L’URAGANO KYRILL INFURIA SUL NORD EUROPA [I parte] *
BERLINO - Germania, Francia e Gran Bretagna vivono in queste ore con allarme e paura il passaggio dell’uragano ’Kyrill’, una violenta tempesta con piogge e venti fortissimi che ha gia’ provocato una vittima nel Regno Unito e che avra’ il suo culmine in terra tedesca. Il segretario di Stato statunitense, Condoleezza Rice, ha lasciato in anticipo Berlino, per evitare il tifone. Gia’ stamane tempeste di pioggia, neve e vento fino a 150 km all’ora hanno flagellato la Gran Bretagna.
Le violente ed ingenti precipitazioni hanno fatto scattare l’allarme nelle Midlands (l’area di Birmingham) e nel nord dell’Inghilterra, mentre il traffico automobilistico, ferroviario e navale ha subito forti ripercussioni. Un uomo, 54 anni, e’ rimasto vittima della caduta di un albero nello Shropshire, nel centro dell’Inghilterra all’alba di oggi. La potenza maggiore - secondo i meteorologi - l’uragano la sprigionera’ tuttavia in Germania a partire dal primo pomeriggio e fino a tarda sera; nelle Regioni e nei Laender occidentali, dove la tempesta ha cominciato a farsi sentire, sono giunte gia’ le prime notizie su alberi sradicati e cartelloni pubblicitari abbattuti. Sin dalle prime ore di stamane radio e televisioni informano i tedeschi sull’evolversi dell’uragano, invitando la popolazione alla prudenza e a restare in casa a partire dal pomeriggio.
Quello che viene annunciato come l’uragano piu’ violento degli ultimi cinque anni si e’ gia’ presentato con piogge abbondanti e venti fino a 120-130 km orari, in Nnord-Reno-Vestfalia e Bassa Sassonia. Fino a sera - quando la tempesta avra’ attraversato l’intero paese -la velocita’ del vento potrebbe arrivare fino ai 200 orari. In Germania - dove oltre 40 mila uomini sono in stato di allerta tra vigili del fuoco e personale di soccorso della protezione civile - gia’ a meta’ giornata erano stati annullati numerosi collegamenti aerei, con limitazioni anche nella navigazione davanti alle coste del Mare del nord e del Baltico. I pescherecci sono tutti rimasti in porto, mentre sono stati rafforzati gli ormeggi a tutte le imbarcazioni nelle localita’ costiere. Anche in Francia le autorita’ francesi diffondono regolarmente avvisi alla popolazione a non uscire nel pomeriggio, e agli automobilisti a ridurre la velocita’ e a non lasciare le loro vetture parcheggiate sotto alberi o cartelloni pubblicitari.
EVACUATA LA STAZIONE DI AMSTERDAM
La stazione ferroviaria di Amsterdam è stata evacuata dopo che il vento ha portato via parte del tetto, mentre il maltempo continua ad imperversare in tutta l’Olanda e in Belgio. In Olanda raffiche a 130 chilometri orari hanno provocato rotture di vetri e danni a cartelli stradali in varie zone. Ritardi e cancellazione di voli all’aeroporto Schipol. Forti raffiche di vento, rallentamenti nei trasporti e danni in Belgio. A Bruxelles sono stati chiusi i parchi e i giardini pubblici, mentre sulla costa le raffiche hanno superato i 110 chilometri orari. Si lamentano danni all’agricoltura e agli allevamenti di bestiame.
FRANCIA: TEMPESTA DI VENTO, RAFFICHE FINO A 150 KM/H
Una violenta tempesta di vento ha colpito oggi il nord e l’ est della Francia. Secondo Meteo France una quindicina di dipartimenti - tra cui Alsazia, Lorena, Nord Passo di Calais, Picardia, Ardenne, Senna-Marittima, Territorio di Belfort - sono al livello di pericolo arancio (il terzo su quattro). Raffiche di vento hanno toccato i 100/110 chilometri orari nel nord ovest, e i 120/130 chilometri orari sulle coste della Manica, arrivando a sfiorare i 150 chilometri orari sulle cime del Massiccio centrale e i Vosgi.
Per Meteo France questa tempesta e’ stata causata da una profonda depressione nata nel nord dell’ Irlanda che si e’ spostata rapidamente verso la Danimarca e ha preso forza colpendo infine il nord della Francia. ’’Qualche tempesta in inverno e’ normale’’, ha detto Jerome Lecou di Meteo France, secondo il quale ’’si sta avendo un inverno molto mite’’ e questa mitezza e’ dovuta ’’a correnti provenienti da ovest e dal sud-ovest, che spesso favoriscono le tempeste’’.
ANCHE AUSTRIA IN ALLERTA
Allarme in Austria per l’arrivo dell’uragano ’Kyrill’ per il quale sono annunciati per stasera forti venti ad una velocità di fino 120 chilometri per ora. Nella capitale Vienna, i vigili del fuoco raccomandano di attrezzarsi per la bufera mettendo in salvo, ad esempio, oggetti che potrebbero volare in giradino o in balcone, oppure di non aprire le finestre e di lasciare possibilmente l’auto in garage. "Con venti superiori agli 80 km/h è meglio stare del tutto a casa", ha messo in guardia il responsabile della sezione incendi dei vigili del fuoco viennesi Friedrich Perner.
Nell’ ovest del paese, raggiunto per primo dall’uragano, si prevedono oltre a venti forti fino a 150 km/h anche piogge violente che raggiungeranno fino a 50 mm in 24 ore nel Vorarlberg. A Salisburgo, dove sono previsti venti fino a 170 km/h, sono stati messi in allerta tutti i vigili del fuoco ed è stato anche messo in funzione un sistema d’allarme maltempo. Gli aerei dell’aeroporto di Linz (Alta Austria), sono stati chiusi negli hangar mentre l’Aua, la compagnia di bandiera austriaca, prevede interruzioni del traffico all’aeroporto Schwechat di Vienna da stanotte. Kyrill, però, farà anche del bene: spazzerà via infatti l’elevato livello di polvere sottili a Vienna e Graz (Stiria), da giorni denunciato dai media.
[ANSA - aggiornamenti II parte] *
ROMA - Morti, almeno 16 secondo un bilancio provvisorio, ingenti danni, disservizi e problemi nei trasporti: i forti venti e la pioggia torrenziale portati in Germania, Francia, Gran Bretagna, Olanda, Belgio dal ciclone Kyrill hanno messo sotto scacco molte regioni dell’Europa. L’Italia sembra restare fuori dalla violenta perturbazione. Segnalata fin dall’alba dai servizi meteo, l’emergenza è subito scattata in numerose capitali.
In Gran Bretagna, la neve e il vento con raffiche fino a 150 km all’ora hanno flagellato soprattutto il Midlands (l’area di Birmingham) e il nord del paese, con il traffico auto, ferroviario e navale che ha subito forti ripercussioni, mentre a Berlino, il segretario di stato Usa, Condoleezza Rice, ha dovuto lasciare in anticipo la città, proprio per evitare la perturbazione.
Non sono d’altro lato mancati i feriti - a decine in Inghilterra, numerosi in Francia, dove ci sono stati due morti - né le scuole chiuse "per precauzione": la stessa ragione per la quale il comune di Parigi ha deciso di vietare l’ingresso nei parchi, i giardini e i cimiteri della capitale. Oltre all’Inghilterra, è stata però la Germania - dove i morti sono stati almeno due - il paese in cui la tempesta si è accanita con più determinazione e potenza, contrastata da circa 40 mila uomini della protezione civile tedesca.
A Berlino e in molte delle altre città del paese, gli esperti hanno fin dal mattino avvertito che Kyrill avrebbe attraversato la Germania da nordovest a sudest e che la forza massima si sarebbe scatenata tra la metà del pomeriggio e la mezzanotte, precisando che quella in arrivo era uno dei cicloni più devastanti degli ultimi 20 anni.
Puntuali, sono subito iniziate ad arrivare le notizie delle vittime, soprattutto dalla Germania e dalla Gran Bretagna, dove un bambino di due anni e almeno altre nove persone sono morte per colpa dell’eccezionale tempesta di vento, pioggia, e in alcuni casi anche di neve. Un altro piccolo, di 18 mesi, è morto a Monaco di Baviera a causa del forte vento che ha divelto la porta della terrazza della sua abitazione. Molto spesso le morti sono state provocate dalle violentissime raffiche di vento, che hanno provocato la caduta degli alberi sulle vetture: è accaduto per esempio in Olanda, dove sono rimasti uccisi due automobilisti. Nelle acque tra la Francia e la Gran Bretagna si sono d’altra parte vissuti momenti di paura. Nell’imbocco del canale della Manica i 26 uomini dell’equipaggio del porta container britannico MSC Napoli, che avevano abbandonato la nave, sono stati recuperati sani e salvi, e portati a terra da due elicotteri.
Guai seri anche sul fronte del traffico ferroviario, a causa dei ritardi sulla linea ad alta velocità Londra-Parigi-Bruxelles. Nel tardo pomeriggio, il traffico del Thalys e dell’Eurostar è però ripreso normalmente. In tutta la Germania invece, in serata la circolazione dei treni è stata completamente bloccata. In alcuni paesi, i danni materiali sono stati consistenti: la stazione centrale di Amsterdam è stata evacuata dopo che il vento ha sradicato una parte del tetto, mentre all’aeroporto di Schipol ci sono stati ritardi e cancellazione dei voli, così come da Heathrow, Francoforte e altri scali europei.
La ’coda’ della tempesta si è fatta sentire fino a Vienna,dove i vigili del fuoco hanno raccomandato di attrezzarsi per la l’inusuale bufera. Anche se la protezione civile della Lombardia ha segnalatoventi molto forti sui rilievi alpini e prealpini per le prossime ore e fino a domani sera, l’Italia sembra essere fuori ’pericolo’: il ciclone dovrebbe infatti spegnersi presto, senza creare particolare apprensione per la penisola, secondo il parere di Giampiero Maracchi, direttore dell’istituto di biometeorologia Ibimet del Cnr, uno maggiori esperti su queste tematiche.
[ANSA - aggiornamenti III parte] *
LA TEMPESTA KYRILL SE NE VA, MA IL BILANCIO E’ PESANTE
ROMA - Kyrill, la violentissima tempesta di acqua e vento che ha spazzato per 48 ore tutto il nord Europa, si allontana lentamente, ma lascia dietro di sé un pesante bilancio di morti e di ingentissimi danni. Gran Bretagna, Francia, Germania, Olanda, Belgio, Polonia, Austria, Repubblica Ceca sono state sconvolte da uno degli uragani più violenti degli ultimi decenni, con venti che hanno infuriato fino a 225 km all’ora distruggendo e sradicando, e causando oltre 40 morti e danni gravissimi.
In GERMANIA - dove si sono contati 11 morti - la situazione dei trasporti, che ieri aveva indotto le autorità a bloccare, per la prima volta nella storia, tutto il traffico ferroviario, ed annullare ben 331 voli in tutta Europa, sta lentamente tornando alla normalità; così come in Francia, dove è ripresa la circolazione anche dei treni ad alta velocità. A Berlino tuttavia resta chiusa la nuova stazione centrale, inaugurata nel maggio scorso, dopo che ieri sera si era staccata una trave di acciaio da una delle facciate. Sempre ieri sera 120 mila persone erano senza elettricità nel nord est del paese. In Germania la furia di Kyrill ha causato danni anche al museo romano di Colonia e ha scoperchiato il tetto dell’archivio del memoriale dell’ex lager di Sachsenhausen.
Tredici morti ieri in GRAN BRETAGNA con gravi problemi soprattutto negli aeroporti, mentre in OLANDA le vittime segnalate sono sei. Una di queste, un bambino di 11 anni, è morto dopo essere stato scaraventato da una raffica di vento contro un’auto in movimento.
In BELGIO i morti sono stati due, un anziano schiacciato da un albero sradicato dalla furia del vento e una sedicenne cui è crollato addosso un muro. In nottata Kyrill si è abbattuto anche sulle regioni dell’est Europa facendo danni e vittime soprattutto in Polonia e nella Repubblica ceca.
In AUSTRIA il bilancio è relativamente blando e limitato ai danni materiali: non sono segnalati morti ma danni ingenti un po’ ovunque e in particolare in Bassa Austria e Alta Austria dove, a Braunau, un uomo e una donna sono rimasti gravemente feriti quanto sull’auto dove viaggiavano è caduto un albero.A Salisburgo è stato interrotto il traffico ferroviario costringendo 200 persone di pernottare alla stazione. Disagi nei trasporti e sulle strade ovunque: circa 100 importanti collegamenti stradali sono stati bloccati. Vienna è stata relativamente risparmiata. I venti più forti sono stati in Alta Austria con un record sul monte Feuerkogel (1.618 m) di 207 km/h.
In POLONIA sono morte almeno sei persone e altre 20 sono rimaste ferite: a Katowice (sud) il vento ha fatto crollare una gru uccidendo il gruista. A Zabarow (centro) il tetto di una casa è crollato schiacciando un uomo. Le altre vittime sono morte in incidenti stradali provocati dalla caduta di alberi. In tutto gli interventi dei vigili del fuoco sono stati circa 6.000, gli immobili danneggiati 500. Ingenti i danni economici e i disagi nel traffico viario e ferroviario. All’aeroporto di Varsavia sono stati sospesi i voli della compagnia di bandiera nazionale Lot mentre gli altri subiscono forti ritardi.
Nella REPUBBLICA CECA, dove Kyrill ha raggiunto fino a oltre 180 km/h, quattro persone sono morte, quasi tutte schiacciate da alberi. L’aeroporto di Praga Ruzyne ha subito forti danni e ieri sera è stato chiuso. La Slovacchia, come pure l’Ungheria, sono state in gran parte risparmiate dall’urgano. Anche in Romania i danni sono limitati e nessuna vittima, ma alcune strade sono bloccate e diverse località sono senza corrente.
IL PASSAGGIO DI "KYRILL": LE FOTO
PER UN ESPERTO CNR, TROPPA ENERGIA SULL’ATLANTICO
* ANSA » 2007-01-18 10:05
MALTEMPO
Burrasca "Viola" in Europa centrale Almeno 15 morti, migliaia di sfollati
Le forti piogge nelle ultime 48 ore hanno provocato esondazioni di fiumi. Le vittime in Germania, sud-ovest della Polonia, nord della Repubblica ceca e Lituania. Sospeso il traffico ferroviario. Evacuazioni in molte zone a rischio *
PRAGA - Almeno 15 persone hanno perso la vita nelle ultime 48 ore per le inondazioni che hanno colpito la Germania, il sud-ovest della Polonia e il nord della Repubblica Ceca e la Lituania. Le piogge torrenziali provocate dalla burrasca "Viola" hanno infatti causato la rottura degli argini in molti fiumi e obblicato all’evacuazione almeno 1.400 persone in Germania meridionale.
Nella regione tedesca della Sassonia, il fiume Neisse è aumentato rapidamente di livello dopo la rottura di una diga in Polonia, è cresciuto di quattro metri in meno di tre ore, allagando varie zone della località di Gorlitz. La scorsa notte, la protezione civile ha fatto allontanare più di 2mila persone nella località di Zittau tramite imbarcazioni gonfiabili. Un po’ più a nord e di fronte alla crescita del fiume Neisse, nel suo cammino verso l’Oder, sono state evacuate 280 abitanti in un’istituzione per invalidi a Rothenburg. Il livello delle acque stamane era di 7 metri al livello di Gorlitz (record dal 1912), dove di solito la media è di circa 1,7 metri. Nella vicina Polonia, le acque hanno praticamente inondato tutto il villaggio di Botatynia, 18mila abitanti, uccidendo una persona. Minaccia di allagamento anche a Zgorzelec, così come per altre località minori alla frontiera con la Sassonia. Le piogge torrenziali della burrusca "Viola" hanno obbligato a sospendere il traffico ferroviario tra la Germania e la vicina repubblica Ceca, per la crescita del fiume Elba.
Cinque le vittime nella Repubblica ceca, quattro in Lituania, tre in Germania, tre in Polonia. Le tre vittime tedesche sono una coppia di anziani coniugi e un loro vicino annegati in un’abitazione della regione di Harz, in una cantina rimasta allagata per la pioggia a Neukirchen, nel sud-est della Germania, dove avevano cercato riparo. Erano scesi nel sotterraneo dell’abitazione, ma sono rimasti intrappolati dall’acqua che saliva rapidamente di livello. In Repubblica ceca un uomo è annegato in un torrente. Migliaia di persone sono state evacuate nella regione di Liberec, 100 km a nord di Praga. La caduta di alberi e il crollo di strutture, provocati anche dal forte vento, hanno fatto quattro morti in Lituania, oltre a parecchi feriti, con migliaia di persone rimaste senza corrente elettrica. Una ragazza di 22 anni ha perso la vita nel sud del Paese dopo che un albero si è abbattuto sulla sua tenda.
* la Repubblica, 08 agosto 2010
Venti fino a 150 chilometri orari e inondazioni hanno provocato il disastro
in Bretagna e nel centro della Francia. Altre vittime in Spagna, Belgio e Germania
Maltempo, 52 morti in Europa
per la violenta tempesta Xynthia *
ROMA - Lo tsunami francese si chiama Xynthia. Il paese, colto forse impreparato e nel cuore della mobilitazione per le vacanze scolastiche d’inverno, è stato travolto in pieno dalla tempesta che ha investito l’Europa. Le conseguenze sono state devastanti: 45 morti (52 in tutta Europa), la Vandea spazzata dal mare, case allagate in pochi minuti. La Protezione civile procede con i soccorsi e teme che il bilancio si aggravi.
Da venerdì sera era scattato lo stato di allerta, da giorni si sapeva che Xynthia si stava avvicinando, ma intanto tutti sono andati a dormire come sempre sulla costa atlantica francese, nei piccoli comuni sul mare come La Faute o L’Aguillon. E molti altri stavano arrivando, per le vacanze d’inverno con i bambini.
Sono stati i rumori a svegliare quelli che si sono salvati dall’invasione delle acque spinte dalla forza del mare in Vandea e nella Charente Maritime, le due regioni più esposte alla furia dell’Atlantico. Le piccole, tipiche case a due piani, sono state invase d’acqua in pochi minuti. Mezz’ora, hanno riferito testimoni, "e l’acqua era arrivata al primo piano". Qualcuno si è rifugiato addirittura sul tetto, dove ha aspettato ore l’intervento dei pompieri, a volte in elicottero. Subissati dalle chiamate, i vigili del fuoco hanno contato 25.000 interventi dall’inizio della tempesta.
Trenta morti, il tributo più pesante all’ondata di maltempo, è stato pagato dalla Vandea, dove la gente è morta annegata. Impressionante l’operazione di ricognizione su alcune spiagge dove, con il ritirarsi delle acque, apparivano i cadaveri. Tanti, anche in Charente Maritime o nei Pirenei, i decessi causati dalla caduta di alberi, dal crollo di tetti, dagli oggetti che le raffiche di vento hanno trasformato in proiettili. I trasporti sono nel caos, molti i voli annullati, i treni soppressi, le strade interrotte. I disagi sono ancora per la prossima notte estremi per il milione di case che è rimasto senza elettricità, anche se la tempesta, ha annunciato Meteo France a fine pomeriggio, si sta spostando verso il centro Europa.
Il presidente, Nicolas Sarkozy, sarà domani mattina in Vandea, dopo aver spedito subito il ministro dei Trasporti, Dominique Bussereau, ed aver esortato il governo ad "agire subito". Per Francois Fillon, primo ministro che ha convocato una riunione domenicale d’emergenza a Matignon, si tratta per la Francia di una "catastrofe nazionale". Xynthia, annunciata da impressionanti raffiche a 150 km orari, è la tempesta più grave in Francia dopo quella della fine di dicembre del 1999, quando si contarono alla fine 92 vittime. Prima di investire il territorio francese, Xynthia ha seminato vittime in Spagna (tre nel nord) e in Portogallo (un bambino annegato sul litorale). In serata si sposta verso Belgio, Olanda e Germania, dove già si contano le prime vittime: due tedeschi (un automobilista e una ragazza che faceva jogging, entrambi colpiti dalla caduta di alberi). Identica dinamica per la prima vittima in Belgio, un uomo che si trovava nel suo giardino a una quarantina di chilometri da Bruxelles.
La profonda depressione sub-tropicale è partita sabato da Madeira, in Portogallo, puntando verso il Nord; in serata è entrata nel Golfo di Biscaglia, passando poi in Bretagna da dove partirà lentamente verso il Mare del Nord. La tempesta ha raffiche di vento tra i 130 e i 150 chilometri orari, ma raffiche più violente (fino a 150 km/h) sono state registrate nell’estuario della Loira, nella Gironda e sui Pirenei.
* la Repubblica, 28 febbraio 2010
Ansa» 2008-03-10 14:20
MALTEMPO SFERZA EUROPA, GRAN BRETAGNA PRONTA A TEMPESTA
Il maltempo sferza l’Europa centrale. Piogge torrenziali e venti a 130 km all’ora hanno investito le regioni sud-occidentali dell’Inghilterra e il Galles e hanno provocato la chiusura di porti, l’annullamento di decine voli e grossi ritardi sulla rete ferroviaria. La caduta di alberi, divelti dalla forza del vento, ha causato anche interruzioni sulle strade e più di diecimila sono le case rimaste senza elettricità. La tempesta in arrivo dall’Atlantico ha colpito duramente le coste della Cornovaglia e del Devon, dove l’alta marea ha aumentato il rischio di inondazioni. Le autorità hanno lanciato un appello alle popolazioni di Cornovaglia e Devon perché stiano lontano dalla costa e parcheggino le auto nell’entroterra onde evitare eventuali inondazioni. Oltre a scoperchiare molti tetti, la burrasca ha messo in grossa difficoltà una nave-cisterma con 13 marinai a bordo che é stata soccorsa da un rimorchiatore della guardia costiera britannica mentre era alla deriva al largo dell’isola di Wight. Per precauzione è stato chiuso su ordine della locale capitaneria il porto di Dover, principale terminale britannico per i traghetti che fanno la spola con la Francia. Nemmeno Londra è stata risparmiata dall’ondata di maltempo - una delle più violente degli ultimi dieci anni - e la British Airways ha annullato in tutto una quarantina di voli in partenza da Heathrow e Gatwick. Allagamenti hanno reso difficile la circolazione sull’M25, il raccordo anulare della metropoli britannica. In Scozia la perturbazione atlantica ha preso forma di abbondanti nevicate.
FRANCIA; INONDAZIONI NEL NORD, UN DISPERSO
PARIGI - E’ una vera tempesta quella che si é abbattuta stanotte e continua stamattina sul nord e sull’ovest della Francia, con raffiche di vento a 140 km orari sulla costa e piogge torrenziali. Per ora il bilancio è di un disperso, molti danni per inondazioni e un mercantile finito su una spiaggia della Vandea. Con un vento di mare a 35 nodi, il mercantile con sette persone d’equipaggio si è arenato sulla spiaggia delle Sables-d’Olonne. Non ci sono vittime né tracce di inquinamento, stando alla prefettura locale. In Bretagna da ieri sera sono scattata le ricerche di un giovane di 26 anni disperso dopo essere caduto in acqua nel porto del Relecq-Kerhuon, vicino a Brest. Aveva appena messo piede su un’imbarcazione con il cugino per rafforzare gli ormeggi in previsione della tempesta quando un’ondata ha rovesciato la barca. Del ventiseienne non si è trovata finora nessuna traccia, mentre il cugino è stato soccorso dai pompieri. Centinaia le chiamate ai servizi di soccorso, soprattutto da parte di persone bloccate in auto dal crollo di alberi o da inondazioni sulle strade. Sono sospesi diversi collegamenti ferroviari in Bretagna, interrotte le strade, chiusi i ponti. La prefettura invita gli abitanti a non uscire di casa e soprattutto a non prendere l’automobile. L’ondata di maltempo si sposta oggi verso il centro e investirà, anche se con intensità minore, la regione di Parigi.
BELGIO: AVVISO DI TEMPESTA, DISAGI NEI VOLI
Un’allerta tempesta è stata diramata dalle autorità belghe per oggi e domani, giorni durante i quali su Bruxelles il vento soffierà con raffiche fino a 100 km orari. Disagi si stanno già registrando nei collegamenti aerei da e per la capitale belga, dove molti voli sono stati cancellati o ritardati. A causa del rischio della caduta di rami e alberi i parchi sono stati temporaneamente chiusi al pubblico.
Ansa» 2008-03-03 11:27
Uragano in nord Europa, 14 morti Danni materiali per milioni di euro
(ANSA) - BERLINO, 3 MAR - Quattordici persone sono morte a causa dell’uragano ’Emma’ che ha interessato nel fine settimana l’Europa centro settentrionale.Piogge abbondanti e venti fino a 220 km all’ora hanno anche provocato danni materiali per milioni di euro. In Germania si sono contate sei vittime, quattro in Austria, due in Polonia e due nella Repubblica ceca, alle quali vanno aggiunti decine di feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni. Danni anche in Olanda, Belgio, Francia, Ungheria e Romania.
Un morto in Belgio. Allarme in Gran Bretagna, ma il peggio sembra passato
Il premier Gordon Brown alla riunione del comitato emergenze Cobra
Tempesta nel Mare del Nord
Chiuso il porto di Rotterdam
In Olanda serrate le principali dighe, che hanno però retto
Norvegia, chiuse le piattaforme: cala la produzione di greggio
LONDRA - Rimane ancora chiuso il porto di Rotterdam, snodo marittimo mondiale per il commercio del petrolio e delle merci, ma in Gran Bretagna sembra scendere il rischio di un disastro causato da un’onda imponente di marea creatasi nel mar del Nord. (Le immagini)
In Olanda, la tempesta che ha investito il mare del Nord non ha provocato danni perché già da ieri le autorità avevano programmato per la prima volta il blocco di tutte le dighe e in particolare quella che chiude l’accesso al porto.
Il livello dell’acqua nel porto di Rotterdam era salito di 2,84 metri al di sopra del livello normale. Nel nord dell’Olanda le acque sono salite di 3,43 metri. Per la prima volta, tutti i servizi di sorveglianza delle dighe sono stati posti in allerta lungo tutta la costa dell’Olanda, paese che per un terzo del territorio è sotto il livello del mare.
In Norvegia, l’estrazione di greggio e gas è stata sospesa in diversi impianti del mare del Nord, a causa dei fortissimi venti della scorsa notte. Si calcola che la tempesta farà calare del 10%, pari a 220.000 barili, la produzione di greggio in Norvegia, il quinto Paese produttore di petrolio.
In Belgio la tempesta ha provocato raffiche di vento a 90 chilometri orari e molta pioggia. Una persona è morta annegata dopo essere finita in un fiume con la propria auto. Nella regione di Liegi i pompieri sono intervenuti molte volte per inondazioni e alberi caduti sulla carreggiata di diverse strade.
In Gran Bretagna, dove alcune strade costiere sono allagate, l’allarme resta attivo in tutta la costa est dell’Inghilterra, in particolare in East Anglia, ma sembra scendere il rischio che l’imponente onda di marea creatasi nel mare del Nord possa causare disastri.
Migliaia di persone sono state evacuate verso centri di raccolta, ma l’Agenzia per la protezione dell’ambiente ha fatto sapere che la marea ’anomala’ - causata dalla bassa pressione atmosferica e dai forti venti - sarà più bassa di quanto inizialmente previsto, ovvero meno di tre metri in più rispetto a una marea oceanica normale. Il peggio sembra quindi essere passato.
Nel Norfolk diverse strade e linee ferroviarie sono state chiuse, alcune sono state inondate, ma non si segnalano vittime nè danni sostanziali. Le case sono state sfiorate a Walberswick nel Suffolk, e l’onda di marea ha appena passato la città di Lowestoft. Qualche tratto costiero inondato anche a Felixstowe.
Scende anche l’allarme sul Tamigi: le chiuse che proteggono Londra sono state riaperte stamane e il fiume è stato riaperto alla navigazione.
Il premier Gordon Brown ha presieduto una seconda riunione del comitato per le emergenze Cobra questa mattina all’alba. L’allarme era iniziato ieri sera, quando l’Agenzia per la protezione dell’Ambiente aveva attivato il ’severe warning’, che implica "estremo pericolo per le persone e le cose", per varie zone della costa orientale.
Vaste aree di Lincolnshire, Norfolk, Suffolk, Essex e Kent furono sommerse dalle acque nel 1953, con 307 morti come conseguenza, grazie all’effetto combinato di tempeste e onda di marea che arrivò ai 3,20 metri. Si calcola che l’attuale innalzamento delle acque sia in alcuni punti uguale a quello del ’53, ma le difese di oggi sono assai piu’ efficaci di allora.
* la Repubblica, 9 novembre 2007.
La "Napoli" è arenata nella Manica davanti alle coste del Devon. Fuoriuscite 200 tonnellate di carburante che hanno raggiunto le spiagge
Il naufragio della portacontainer Lotta per evitare il disastro ecologico
Ma più che la nafta, si teme il contenuto inquinante di circa 150 cassoni. La merce di valore finita sulla spiaggia preda di decine di "razziatori" *
LONDRA - Continua, sulle coste della Manica, la lotta contro il tempo per evitare che la portacontainer "Napoli" finisca per spezzarsi a causa della forza delle onde provocando un disastro ecologico. Le operazioni di soccorso, al largo del Devon, proseguono senza sosta. Per ora i tecnici sono riusciti ad evitare il rovesciamento della grande nave che potrebbe avere conseguneze molto gravi. Dalle falle della nave inglese della compagnia Zodiac Maritime sono uscite 200 tonnellate di carburante che hanno formato una chiazza lunga circa otto chilometri che ha raggiunto la spiaggia. Per fortuna, la fuoriuscita riguarda uno solo dei serbatoi della nave che ha a bordo circa 3.500 tonnellate di nafta. Gli altri serbatoi dovrebbero essere svuotati in giornata.
Qualche uccello marino è già finito in mezzo alla massa oleosa che galleggia in superficie mentre si cerca di contenerla con le apposite paratie e i solventi. Ma più che la nafta fa paura il contenuto (acidi per batterie, prodotti per profumeria e per la costruzione degli air bag) di 150 dei 2.323 contenitori a bordo della "Napoli". In mare ne sono già finiti circa duecento: alcuni galleggiano, altri sono semisommersi o sono andati a picco, altri ancora si sono arenati, mezzo sfasciati sulle spiagge della zona. Pare che solo due di questi ultimi contengano rifiuti o materiali definiti "altamente inquinanti" in grado di provocare danni. Gli altri cassoni "pericolosi" sarebbero stivati più in basso e, allo stato, non dovrebbero finire in mare. Ma se la nave si spezzasse il rischio aumenterebbe a dismisura.
Intanto insieme all’allarme ambientale questa mattina è scattato anche quello per le razzie: decine di persone nella notte si sono impossessate delle merci trasportate sulla spiaggia dalla corrente dopo l’incidente: bottiglie di vino, vestiti, pannolini, barili di quercia, materiale di ricambio per auto e persino motociclette. Non è comunque chiaro se il materiale arrivato a riva sia ancora di proprietà della nave Napoli o meno. Vista l’emergenza, la polizia comunque ha richiamato molti ufficiali dalla vicina città di Exeter per controllare costantemente la situazione.
Le forze dell’ordine non sono riuscite ancora a decifrare cosa stabilisce esattamente la legislazione in questo caso, ma non è escluso che i "razziatori" agiscano nel rispetto della legge. I valori recuperati sono infatti quelli finiti sulla spiaggia, mentre nessuno ha toccato nulla di quanto rimasto a bordo.
Per quanto riguarda le cause del naufragio, le ultime ricostruzioni confermano quanto stabilito precedentemente: danneggiata dal ciclone "Kyrill", la "Napoli" si è arenata e i 26 uomini dell’equipaggio sono stati evacuati con elicotteri e mezzi di soccorso. Poi è cominciato il dramma dello scafo che, adesso, poggia sul fondo a poche centinaia di metri dalla riva e forma una barriera contro la quale si accanisce la forza del mare.
* la Repubblica, 22 gennaio 2007
Gran Bretagna, l’imbarcazione trasportava oltre 2000 contenitori di vari prodotti. I 26 componenti dell’equipaggio sono stati tratti in salvo da un elicottero
Manica, nave carica di sostanze a picco Allarme ecologico, si lotta contro il tempo*
LONDRA - Decine di guardiacoste britannici sono al lavoro nel mare a Sud-Ovest dell’Inghilterra, nel Devon, per recuperare circa 150 contenitori caduti in acqua dalla nave container britannica Napoli. I conteiner, spiega un portavoce della guardia costiera, rappresentano sicuramente una minaccia per gli altri natanti, anche se al momento non è certo che a cadere in mare siano stati quelli che contenevano vere e proprie sostanze tossiche.
Infatti la nave trasporta abitualmente profumi e prodotti chimici e industriali. Nei container caduti in mare potrebbero esserci invece moto e pezzi di automobili pronti per l’assemblaggio. Tuttavia il rischio ecologico non viene solo dal contenuto dei container: la nave sta perdendo petrolio, una macchia si sta diffondendo per oltre sette chilometri e ha già ricoperto diversi uccelli marittimi.
I container sono caduti in mare a causa della tempesta ieri sera, e per il recupero si è dovuta attendere l’alba. I materiali più pericolosi, assicura però l’equipaggio della nave, erano nei contenitori dentro la nave, e non sono caduti in mare; in tutto erano oltre 2000.
"La nave è saldamente ancorata ma la tempesta di questa notte l’ha fatta ondeggiare. Abbiamo perso numerosi container che sono caduti fuori bordo", ha dichiarato un portavoce dell’ufficio dei guardacoste, specificando poi: "Non pensiamo che essi siano tra quelli che contengono sostanze tossiche".
La nave trasporta abitualmente circa 1.700 tonnellate di materiale considerato tossico dal Codice navale. L’operazione di recupero è seguita da un elicottero che deve controllare che non ci siano rischi d’inquinamento per l’ambiente.
La nave si è trovata in difficoltà a causa della tempesta che ha sconvolto il Nord Europa. I 26 uomini dell’equipaggio erano stati evacuati in elicottero.
* la Repubblica, 21 gennaio 2007.
PERICOLO IN MARE
Gran Bretagna: porta container potrebbe ribaltarsi
L’imbarcazione, gravemente danneggiata dall’uragano Kyrill, è stata fatta arenare su un fondale basso perchè non in grado di reggere al mare grosso *
LONDRA. È sempre più a rischio la situazione della nave porta container MSC Napoli, carica di materiali chimici, ferma al largo della costa inglese a Sidmouth, nel sudovest. L’imbarcazione, gravemente danneggiata dai venti dell’uragano Kyrill, ieri è stata deliberatamente fatta arenare su un fondale basso perchè non era in grado di reggere al mare grosso mentre i rimorchiatori cercavano di farla arrivare in porto. Ma ora è pericolosamente inclinata, si teme che possa addirittura capovolgersi, e ha già perso in mare almeno una cinquantina dei container che trasportava.
Una cinquantina di guardiacoste sono dispiegati attorno alla nave nel tentativo di recuperare questi scatoloni che, secondo un portavoce, «costituiscono una minaccia per le altre imbarcazioni che dovessero avvicinarsi» e quindi impediscono anche il recupero del portacontainer. Il contenuto degli scatoloni «è in corso di identificazione» ma non sarebbe particolarmente a rischio, perchè le scatole più pericolose «in genere sono sistemate nella parte centrale del carico e non sui bordi».
Più grave sarebbe quindi l’eventuale fuoriuscita di circa 150 container sui 2.394 che erano stoccati sull’imbarcazione. Fra quelli alla deriva, un paio contengono tonnellate di legno di quercia; un paio contengono delle motociclette Bmw; diversi contengono ricambi per autovetture. I container pericolosi invece contengono circa 1.700 tonnellate di materiali tossici in base ai criteri del Codice marittimo: profumi e prodotti chimici industriali o agricoli.
* La Stampa, 21/1/2007 (10:39) -
LA TEMPESTA SFIORA ITALIA, VENTO A 180 KM ORARI
ROMA - Mentre il nord Europa conta i danni di Kyrill, la scia della violentissima tempesta ha raggiunto l’Italia portando raffiche di vento fino a 180 chilometri orari: le vette alpine hanno però fatto da barriera impedendo alla perturbazione di abbattersi sulla pianura Padana. Tutte le strutture locali e nazionali, dopo l’allerta meteo diffuso ieri dal Dipartimento della Protezione Civile, erano comunque pronte ad intervenire in caso di necessità. Le montagne non hanno invece potuto nulla contro l’ennesima ondata di caldo record che, complice proprio il vento di foehn, ha fatto registrare un po’ in tutta Italia temperature ancora una volta ben al di sopra delle medie stagionali: 24 gradi a Verbania, oltre 20 gradi in Sicilia, Sardegna e Puglia, 20,3 gradi a Milano, temperatura mai così alta da 25 anni.
Nel capoluogo lombardo, l’inverno pazzo ha portato la media del 2007 a 11,2 gradi, contro i 5,3 di riferimento. Ben 6 gradi in più. A Modena invece i gradi alle 17 erano addirittura 25,6: la temperatura più alta mai registrata negli ultimi 170 anni. Ne hanno approfittato in Sicilia e in Puglia dove la gente è scesa in spiaggia e qualche temerario ha anche fatto il bagno. La situazione più difficile è stata registrata in Piemonte, sul Verbano-Cusio-Ossola e in provincia di Torino. A Villadossola le raffiche di vento hanno scoperchiato un edificio che ospita abitazioni popolari e un motel, costringendo una ventina di famiglie ad abbandonare le case. Le lastre che ricoprono il tetto delle abitazioni sono finite in strada, ma fortunatamente non ci sono stati feriti. Problemi anche sul lago Maggiore, dove i traghetti che effettuano il servizio pubblico hanno avuto difficoltà nella navigazione. Raffiche a 180 km orari sono state registrate in montagna, in particolare sulla cima della Gran Vaudalà, al confine tra Piemonte e Valle d’Aosta, mentre hanno raggiunto ’solo’ i cento km orari nel comprensorio della Via Lattea e nella bassa Val Di Susa, creando non pochi problemi agli organizzatori delle Universiadi, costretti a rinviare diverse gare. Raffiche oltre i 150 chilometri orari anche sulle Dolomiti - la partenza del SuperG di Cortina è stata più volte rinviata - sulle montagne dell’Alto Adige e in Sardegna, nelle province di Olbia e Cagliari.
E sempre il vento è stata la causa del propagarsi in Piemonte di tre grossi incendi, che si sono sviluppati a Giaveno e Perosa Argentina, nel torinese, e a Ornavazzo, in provincia di Verbania. I Canadair e gli elicotteri S64 del Dipartimento della Protezione Civile hanno faticato non poco per effettuare gli interventi. . Nel pomeriggio le Ferrovie dello Stato hanno anche sospeso per quattro ore i collegamenti ferroviari diretti Austria e Germania. La decisione è stata presa perché le ferrovie austriache non assicuravano il trasporto oltre Insbruck. L’allarme è rientrato in serata a i collegamenti sono ripresi in maniera regolare. Scampato l’incubo Kyrill, si affaccia però un altro rischio per l’Italia. Secondo Cia e Coldiretti la prossima settimana arriveranno temporali e nevicate anche molto intense, con temperature che si avvicineranno allo zero. Una situazione che potrebbe provocare seri danni alle campagne, dove a causa del caldo di questi ultimi mesi il grano ha già raggiunto dimensioni che abitualmente ha a marzo e gli alberi da frutta sono in fiore. Il rischio reale, fanno notare le associazioni, é che si ripeta la situazione del 2006 quando tra caldo, siccità e maltempo l’agricoltura subì danni per un miliardo di euro.
* ANSA » 2007-01-19 20:12
Colpite Germania, Austria, Francia e Gran Bretagna. Mobilitata la protezione civile, aerei negli hangar, navi agli ormeggi
Il ciclone Kyrill infuria sul Nord Europa Venti fino a 150 km orari, dodici morti
Anche Valle D’Aosta, Piemonte e Lombardia sfiorate dal maltempo *
ROMA - La tempesta Kyrill si è abbattuta sull’Europa del Nord con venti che hanno raggiunto i 150 chilometri orari. Un vero e proprio ciclone che ha provocato dodici morti: 7 morti in Gran Bretagna, 2 in Germania fra cui un bambino di 18 mesi, 2 in Olanda e uno in Polonia. Kyrill viene annunciato come la tempesta più violenta sul Nord Europa negli ultimi cinque anni.
In Germania, sono in stato d’allerta 40 mila uomini tra vigili del fuoco e personale della protezione civile; annullati numerosi collegamenti aerei. I pescherecci non sono usciti in mare per timore di mareggiate. Il segretario di Stato statunitense, Condoleezza Rice ha lasciato in anticipo Berlino, per evitare la tempesta. Sin dalle prime ore del mattino radio e televisioni informano i tedeschi sull’evolversi delle condizioni meteo, invitando la popolazione alla prudenza e a restare in casa a partire dal pomeriggio. Piogge abbondanti e venti fino a 120-130 chilometri orari hanno flagellato Nord-Reno-Vestfalia e Bassa Sassonia. Fino a sera - quando la tempesta avrà attraversato l’intero paese - la velocità del vento potrebbe sfiorare i 200 orari. Limitata la navigazione davanti alle coste del Mare del nord e del Baltico.
In Francia le autorità diffondono regolarmente avvisi alla popolazione affinché non esca da casa, e agli automobilisti perché riducano la velocità e non lascino le loro vetture parcheggiate sotto alberi o cartelloni pubblicitari.
In Gran Bretagna già stamane tempeste di pioggia, neve e vento fino a 150 km all’ora hanno flagellato la Gran Bretagna. Le violente precipitazioni hanno fatto scattare l’allarme nelle Midlands (l’area di Birmingham) e nel nord dell’Inghilterra, mentre il traffico automobilistico, ferroviario e navale ha subito forti ripercussioni.
In Austria sono previsti per la serata venti che potranno raggiungere i 120 chilometri orari. A Vienna i vigili del fuoco raccomandano di mettere in salvo tutti gli oggetti che potrebbero volare via, di non aprire le finestre e lasciare l’auto in garage. Nell’ovest del paese, raggiunto per primo dalla tempesta, si prevedono oltre a venti forti anche piogge violente che raggiungeranno fino a 50 millimetri in 24 ore nel Vorarlberg. A Salisburgo, dove sono attese raffiche di vento a 170 chilometri orari, sono stati messi in allerta tutti i vigili del fuoco. Gli aerei dell’aeroporto di Linz (Alta Austria), sono stati chiusi negli hangar mentre l’Aua, la compagnia di bandiera austriaca, prevede interruzioni del traffico all’aeroporto Schwechat di Vienna da stanotte.
In Italia. Anche l’Italia risentirà del passaggio di Kyrill ma in maniera decisamente minore. Nelle prossime 24 ore sono attesi venti forti e caldi con raffiche tra gli 80 e i 120 chilometri orari sulle regioni del nord-ovest dell’Italia. Il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso un avviso di allerta meteo a partire da questa sera per le prossime 18-24 ore. Le regioni interessate dai venti saranno la Valle D’Aosta, il Piemonte e la Lombardia. Raffiche di minor intensità colpiranno anche la Liguria e la Toscana. Previste, inoltre, mareggiate nel Tirreno centrale tra la Liguria, la Toscana, la Corsica e la Sardegna.
* la Repubblica, 18 gennaio 2007
Tecnicamente "Kyrill" non è un uragano come "Katrina". I danni sono provocati dal vento e non dalle onde
Una forte depressione sull’Europa, così nasce il "ciclone extratropicale"
Nel 1999 "Lothar" fu probabilmente molto peggio di questo. Ma la frequenza di questi fenomeni rappresenta comunque un allarme
di LUCA MERCALLI *
In Germania lo chiamano "Orkan" che vuol dire uragano. Per noi l’uragano è in genere associato ai grandi vortici degli oceani tropicali, come Katrina che nel 2005 distrusse New Orleans. Il nome di battesimo di questa tempesta europea è "Kyrill" e non è stato assegnato dal servizio meteorologico americano responsabile delle tempeste tropicali, bensì dall’istituto di meteorologia dell’università di Berlino. Ma ci sono molte altre differenze. Intanto non si tratta di un uragano vero e proprio, ma di un "ciclone extratropicale", cioè semplicemente una bassa pressione un po’ più vigorosa della norma, in grado di attivare venti di forte intensità.
L’uragano tropicale ha bisogno di acque oceaniche calde per svilupparsi, ad almeno 27 gradi, e quando giunge sulla terraferma perde subito potenza, come se venisse privato del combustibile; la sua forza distruttiva è una combinazione di vento, pioggia torrenziale e ondate marine che invadono la costa. Il ciclone extratropicale si muove invece anche su oceani freddi e può correre sulla terraferma animato dalla circolazione dell’atmosfera a grande scala, producendo danni soprattutto per il vento forte ma nel complesso è meno distruttivo degli uragani tropicali. Dunque nella definizione "ciclone extratropicale" non c’è nulla di eccezionale, tutte le nostre basse pressioni europee sono definite così, ma Kyrill è più profonda del solito - cioè la pressione al centro è molto bassa: ieri sulla Danimarca sono stati misurati 962 ectopascal.
Ora la depressione, dopo aver flagellato Gran Bretagna e Francia, si muove verso l’Europa dell’Est, interessando ancora la Germania e poi l’Austria e la Polonia. Ieri i venti hanno raggiunto a Londra i 110 km/h, 115 a Lille, 144 a Dusseldorf, 110 a Zurigo con un massimo di quasi 200 km/h sul Monte Brocken in Germania. Nonostante queste raffiche violente ci stupiscano per i danni e le vittime che procurano, questa tempesta non è un caso eccezionale per il clima europeo: ha una ricorrenza di circa 2-3 anni ed è meno intensa di quella del Natale 1999, battezzata Lothar e ben più distruttiva.
Se dunque non è anomala intesa come singolo episodio, costituisce però un ulteriore campanello d’allarme in tema di cambiamenti climatici: gli scenari sfornati dai modelli di previsione climatica indicano infatti una maggior frequenza di questi episodi per il futuro, anche se per ora è presto per trarre conclusioni. Intanto oggi un effetto collaterale di Kyrill sarà il fohn sulle Alpi, che soffierà violento nelle valli con raffiche anche superiori a 100 km/h e temperature nuovamente al di sopra della media, anche prossime a 20 gradi. Lungo i confini settentrionali qualche fiocco di neve cadrà sopra i 2000 metri, ma più a valle sarà pioggia. La tempesta si esaurirà in fretta e il week-end si preannuncia più tranquillo e soleggiato sabato, un po’ più grigio domenica. Ma la svolta è attesa per martedì 23 gennaio quando l’aria fredda e un piccolo e normale ciclone extratropicale mediterraneo porteranno finalmente la neve e le temperature nella media dell’inverno che non c’era.
* la Repubblica, 18 gennaio 2007