Non sono una bocca cucita - di Cosmo de La Fuente

Per la libertà di pensiero, le idee non etichettate e il giudizio autonomo. Una riflessione di Cosmo de La Fuente contro le catalogazioni di parte e il dominio mentale dei partiti
lunedì 11 dicembre 2006.
 

Due giorni fa ho ricevuto questo messaggio: “ (...) Da un po’ di tempo ti seguo e, malgrado all’inizio non mi piacesse molto il tuo fare impavido, ho imparato ad apprezzarti perché, volente o nolente, mi sono riconosciuto in quello che dici. Ciò che mi lascia dubbioso è che non riesco a collocarti politicamente, a volte mi sembra che tu propenda per la destra, altre volte i tuoi ragionamenti sono collocabili a sinistra, perché? Me lo diresti per chi hai votato? Mario". Queste parole mi hanno fatto sorridere e ho provato piacere nell’avere la conferma che mi si possa ritenere di idee politiche miste. Ne vado fiero, questa è la vera libertà. Non devo per forza schierarmi per poter parlare, posso farlo come uomo e non come servo di partito. Caro Mario vorrei dirti che innanzitutto sono contro le bugie e i luoghi comuni, spesso mi sono dissociato da ciò che dicono i nostri politici, sia di destra che di sinistra, quindi non posso dire di appartenere a una corrente precisa. Ci sono dei ragionamenti che collimano con i miei in ambedue gli schieramenti ma non riesco a sentirmi da una parte o dall’altra con precisione. M’illudo, come molti credo, di veder nascere un’idea politica che prenda spunto dal meglio di ambedue le parti scartando il marcio. Farò parte anch’io della percentuale di votanti incerti che poi alla fine fa la vittoria di uno schieramento? Non accetto volentieri i discorsi di quelli che si dichiarano ‘socialisti’ e invece si comportano da ‘estremisti’. Non mi va di essere schiavo della Chiesa e non per questo mi ritengo ateo perché in cuor mio credo in qualcuno di superiore. Chiamiamolo “Dio” e se altri preferiscono dargli il nome di Allah o di Budda, non importa, l’importante è avere la consolazio ne umana . Questo non credo che si traduca in un attacco alla Chiesa eppure sono stato accusato di aggressione perché non credo nel diavolo e non accetto che la Chiesa ci racconti un Dio pronto a punire crudelmente i suoi figli e perché trovo che la Bibbia sia un bel romanzo alla stregua de ‘Il Signore degli anelli’. Sono,comunque, un credente perché credo in Dio. Nessun essere umano dovrà dirmi com’è organizzato l’aldilà, nessun essere che vive, che si ciba e che defeca come me può saperlo. Di essere soprannaturali non ne ho ancora incontrati quindi preferisco fidarmi del mio sesto senso e non di quello degli altri. Non mi piace che la Chiesa condanni ciò che è diverso dai suoi canoni, ma sostengo il concetto di famiglia, vista come nucleo di persone che convivono e si amano anche se diverso dal mio tipo di nucleo che è composto da mia moglie, dalla mia bambina e da me. Il discorso, però, può giungere fino alla finzione politica di qualsiasi governo, che teoricamente dovrebbe agire per il bene di tutti, ma così non è. Nessun parlamentare avrebbe voglia di perdere il suo appetitoso salario e, tanto meno, di rinunciare al potere conquistato. La verità è che esistono pericoli incombenti, ovunque si guardi si sente la penalizzazione del cittadino, condannato a sottostare alle ingiustizie, mentre il suo dovere sarebbe soltanto quello di rispettare le leggi. Non entro nel discorso di chi è vittima, passiva o attiva, di organizzazioni malavitose italiane, dal momento che ci sono casi in cui si è ugualmente vittima di strutturazioni che ci schiavizzano. Come non parlare della discriminazione del genitore a cui non viene affidato il figlio e a come si porti molti padri e madri al disastro economico senza tenere minimamente conto del suo reale stato finanziario? Chi ha deciso che un genitore non debba vedere mai più il proprio figlio in base, a volte, a bugie del coniuge lasciato? Con quale diritto qualcuno condanna i bambini a vivere separati da un genitore se quest’ultimo non ha commesso nulla di male? Un sistema che non ti guarda in faccia e che ha atteggiamenti simili a poteri superiori e per niente democratici. Anch’io ho iniziato pensando che la giustizia, alla fine, riuscisse a vincere sempre, ma ho dovuto ricredermi amici miei, il concetto di giustizia non è come la matematica, spesso diventa un parere. La giustizia nelle cose di tutti i giorni è assente. Mi sono espresso, e lo farò ancora, rigurado la sporcizia che esiste nel mondo della televisione e generalmente dello spettacolo e di chi ne detiene il comando. Sembrano organizzazioni ‘supreme’, difficili da penetrare se procedi secondo le buone maniere. Troppe volte ho sentito parlare di ricatti, di soldi e di minacce gravissime all’interno di questo mondo. In un mio libro ho affrontato in maniera diretta ma non pesante questo mondo schifoso, ma se ne scrivessi un altro non mi limiterei, non ne vale la pena. Sono stato spesso individuato come quello che non ha peli sulla lingua e un politico mi ha detto che secondo lui convivono in me tre caratteristiche che non possono coesistere e quindi fanno a botte tra loro: testa, cuore e palle. Ovviamente l’ho preso come un complimento ma mi sono chiesto: - Perché ritengono che io stia facendo qualcosa di speciale nel dire quel che penso? Sono una specie di pazzo incosciente che non conosce i rischi che corre? - Non so darmi risposta, in realtà ho fatto ciò che mi è venuto facile di fare, dire quel che penso. Ho goduto nel farlo, come fare l’amore o mangiare una buona pizza, come partire per un viaggio o cantare per i miei amici. Il morale della favola è che in questo mondo,se parli schiettamente, sei visto come un extraterrestre, soprattutto dalla politica e dai media, eppure chiunque reagirebbe dicendo: -che schifo!- subito dopo aver pestato una cacca per strada. Negli ultimi giorni mi è stato, forse giustamente, contestato di usare toni forti e di sottolinearli nel mio blog con immagini dalle tinte un po’ volgari, la cosa mi ha fatto pensare molto. Ho concluso che se quel padre non avesse commesso un atto eclatante tentando di darsi fuoco in diretta, nessuno l’avrebbe considerato e oggi non si riparlerebbe del dramma dei padri separati. A volte bisogna usare un titolo o un’immagine ‘cruda’ per attirare l’attenzione su di sé, l’ho imparato a mie spese. Ho iniziato la mia carriera come un bravo bambino, in punta di piedi, chiedendo sempre permesso, ma ho ricevuto soltanto mazzate. Perché dovrei smettere di parlare adesso? Negli ultimi mesi sono stato attaccato dai soliti ‘perbenisti’ e da ipocriti di ogni sorta. Ho riconosciuto molti falsi oratori persino negli ambienti che ho frequentato nella ricerca di dar voce a chi, per molteplici motivi, non riesce nemmeno a parlare. Ho ascoltato Antonio Faccini, condannato all’ergastolo, e per quello mi hanno criticato; ho detto quello che pensavo sul sistema ecclesiastico e mi hanno definito “ardito”. A conti fatti, però, il risultato è ottimo perché, se centinaia di persone mi hanno espresso la loro solidarietà, solo una decina, forse meno, mi hanno attaccato. Continuerò sempre a parlare di corruzione e sporcizia di certa televisione, di ingiustizie nei confronti di genitori e figli, di ipocrisia della Chiesa e di maltrattamento di minori. Pagine vere come quella di “La Voce di Fiore” sono rarissime, conviene tenersela stretta e diffonderla, lo dico per esperienza. Siamo circondati da gente che pretende di azzittirti e che vuole ad ogni costo etichettarti. Poveracci quelli, non sanno e non capiranno mai cosa sia la vera libertà di pensiero perché sono chiusi in una ghettizzazione mentale che vede tutto o bianco o nero senza nemmeno considerare l’esistenza degli altri colori. Intravedi, Mario, una corrente politica che rispetti questi naturali valori umani? Io no per adesso. Accetto ogni sorta d’insulto ma nessuno potrà mai dire che sono ,anch’io, una bocca cucita.

Cosmo de La Fuente

www.cosmodelafuente.com


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