Why not

Clemente Mastella è indagato da Luigi De Magistris

venerdì 19 ottobre 2007.
 

Dal quotidiano l’Unità

Mastella? Why not. Nella sterminata lista degli iscritti al registro degli indagati nell’inchiesta della Procura di Catanzaro, ora spunta anche il nome del ministro della Giustizia Clemente Mastella. Sì, proprio il ministro che da settimane porta avanti una dura campagna contro il pubblico ministero Luigi De Magistris finisce anche lui sotto la lente d’ingrandimento del pm che ha raccolto informazioni su centinaia di politici, giornalisti, uomini d’affari, membri della Commissione Antimafia, prefetti, direttori del Sismi, della Dia, delle Poste. Di tutto di più. Nell’inchiesta, la Why not appunto, De Magistris indaga sull’esistenza di una sorta di "nuova tangentopoli" che vedrebbe all’ordine del giorno truffe e finanziamenti illeciti, una vera e propria associazione a delinquere.

Un terremoto che ha avuto nuove scosse dalla decisione del ministro Mastella di chiedere il trasferimento del pm calabrese, per la sua «vigilanza assai inefficace» sull’iter di alcune inchieste, nonché per «comportamenti svincolati dalle norme processuali, ordinamentali e deontologiche». Ma ad oggi, gli ispettori del ministero della Giustizia non hanno trovato nulla e sul caso De Magistris si è alzato il polverone di chi teme che la fretta di Mastella sia dovuta al fatto che il pm è arrivato dove non doveva arrivare. Così la solidarietà del mondo delle associazioni, su tutti i ragazzi di Locri, dei parenti delle vittime di mafia, del gip Clementina Forleo, l’altro magistrato che è convinta di non andare giù ai politici.

Mastella, per ora si dice tranquillo, sereno e soprattutto estraneo ai fatti. E comunque parla d’altro, delle elezioni che lui ora vedrebbe bene nella prossima primavera.

Dalle prime indiscrezioni, pare che al centro delle accuse contro Mastella ci siano i suoi presunti rapporti con l’imprenditore Antonio Saladino, ex presidente della Compagnia delle opere della Calabria e pedina centrale dell’inchiesta Why Not, dal nome dell’agenzia interinale intestata allo stesso Saladino. Agli atti, ci sarebbero intercettazioni telefoniche tra il ministro e l’imprenditore. Mastella, comunque, non ha ancora ricevuto nessun avviso di garanzia: ha scoperto di essere indagato, dice, «da notizie giornalistiche». «Se così è - ha commentato - dichiaro di attendere serenamente gli sviluppi di questa situazione». E sottolinea di «non essere mai stato iscritto a nessuna loggia massonica, né in Italia né all’estero, e di non aver mai partecipato a comitati d’affari o a singoli affari, come testimonia la mia trentennale vita pubblica e parlamentare nella prima, nella seconda e spero anche nella terza Repubblica». De Magistris permettendo.


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