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ECONOMIA, E POLITICA ...

Tragedia greca sui mercati mondiali. Grecia e deficit Usa: le Borse vanno a picco. Una nota di Sara Bennewitz - a cura di Federico La Sala

domenica 9 maggio 2010 di Federico La Sala
Mercati
Grecia e deficit Usa
le Borse vanno a picco
Alle incertezze sul piano di aiuti si è aggiunto il ribasso di Wall Street e il downgrading del Portogallo da parte di Standard & Poor’s. Crolli dal 5 al 6% per Atene e Lisbona, oltre il 3 Parigi e Milano, poco meno le altre europee
di SARA BENNEWITZ *
MILANO - Tragedia greca sui mercati mondiali. Il quadro delle Borse europee è precipitato a metà pomeriggio sui timori per la situazione di Atene e dopo le parole del ministro delle finanze (...)

In risposta a:

> Tragedia greca sui mercati mondiali. --- Eurogruppo, sì a piano da 110 mld. Trichet: "È una crisi sistemica".

venerdì 7 maggio 2010


-  CRISI

-  Eurogruppo, sì a piano da 110 mld
-  Trichet: "È una crisi sistemica"

-  Il vertice ha ratificato gli aiuti alla Grecia e le misure per dare sostegno alla stabilità dell’euro. In piedi nei prossimi giorni un meccanismo per aiutare Spagna e Portogallo. Obama e Merkel d’accordo "sull’importanza di una risposta politica forte" *

BRUXELLES - I 16 capi di Stato e di governo dell’Eurozona, riuniti a Bruxelles, hanno ratificato gli aiuti per 100 miliardi di euro per la Grecia in tre anni e si sono d’accordo sul rafforzamento delle regole di governo dei bilanci pubblici. L’Europa ha quindi raccolto l’appello formulato dal presidente Barack Obama e dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, secondo i quali la risposta politica da parte dei paesi interessati e quella finanziaria dalla comunità internazionale deve essere "forte". Anche per il presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, i leader dell’Eurozona devono prendere decisioni perché - ha detto durante la riunione - "siamo in emergenza".

Il monito di Trichet. Al vertice subito il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, ha messo in guardia i leader: "Attenzione, siamo di fronte ad una crisi sistemica". Trichet - riferiscono fonti - è intervenuto dopo il presidente della Commissione Ue Josè Manuel Durao Barroso e il presidente francese Nicolas Sarkozy, che hanno entrambi espresso insoddisfazione per il testo di dichiarazione che dovrebbe uscire dal Vertice. Secondo Barroso e Sarkozy, il messaggio "è troppo debole" e "non contiene segnali abbastanza forti per un’azione rapida, così come richiesto dalla situazione". Barroso e Sarkozy hanno chiesto ai partner "un linguaggio più forte" e "impegni più fermi".

Il documento. Il testo - secondo fonti spagnole - contiene "un forte messaggio sul sostegno alla Grecia, il secondo riguarda la disciplina di bilancio dell’eurozona, che include anche una dichiarazione dei leader dei 16 paesi a prendere anche misure aggiuntive", se sarà necessario per rispettare gli obiettivi di rientro dai deficit eccessivi. Il terzo messaggio riguarda il rafforzamento della governance economica dell’eurozona, mentre il quarto riguarda i mercati, e probabimente anche le agenzie di rating.

Le stesse fonti hanno chiarito che le conclusioni "saranno basate principalmente sulla lettera congiunta Merkel-Sarkozy" che la cancelliera tedesca e il presidente francese hanno inviato al presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy e al presidente della Commissione Jose Manuel Durao Barroso, nella quale hanno chiesto un rafforzamento del Patto di stabilità, l’estensione della sorveglianza strutturale a questioni strutturali e di competitività e la creazione di un meccanismo permanente di soluzione delle crisi. Il premier greco Giorgio Papandreou arrivando al summit ha già detto che i leader dell’eurozona oggi intendono "ribadire la fiducia nelle nostre economie e nella moneta comune".

Oltre a questo una delle ipotesi a cui si starebbe lavorando in queste ore a Bruxelles riguarderebbe un meccanismo di "intervento rapido" da mettere in piedi già nei prossimi giorni per essere pronti ad aiutare Paesi della zona euro come Spagna e Portogallo. Il meccanismo potrebbe prevedere l’intervento della Bce e l’adozione di strumenti come l’emissione di titoli di debito pubblico europeo, i cosiddetti eurobond.

Gli incontri preliminari. Il vertice, preceduto da ben quattro ore di consultazioni bilaterali, nel corso delle quali tutti hanno parlato con tutti in incontri vorticosi che hanno indicato chiaramente quanto la situazione sia complessa e potenzialmente esplosiva, si può già considerare storico. I leader sono determinati a concludere l’incontro con un "messaggio forte e condiviso" di stabilità dell’eurozona e con concrete misure di contrasto ai rischi di eventuali nuove crisi. Nel pomeriggio la cancelliera tedesca Angela Merkel aveva già ribadito la necessità di un "inasprimento della disciplina di bilancio" e un’"accelerazione" degli sforzi di regolamentazione del settore finanziario. Il messaggio che i leader intendono inviare ai mercati dal vertice dell’Eurogruppo "non è sufficientemente forte" neanche per il presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Durao Barroso. "Barroso sta lavorando per rafforzare la dichiarazione che deve lanciare ai mercati un messaggio per una volontà politica forte, qui e ora", hanno spiegato le fonti. I due punti su cui Barroso non è soddisfatto sono la creazione del meccanismo permanente per prevenire crisi future e il rafforzamento del governo comune dell’economia. "Il presidente ritiene che è arrivano il momento di fare quello di cui da tempo si discute". Anche secondo Berlusconi servono "misure chiare, concrete ed efficaci per difendere l’euro, rafforzare l’Europa e l’Unione monetaria", ha detto il premier negli incontri bilaterali avuti oggi a Bruxelles. "Oggi - ha aggiunto - non è più il momento di lanciare solo messaggi di buone intenzioni".

Obama: forte risposta. E sulla forza del messaggio l’ultima parola è stata quella del presidente americano, Barack Obama. "Siamo entrambi d’accordo sull’importanza di una risposta politica forte da parte dei paesi interessati e di una forte risposta finanziaria da parte della comunità internazionale", ha dichiarato da Washington. "Ho detto chiaramente che gli Stati Uniti sostengono gli sforzi intrapresi e in questo periodo critico vogliamo continuare a collaborare con i leader europei e con il Fmi", ha aggiunto.

Tremonti: incontro "storico". Per il ministro delle finanze "questa è una crisi globale e non si fermerà al nostro continente. Quella in atto a bruxelles è una discussione tra capi di stato e di governo di rilevanza storica - ha detto Tremonti -. Il ruolo dei capi di stato e di governo è fondamentale in questo momento. La discussione fra i membri del G7 è fondamentale". Tremonti ha concluso osservando che "se c’è la forza di una visione comune per capire che la speculazione è solo una parte del problema, credo che ci siano ragioni per essere fortemente ottimisti, altrimenti lo scenario può essere diverso".

* la Repubblica, 07 maggio 2010


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