Opinioni

Le poco laiche minacce a Bagnasco. A chi giovano? - di Maria Mantello

domenica 22 aprile 2007.
 

di Maria Mantello *

Il laico si confronta sui contenuti. Analizza dati e fatti. Non ha professioni pregiudiziali. Il laico non accende roghi e non mette mordacchie. Non ha bisogno di ricorrere a minacce e tanto meno alla violenza. Pertanto, chi ha prodotto le scritte contro il presidente della Cei, Bagnasco, sappia che non appartiene all’universo laico e alla sua storia. Ma sappia anche che sta trasformando il cardinale in un personaggio incontestabile.

Come chiunque altro, così anche le gerarchie cattoliche vanno giudicate per quello che dicono e fanno. E di argomenti su cui discutere ce ne sono tanti. A partire dalla pretesa di spacciare la propria ideologia per Verità unica eterna e rivelata, così da giustificare l’identificazione totalitaria tra catechismo e legge dello Stato.

La strada, allora, è quella del confronto. E perchè questo avvenga in una situazione di pari opportunità, semmai, il laico si deve preoccupare di chiedere con forza che nessuna Chiesa goda di privilegi e finanziamenti statali che la avvantaggino nell’imporre la propria personale visione del mondo. Complici tanti politici genuflessi al Cupolone da sempre. O Vogliosi di essere accreditati come tali.

*saggista


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