In via sperimentale

PER I FARMACI IN ARRIVO I DISTRIBUTORI.

Ancora novità sulla vendita dei farmaci. Non solo da banco.
martedì 12 settembre 2006.
 

Se i farmaci da banco in vendita nei supermercati hanno destato, e destano, più di qualche perplessità sulle modalità, ancora poco chiare, di vendita, arriva come un fulmine a ciel sereno la novità dei distributori self-service dei medicinali. Oltre quelli dei profilattici, delle sigarette e delle ricariche telefoniche, ora sono in arrivo, in via sperimentale, i dispenser dei farmaci. Basta possedere la nuova tessera sanitaria, che ci “identifica” mediante un codice a barre, e attraverso un collegamento internet con un videoterminale dove ci sarà un farmacista vero, possiamo richiedere il farmaco che ci serve. Sembra che dal punto di vista operativo non cambierà nulla o quasi: i farmaci vendibili solo dietro presentazione di ricetta medica resteranno tali, così come quelli che non ne necessitano. Un piccolo problema potrebbe derivare dall’attuale legge che permette la vendita dei medicinali “in farmacia”. A tal proposito è intervenuta l’Autorità Garante, secondo la quale è possibile una diversa interpretazione che permetta l’installazione dei distributori self-service con accesso dall’esterno: il distributore farebbe comunque parte della farmacia e, soprattutto, i prodotti vi sarebbero inseriti dal farmacista, garantendo così la partecipazione e la responsabilità di quest’ultimo all’erogazione dei medicinali. Inoltre, sembra plausibile che su i distributori siano esposte varie indicazioni, come ad esempio l’indirizzo ed i recapiti telefonici della guardia medica di zona, per facilitare la possibilità per i consumatore d’acquisire, comunque, consulenze professionali sui medicinali distribuiti. Un netto vantaggio ci sarebbe probabilmente per quelle piccole realtà, come alcuni paesi specie del centro-sud Italia, che non dispongono di un servizio notturno di farmacia. Il rovescio della medaglia, invece, è rappresentato dai costi da sostenere. Innanzitutto per l’acquisto e la manutenzione stessa delle macchinette, poi per il pagamento del personale in servizio dall’altra parte del cavo. Costi che, probabilmente, si rifletteranno sui consumatori finali con aumenti dei prezzi dei farmaci, già cari di per sé. Arrivati a questo punto, forse conviene stare bene.

Mauro Diana.


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