ECONOMIA, E POLITICA ...

Tragedia greca sui mercati mondiali. Grecia e deficit Usa: le Borse vanno a picco. Una nota di Sara Bennewitz - a cura di Federico La Sala

domenica 9 maggio 2010.
 

Mercati

-  Grecia e deficit Usa
-  le Borse vanno a picco

Alle incertezze sul piano di aiuti si è aggiunto il ribasso di Wall Street e il downgrading del Portogallo da parte di Standard & Poor’s. Crolli dal 5 al 6% per Atene e Lisbona, oltre il 3 Parigi e Milano, poco meno le altre europee

di SARA BENNEWITZ *

MILANO - Tragedia greca sui mercati mondiali. Il quadro delle Borse europee è precipitato a metà pomeriggio sui timori per la situazione di Atene e dopo le parole del ministro delle finanze greco George Papacostantinou, che ha annunciato che senza gli aiuti la Grecia non può farcela, perché non può reperire nuove risorse sul mercato. "La data cruciale è il 19 maggio, quando scadranno i bond del governo greco per nove miliardi di euro", ha avvertito Papaconstantinou, esprimendo l’auspicio che i colloqui avviati mercoledì scorso ad Atene con la Commissione europea, la Bce e il Fondo monetario internazionale si concludano la prossima settimana.

E a mercati chiusi, S&p ha ridotto il rating sovrano greco a "junk" (letteralmente, "spazzatura"), con un taglio a Bb+ e prospettive ulteriormente negative. L’agenzia internazionale ha anche ridotto il giudizio sul Portogallo, il cui merito di credito scende ad A- da A+. Sulla vicenda è dovuto intervenire il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, nel tentativo di rassicurare gli investitori. "Un default della Grecia o dell’Eurozona è fuori questione", ha detto il banchiere centrale da Chicago, "il negoziato tra l’Ue e i greci dovrà essere basato sulla sostenibilità. E’ un concetto molto, molto importante". I 10 capi di governo dell’Eurogruppo hanno convocato un vertice sui problemi della Grecia il 10 maggio.

I ribassi più forti si registrano a Madrid (-4,4%) e Lisbona (-5,3%), ma un vero tracollo si abbatte su Atene, dove l’indice generale perde il 6,2% e quello dei titoli più importanti il 6,8%. Quanto al Portogallo, Standard and Poor’s ha tagliato il rating con previsioni negative, a fronte dell’elevato debito pubblico e della debolezza dell’economia. Ad affossare i mercati si sono aggiunti alcuni dati macro negativi dagli Usa e l’allarme sul deficit lanciato da Barack Obama e dal presidente della Fed, Ben Bernanke, tutti fattori che hanno spinto al ribasso anche Wall Street.

Le preoccupazioni sulla tenuta dell’economia ellenica hanno spinto al rialzo gli strumenti per assicurarsi contro il fallimento (credit default swap) di Grecia, Portogallo e Spagna, mentre i rendimenti sul debito a due anni di Atene sono saliti sopra il 15%, il livello più alto dal 1998. Tutte novità che hanno fatto vacillare nuovamente l’euro e rafforzare il dollaro nei confronti delle principali valute, e così la divisa unica è scivolata in area 1,33 (dopo aver toccato anche un minimo a 1,32) nei confronti del biglietto verde. Così anche il petrolio Wti quotato a New York, in conseguenza al rafforzamento del dollaro, è scivolato a 83 dollari al barile.

Tornando alle Borse contenentali, Parigi è scivolata del 3,8% Francoforte del 2,7% e Londra del 2,6%. A Piazza Affari il Ftse Mib ha perso il 3,28% a 22.036 punti, mentre il Ftse All Share il 3,10% a quota 22.602 punti. Il conto più salato lo pagano i titoli finanziari, sui timori che le nostre banche siano esposte in bond ellenici. La peggiore è stata Intesa Sanpaolo (-5,6%), tallonata da Bpm (-4,7%) e Unicredit (-4,4%). Tra gli assicurativi, Generali, Fondiaria-Sai e Unipol hanno perso quasi tre punti percentuali. Pesante flessione anche per Italcementi (-5,1%), dopo l’arresto di alcuni dirigenti della controllata Calcestruzzi nell’ambito di un’inchiesta sulla vendita di cemento impoverito. Tutti i 40 titoli principali sono finiti in rosso, tra questi il migliore è stato Enel (-1,6%) che è stata promossa da Morgan Stanley e in vista degli sviluppi sul nucleare, dopo gli accordi siglati ieri dal presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, con il premier russo Vladimir Putin. Meglio degli altri automobilistici anche Fiat (-1,4%) in vista del piano dello scorporo delle attività industriali. Tra i titoli minori, va poi segnalato il balzo di Stefanel (+2,5%) che ha raggiunto un accordo con le banche e si appresta a lanciare un aumento di capitale da 50 milioni.

© la Repubblica, 27 aprile 2010


Sul tema, nel sito, si cfr.:

-  Mondo
-  Riassunto della crisi subprime

-  CRITICA DELL’ ECONOMIA POLITICA E DELLA TEOLOGIA ....
-  IL DOLLARO ("IN GOD WE TRUST") E LA CROCE ("DEUS CARITAS EST"): TUTTO A "CARO-PREZZO" ("CARITAS")!
-  EVADERE DALLE IDEE VECCHIE!!! CON MARX E KEYNES, OLTRE.

-  RIPENSARE L’ EUROPA!!! CHE COSA SIGNIFICA ESSERE "EU-ROPEUO".


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