Un convegno a Roma lo ricorda
Giovanni Jervis uno spirito libero
la Repubblica, 26.04.2010
ROMA - Si poteva dissentire da lui, anche ferocemente, ma non ignorare il suo metodo critico, la difesa dell’esercizio della ragione, la visione anti-idolatrica della cultura, l’allergia per le forme più sciatte della divulgazione. «Contro il "sentito dire"», è il titolo del convegno su Giovanni Jervis, scomparso l’estate scorsa a settantasei anni, in programma tra oggi e domani a Roma, presso la facoltà di Psicologia in via dei Marsi.
Psichiatra e terapeuta di formazione analitica, prima allievo di De Martino, poi in duetto-duello con Basaglia, una cattedra di Psicologia dinamica - quella di Jervis è stata una lunga e controversa carriera intellettuale. Dei suoi studi sulla psichiatria sociale e i fondamenti delle teorie psicoanalitiche (Manuale critico di psichiatria, 1975; La psicoanalisi come esercizio critico, 1989), sulle intersezioni tra psicologia, sociologia, antropologia e politica (Contro il relativismo, 2005; Pensare dritto, pensare storto, 2007), parleranno una ventina di relatori - come Mecacci e Onnis, Marramao e Dazzi, Migone e la Gallini.
Tra i protagonisti del convegno, c’è Gilberto Corbellini, lo storico della medicina con cui Jervis ha scritto l’ultimo libro (Bollati Boringhieri, settembre 2008). Si chiama La razionalità negata, un titolo che fa il verso a L’istituzione negata, il volume a cura di Franco Basaglia uscito nel ’68 da Einaudi.
Lu. Si.