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CITTADINANZA E "DIRITTO DEL SOLE" ("IUS SOLIS"): AL DI LA’ DEL DIRITTO DEL SANGUE ("IUS SANGUINIS") E DELLA TERRA ("IUS SOLI"). Una nota di Michele Ainis - a c. di Federico La Sala

domenica 1 gennaio 2012
“Ius soli” cade il tabù
di Michele Ainis (La Stampa, 11 gennaio 2010)
La prima riforma degli Anni Dieci non ha il timbro della legge, né tantomeno della legge
costituzionale. Viaggia su una vettura più dimessa, più modesta: la circolare ministeriale. Quella
con cui il ministro Gelmini ha (...)

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> CITTADINANZA E DIRITTO DEL SOLE ("IUS SOLIS"): AL DI LA’ DEL DIRITTO DEL SANGUE ("IUS SANGUINIS") E DELLA TERRA ("IUS SOLI"). ---- Il finiano Fabio Granata del Pdl e il cattolico del Pd Andrea Sarubbi hanno presentato un testo che propone tra le tante cose il passaggio dallo “ius sanguinis” allo “ius soli” per i figli di genitori residenti in Italia da cinque anni (di Igiaba Scego).

mercoledì 5 maggio 2010

Anche il sangue è doc?

di Igiaba Scego (l’Unità, 05.05.2010)

Il ministro degli Interni Maroni si è dichiarato contrario allo “ius soli”, ossia alla concessione della cittadinanza ai figli di migranti che nascono in Italia. Maroni è ministro dello Stato italiano però il suo partito, la Lega, fa un po’ a pugni con questa parola “Italia”. Preferiscono definirsi padani. Governano in Italia, ma di questa Italia non si sentono parte. Infatti il leader della Lega Umberto Bossi interpellato sulla festa per i 150 anni dell’unità del Paese ha definito la ricorrenza inutile e molti membri della Lega hanno dichiarato che «non parteciperanno alla festa per l’unità». Alla luce di queste dichiarazioni mi chiedo: l’Italia è di chi ci nasce, di chi la ama o di chi fortuitamente si è ritrovato con una goccia di sangue italiano nelle vene?

E come si fa a capire qual è il sangue italiano doc? Va ad annate come il vino? Nel sangue italiano ci sono le tracce di tutti i popoli che si sono avvicendati nella penisola: come si fa a capire quale sangue è doc e quale non lo è? Vale di meno il sangue che porta le tracce africane delle truppe di Annibale? E quello mischiato con il sangue arabo e il sangue ebreo? È più italiano un uomo nato a Buenos Aires con trisavolo del Friuli che non sa nulla dell’Italia? O un giovane di origine cinese nato, svezzato e cresciuto in provincia di Varese? In politica c’è chi è miope su questa situazione dei figli dei migranti, ma c’è anche chi riflette e fa battaglie.

Il finiano Fabio Granata del Pdl e il cattolico del Pd Andrea Sarubbi hanno presentato un testo che propone tra le tante cose il passaggio dallo “ius sanguinis” allo “ius soli” per i figli di genitori residenti in Italia da cinque anni. Il testo porta in calce il nome di cinquanta parlamentari di tutti i gruppi, salvo la Lega. Stanno cercando di portare i nuovi italiani al centro del dibattito politico. La demografia è dalla parte degli onorevoli Sarubbi e Granata. E anche il buon senso.


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