Cala frica

San Giovanni in Fiore (Cs) "è società sparente", lo dice il commerciante Domenico Talerico in una lettera di protesta

Chiude il suo negozio come risposta all’amministrazione comunale
venerdì 3 ottobre 2008.
 

Ci risiamo, ennesimo evento in città solita musica. Tanto per citare una famosa canzone: per quest’anno non cambiare stesso mare stessa spiaggia, nel nostro caso stessi luoghi stesso percorso. Dopo la notte rosa, la notte bianca, ora tocca alla fiera dei cento comuni: tre manifestazioni diverse stesso itinerario.

Se le prime due manifestazioni le ho accettate (a malincuore), con questa non ci sto. Come è possibile che una manifestazione così importante e così grande, che serve a valorizzare l’artigianato locale e il centro storico del nostro paese, comprenda via Roma. Ho trent’anni, e fino ad oggi non mi risulta che via Roma faccia parte del nostro centro storico, come, invece, lo è via XXV aprile, quartiere dove abito e per mia sciagura ho deciso di aprire un negozio.

Perché io negoziante che pago le tasse come gli altri negozianti di via Roma non ho diritto a usufruire del turismo sangiovannese? soprattutto quando si tratta di manifestazioni che per diritto dovrebbero in teressare il mio quartiere.

Tutti i cittadini, ad eccezione dei più giovani, sanno che via XXV aprile (ex Corso Umberto I) è stato il centro del nostro paese, e rientra per diritto “nel centro storico”, ma allora perché via Roma, forse perché i commercianti di questa zona pagano più tasse, mentre io sono esentato? o forse il vero motivo è un’altro ma non credo che debba essere io a dirvelo, perché è sotto gli occhi di tutti, ma a nessuno interessa. E’ vero siamo in una “società sparente”.

Io domenica sarò chiuso e metterò sulla porta un cartello con la scritta: chiuso per protesta.

Domenico Talarico


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