Il teatro è inutile

Recensione sullo spettacolo di danza contemporanea “Maria Callas” di Micha van Hoecke - di Carmelo Antonio Zapparrata

domenica 12 febbraio 2006.
 

Il 7 febbraio ha debuttato al Teatro Duse di Bologna l’omaggio a “Maria Callas” del coreografo-regista russo-belga Micha van Hoecke, aprendo la programmazione “Passi di Danza”. Presentato per la prima volta al Ravenna Festival nel giugno 2003 lo spettacolo si pone l’obiettivo di omaggiare la Callas attraverso una libera associazione di immagini sceniche e corporee scaturite dalla vibrazione canora della diva, che dà il ritmo a tutta la creazione. Di fatto il lavoro di van Hoecke, che è stato allievo di Roland Petit e Maurice Bejart, e della sua Ensemble non ripercorre la biografia del celebre soprano ma ne rende omaggio portando in scena i vari aspetti emotivi e caratteriali associandoli genialmente ai personaggi delle arie da lei interpretati: Euridice, Medea, Isotta, Carmen, Rosina ecc...

Una discesa agl’ Inferi segnata dalla scena di color nero e dal gruppo di ceri accesi in fondo al palcoscenico che orficamente tenta di ridestare Euridice dal regno di Ades - non dimentichiamo la grecità della Callas - dà il via allo spettacolo contenente in se anche le suggestioni delle maschere del teatro greco e giapponese. Come un cerchio perfetto la spettacolo si conclude, dopo aver reso coreograficamente la poliedricità del soprano, con la ridiscesa negli inferi attraversando le stigee porte per deporre una corona di gemme alla musa del canto del novecento.

Degna di lode è l’operazione del comune di Bologna che ha fornito agli studenti la libera fruizione della programmazione “Passi di Danza” a costo zero.

Carmelo Antonio Zapparrata


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