Politica

Un’assemblea costituente per una nuova Calabria civile. Da Generazione Europea Nuovo Sud una proposta politica forte e diretta

giovedì 30 giugno 2005.
 

Che sia arrivato il momento di mobilitare le coscienze civili dei tanti calabresi stufi dello stato attuale, dando un segnale forte a quel mondo politico locale e nazionale che pensa in modo del tutto presuntuoso di essere l’unico depositario della rappresentanza politica, lo andiamo ripetendo da più tempo. Il coraggioso appello del presidente degli industriali Filippo Callipo, rivolto al Presidente Ciampi sullo stato della legalità in Calabria, è uno degli ultimi segnali di quanto enorme sia il disagio, non solo nella società civile calabrese ma anche nel mondo imprenditoriale sano e vincente della regione. L’imprenditoria avverte l’abbandono e l’indifferenza da parte dello Stato centrale e, soprattutto, da parte dei politici regionali, qualunque sia il colore politico, che, invece di rappresentare orgogliosamente con fatti, comportamenti e argomentazioni concrete la Calabria, si impegna solo a preservare il proprio potere, ad alimentare e difendere le proprie clientele e a lucrare una rendita di rappresentanza che sembra ormai lontanissima dalla realtà. Bisogna, una volta per tutte, andare al cuore vero del problema e dire chiaramente che il principale ostacolo e il vero problema di questa regione è proprio la sua classe politica e la sua voluta inconsistenza, in poche parole il vero tappo di questa terra. Del resto è del tutto paradossale che, all’indomani del grido di dolore del presidente Callipo, tutti gli uomini politici calabresi di destra e di sinistra, dai vari Marco Minniti e Angela Napoli fino al neogovernatore Loiero, hanno cercato di eludere e sviare i problemi veri che hanno originato il grido d’allarme dell’industriale, distorcendo e annacquando le parole dello stesso. Che cosa fa e propone la nostra classe politica su questioni prioritarie e spinosissime quali la difesa del territorio e dell’ambiente? Le ultime inchieste sul pericolo di un gravissimo inquinamento ambientale, vedi caso Jolly Rosso, sullo stato delle nostre coste e sulla realizzazione di opere inutili come il Ponte sullo stretto, richiedono risposte urgenti ed immediate. Quali sono le politiche concrete messe in campo dai signori del potere, nei confronti di un sistema bancario e creditizio che in questa regione spinge cittadini ed imprenditori a finire nella morsa degli usurai? Quali sono stati i progetti e le opere che si potevano realizzare con le centinaia di milioni di euro stanziati dalle istituzioni comunitarie europee, che, nonostante le ultime e demagogiche rassicurazioni politiche, torneranno indietro per l’incapacità politica di gestione e realizzazione? Perché questi signori hanno fatto credere, e continuano, che i calabresi siano dei cittadini di serie B, quasi degli straccioni, che meritano solo interventi assistenziali, che creano solo precarizzazione, l’unica base su cui poggia il loro consenso, senza invece far riflettere gli stessi calabresi che forse potrebbero essere i cittadini più ricchi di questa nazione, per le immense risorse, bellezze e il patrimonio culturale, storico ed enogastronomico, in grado di alimentare la Calabria senza grandi apparati industriali? La risposta vera a questo punto, la dovrebbero dare gli stessi calabresi, che con una vera e propria ribellione civile dovrebbero cominciare a unire tutte le forze, mediante una rete sempre più estesa, che dal mondo delle associazioni, dei movimenti, dei comitati, dei singoli cittadini, delle università, dei tantissimi imprenditori seri e di successo, possa in tempi brevi individuare delle forme nuove e diverse anche di partecipazione politica e sociale su tutti i processi e i tanti aspetti vitali della nostra terra. In particolare, noi proponiamo la nascita di una vera e propria assemblea costituente di tutte queste forze, che sin dal prossimo autunno possa individuare delle forme di rappresentanza nuove e, se necessario, assolutamente alternative a questa nostra inconsistente classe politica regionale; che, attorno a punti programmatici, obiettivi e regole condivise e comuni, possa cominciare a rifondare questa regione sin nelle sue radici più profonde, elaborando veri modelli culturali, etici e politici.

Gens - Generazione Europea Nuovo Sud


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