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IRAQ. L’ "ANTICA BABILONIA" E’ FINITA. PRODI HA ANNUNCIATO IL COMPLETO RITIRO DELLA MISSIONE ITALIANA DA NASSIRIYA. 39 GLI ITALIANI CADUTI.

lunedì 27 novembre 2006.
 

I militari del nostro contingente ancora a Nassiriya sono circa sessanta La missione era iniziata nell’aprile 2003 con l’impiego di 1.677 uomini

Iraq, Prodi annuncia ritiro completo: "Ultimi italiani via entro il 2 dicembre"

E l’Inghilterra annuncia la riduzione delle truppe a partire dalla primavera del 2007

MILANO - "A Nassiriya rimangono solo 60-70 soldati italiani per la consegna delle caserme alla polizia irachena. Tra il primo e il due dicembre anche questi saranno tutti a casa". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Romano Prodi, intervistato a Telelombardia.

Prodi ha anche spiegato che il grosso del contingente italiano ha già lasciato il paese: "Senza tanti proclami un convoglio lungo dieci chilometri è arrivato nel Kuwait". Il premier ha spiegato di aver parlato anche con il presidente americano George W. Bush: "Mi ha detto che gli dispiaceva ma che sapeva che ce ne saremmo andati dall’Iraq perché lo avevo detto in campagna elettorale".

La presenza delle forze armate italiane in Iraq, coordinata nell’ambito della missione denominata "Antica Babilonia", era iniziata nell’aprile del 2003. Complessivamente, quando è stata a pieno regime, l’operazione ha impegnato 1.677 militari di esercito, marina, aeronautica e carabinieri. La maggior parte di questi uomini è stato impiegato nel compito di controllare il Dhi-Qar, la provincia meridionale del paese con capoluogo Nassiriya.

In questi oltre due anni e mezzo di impegno, le forze italiane hanno subito una decina di gravi attacchi da parte della guerriglia irachena. Il più clamoroso è stato quello del 12 novembre 2003, quando un camion bomba scagliato contro la base "Maestrale" di Nassiriya provocò 19 vittime (17 militari e due civili). Complessivamente in combattimento o in incidenti avvenuti durante le operazioni di addestramento e pattugliamento sono costati la vita a tredici soldati. A questi va aggiunta la morte di Nicola Calipari, funzionario del Sismi ucciso ad un posto di blocco statunitense mentre era impegnato nelle operazioni di rilascio della giornalista sequestrata Giuliana Sgrena.

E proprio oggi il ministro della Difesa inglese Des Browne ha annunciato che il ritiro delle truppe britanniche comincerà nella primavera dell’anno prossimo. Entro la fine del 2007 il contingente sarà ridotto di almeno duemila soldati.

LA SCHEDA

Dalla strage di Nassiriya a Calipari Dal 2003 in Iraq morti 39 italiani

ROMA - Dal 2003, data di inizio della missione in Iraq, i caduti italiani sono stati trentanove, di cui 33 militari.

-  Il bilancio più grave è del 12 novembre 2003, quando un attentato terroristico contro la base "Maestrale", sede dei Carabinieri, costa la vita a 17 militari (cinque dell’Esercito e 12 Carabinieri) e a due civili (Stefano Rolla, della casa di produzione "Gabbiano Film", e Marco Beci, esperto della Cooperazione del Ministero degli Affari Esteri). Feriti 20 militari (tre dell’Esercito e 17 Carabinieri) e un civile (della stessa casa di produzione di Rolla).

-  Il 17 maggio 2004 il primo caporal maggiore Matteo Vanzan muore per le ferite riportate negli scontri avvenuti a Nassiriya.

-  Il 5 luglio 2004 il primo caporal maggiore Antonio Tarantino perde le vita in un incidente stradale.

-  Il 21 gennaio 2005 il maresciallo capo Simone Cola, mitragliere di un AB 412, è colpito a morte da un proiettile mentre si trova in volo su Nassiriya.

-  Il 15 marzo 2005 muore il sergente Salvatore Domenico Marracino, ferito nel corso di un addestramento.

-  Il 31 maggio 2005 il tenente colonnello Giuseppe Lima, il capitano Marco Briganti e i mitraglieri di bordo Massimiliano Biondini e Marco Cirillo perdono la vita nello schianto di un elicottero AB412 dell’Esercito.

-  Il 14 luglio 2005 il sergente Davide Casagrande trova la morte in un incidente stradale lungo una strada alla periferia di Al Fudliya, a circa dieci km da Nassiriya.

-  Il 27 aprile 2006 un ordigno esploso al passaggio di un convoglio del Msu nella periferia sud-ovest di Nassiriya, uccide il maggiore Nicola Ciardelli, il maresciallo Aiutante Franco Lattanzio, il maresciallo aiutante Carlo De Trizio, il maresciallo Aiutante Frassanito (morto il 7 maggio 2006 per le ferite) e il graduato della polizia militare romena Hancu Bogdan.

-  Il 5 giugno 2006 l’esplosione di un ordigno al passaggio di un convoglio a 100 chilometri a nord di Nassiriya uccide il caporal maggiore scelto Alessandro Pibiri che era di scorta a un’autocolonna britannica.

-  Il 21 settembre 2006, per un incidente stradale muore il caporalmaggiore Massimo Vitaliano, in servizio presso il 19esimo reggimento guide di Salerno.

Civili. In Iraq si conta la morte di diversi civili italiani: oltre alle vittime della strage di Nassiriya, in tre anni e mezzo sono stati uccisi il giornalista free-lance Enzo Baldoni, la guardia del corpo Fabrizio Quattrocchi, l’imprenditore Salvatore Santoro e il funzionario del Sismi Nicola Calipari, ucciso il 4 marzo 2005 a un check-point americano durante l’operazione che portò alla liberazione della giornalista Giuliana Sgrena.

(la Repubblica, SCHEDA, 27 novembre 2006)


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