino: si rivolga agli organi competenti. Rinunci all’anonimato, poi. Ho il dovere di rammentarle che abbiamo il suo Ip, che, all’occorrenza, è a disposizione della magistratura.
Circa l’episodio di Mario Pirillo a San Giovanni in Fiore, ci siamo esposti, fornendo le prove d’un comportamento condannato eticamente, sulla cui legittimità potrà pronunciarsi, eventualmente, solo la magistratura.
Non prestiamo il fianco a nessuna diffamazione arbitraria, sia chiaro. La libertà di manifestazione del pensiero ha delle regole, che non possono violarsi in nome d’un giustizialismo che, ove privo di elementi concreti, può apparire perfino inventato, magari allo scopo di produrre azioni penali contro di noi.
Francesco Saverio Alessio e io siamo abbiamo subito procedimenti per supposta diffamazione aggravata, tutti archiviati dal gip, per fatti raccontati nel volume "La società sparente" (Neftasia, Pesaro, 2007). Per la nostra denuncia civile, non ci siamo serviti di forum in rete e, con prove inconfutabili, più volte abbiamo segnalato alle autorità abusi e reati commessi in Calabria.
Il suo comportamento, lettore di Amantea (?), è contrario alle regole ed è condanato dal nostro giornale. Per la legge, Mario Pirillo è innocente, sino a sentenza passata in giudicato.
Chiunque conosca fatti rilevanti in ambito penale, se non denuncia alle autorità, diventa complice. Chi scrive a sproposito, commette il reato di diffamazione.
Alla redazione impongo di non pubblicare commenti anonimi sulla vicenda esposta in questa pagina.
Il direttore
A proposito di Europa, di finanziamenti europei, di "euromediterranietà"...
...una mia intervista/denuncia a News Italia Press...stranamente "sparita" dal server del Nip...
http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=16