Festa del papà

Papà dove sei? Il diritto ad essere anche figlio di papà. 19 Marzo di Cosmo de La Fuente

lunedì 19 marzo 2007.
 

Rosy, una debole donna racconta: “in casa mia era mia mamma che si occupava dell’educazione dei figli, papà era ‘papà soldi’, responsabile ma troppo lontano. Dopo il divorzio dei miei genitori, non ricordo aver condiviso più bei momenti con il mio papà, le poche volte che lo vedevo parlava solo di lavoro. Durante la mia adolescenza ho avuto seri problemi di socializzazione con i miei compagni e non ho avuto buoni risultati scolastici. Sono stata una ragazza ribelle e ho sempre desiderato stuzzicare e far arrabbiare mia mamma, inconsciamente l’odiavo perché era stata lei a volersi separare da mio padre. Oggi ho 32 anni e non riesco ad avere una relazione affettiva duratura. Sono un medico dentista e ho trascorso 16 anni della mia vita passando da uno psicologo all’altro. Sono infelice senza un chiaro motivo, sento la mancanza di mio padre anche oggi che potrei correre da lui per abbracciarlo. Ho perso la sua voce, il suo profumo, il suo amore, sento la sua mancanza nello stomaco, nel cuore e nel cervello. Mi addormento piangendo come se fossi una bambina spaventata”. Ho pianto per la storia di Rosy, ma fatti come quelli raccontati da questa donna sono all’ordine del giorno, ne sanno qualcosa gli psicologi. Squilibri emozionali provocati dall’assenza della figura paterna durante la crescita sono la causa del malessere di molti adulti, si verificano a seguito di separazioni e di morte del padre. Marta racconta che suo marito lavorava instancabilmente per dare alla famiglia tutto, una bella casa e tutto l’utile e il dilettevole per i tre figli. Soltanto quando i figli, ormai adulti, hanno preso strade sbagliate: droga, alcolismo e malavita, si sono resi conto che ciò che era mancato veramente era l’affetto e la guida di un padre presente. Sono molti gli studi in cui si dimostra che ci sono fattori socioculturali quali il potere, l’autorità, la forza, il rischio, la protezione e la difesa che si trovano nella sfera paterna di una famiglia. Già dai primi mesi di vita del bambino è indispensabile la stimolazione da parte del papà, nell’età scolare è sempre il padre il motore dello sviluppo della personalità mentre, nell’adolescenza, è responsabile dello svilutto dell’intelligenza e della stimolazione del senso sociale arrivando persino ad essere una guida della vita sessuale del figlio. Gli adulti che hanno avuto la fortuna di crescere, anche,con il padre si comportano in maniera più responsabile e scaricano meno le colpe sugli altri. Le donne che sono cresciute in una famiglia bigenitoriale sono più indipendenti, autonome e creative. Molte le donne celebri che hanno detto di aver ricevuto la forza dal proprio genitore maschio: Indira Gandhi, Ana Freud e Margaret Thatcher. La carenza del contatto quotidiano con il padre può provocare un desiderio di cercare una figura che ricordi il proprio papà, arrivando anche a deviazioni omosessuali in cui spesso trova terreno fertile la pedofilia. A sostenerlo è una donna, la psicologa messicana Rocìo Garcìa, direttrice del centro di Attenzione alle Famiglie di Città del Messico. La maggior parte dei ragazzi che ricorrono alla droga e che delinquono sono vittime di un indebolimento della figura paterna e quindi di una carenza di autorità genitoriale. E’ chiaro che avere una famiglia composta da padre e madre non è garanzia che i figli crescano senza problemi, ma è dimostrato che è molto più difficile maturare per un figlio che cresce senza padre. Il dott. Matt Daniels, psicologo terapista del tribunale dei minori in America, dati alla mano dimostra che la maggioranza dei giovani delinquenti, cattivi studenti, ragazzine in stato di gravidanza, assassini e violentatori sono cresciuti in famiglie senza padre. Fortunatamente il padre presente nell’educazione nella nostra società moderna. Il Journal of Genetic Psycology indica che gli uomini sotto i 40 anni amano moltissimo i propri figli e si occupano della loro crescita, sempre che le mogli o le ex mogli glielo consentano, perché, come sappiamo, al padre separato per anni è stata negata la possibilità di dare ciò che è naturale dare ai propri figli: l’amore. Tutta questa premessa per augurare, a tutti i bambini del mondo, che mai più nessuna mamma vendicativa e nessuna stupida legge possano arrogarsi il diritto di distruggere il primordiale e naturale rapporto padre-figlio.

A tutti i figli: felice giorno del padre!

Cosmo de La Fuente (www.cosmodelafuente.com)

www.familiafutura.blogspot.com


Rispondere all'articolo

Forum