San Giovanni in Flower

Novità, novità, novità per l’estate...

giovedì 3 agosto 2006.
 

L’articolo è del 12 luglio

Ciò che scrivo può non interessare a chi non vive o non estiva a San Giovanni in Fiore. E può non interessare a chi non piace la vita sociale. Forse per gli altri può passare. Ieri parlavo del consulente che l’assessore alla cultura e allo spettacolo di San Giovanni in Fiore ha assunto per la programmazione estiva. Nei giorni scorsi un nostro redattore lo ha intervistato. Risulta che uno dei pareri già dati sia stato quello di sostituire la sagra del cocomero con la festa della patata, affinché sia valorizzata una cosa nostrana, aumentata la partecipazione maschile e attratto qualche turista dal nord, con richiami culinari appunto. Sembra poi che sia stato confermato l’evento della miss estate florense che affonda le sue radici nelle descrizioni di Norman Douglas e nei suoi apprezzamenti. Nulla da ridire sulle bellezze che non possiamo che ammirare senza ipocrisia... Il problema riguarda il luogo e il consulente l’ha affrontato con determinazione. Secondo lui è opportuno fare la miss all’anfiteatro piuttosto che all’abbazia, sulla base del ragionamento che gioachimismo e miss non tanto legano. Non che Gioacchino disdegnasse il bello, precisa il consulente, ma è pur vero che scelse un posto solitario come i monti della Sila e non le spiagge di Riccione. Risolta questa questione topografica, diciamo così, se ne pone un’altra che riguarda la famosa par condicio. Se l’occhio maschile vuole la sua parte, quello femminile non può essere deluso. E allora il consulente dice che bisogna fare il mister estate florense, come logica prosecuzione delle sfilate dell’anno passato. Il problema però è che nella letteratura non v’è traccia di bell’uomini silani che possano rientrare nei canoni della bellezza attuale. Anche nelle foto d’epoca gli uomini appaiono bassi e tarchiati. Come fare allora? Niente, l’unica soluzione è quella di istituire un assessorato per le pari opportunità e affidargli la spinosa materia. Quanto ai ritrovi notturni e diurni, il consulente ha insistito che non si ripetesse più la spiacevole situazione capitata lo scorso anno a Mario Famminacrep, il quale aveva avuto l’idea buona di mettere su un locale sotto forma di gazebo presso il parco comunale, riuscendo a spostare lì parte dei giovani e creando un ritrovo piacevole. Purtroppo l’azione di Mario, a detta dei vigili e dell’amministrazione, non era regolare e Mario è stato costretto a chiudere. Insomma la regola va applicata sempre e l’amministrazione l’anno scorso l’ha applicata come ha fatto coi marciapiedi regolari e con tutti gli edifici a norma di legge. Quest’anno, invece, il consulente dice che si può fare uno strappo alla regola, in nome del divertimento, dell’aggregazione e dello spettacolo. Il parco sarà un pullulare di locali, aiuole e fontane, e non una selva oscura. Passando dai lazzi alle cose più ricercate, al consulente è venuta l’idea di bandire un concorso fotografico dal titolo L’inutilità della strutture e convertire la villa comunale in museo per l’esposizione. Premio: posto di lavoro come bagnino alla piscina comunale. Insomma si preannuncia un’estate calda, succulenta e culturale in senso lato. Vi terrò aggiornati affinché possiate godervela appieno.

Postum scriptum: per chi ci avesse creduto, la figura del consulente è mera finzione.

Vincenzo Tiano


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