LA STAMPA; 29/8/2008
Ancora intercettazioni,
duello Berlusconi-Prodi
Il premier: «Adesso basta abusi,
serve intervento del Parlamento».
Il Professore: «Vogliono creare un
caso per poter fermare i magistrati.
Le mie telefonate? Pubblicate pure»
ROMA Intercettazioni di nuovo nella bufera. La pubblicazione di alcune telefonate dell’ex presidente del Consiglio Romano Prodi, da cui risulterebbero richieste di di raccomandazioni, fanno tornare alla ribalta l’ipotesi di una legge che regolamenti l’uso i controlli telefonici da parte dei pm.
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, dichiara la sua solidarietà a Prodi e invoca un intervento legislativo del parlamento. Ma il Professore respinge l’ipotesi di un provvedimento. «La pubblicazione di intercettazioni telefoniche riguardanti Romano Prodi, a cui va la mia assoluta solidarietà, non è che l’ennesima ripetizione di un copione già visto. È grave che ciò accada e il Parlamento deve sollecitamente intervenire per evitare il perpetuarsi di tali abusi che tanto profondamente incidono sulla vita dei cittadini e sulle libertà fondamentali», afferma in una nota il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in mattinata.
Poco dopo l’ex presidente del Consiglio, Romano Prodi, interviene con una nota per spiegare: «Vista la grande enfasi e, nello stesso tempo, l’inconsistenza dei fatti a me attribuiti da "Panorama" non vorrei che l’artificiale creazione di questo caso politico alimentasse il tentativo o la tentazione di dare vita, nel tempo più breve possibile ad una legge sulle intercettazioni telefoniche che possa sottrarre alla magistratura uno strumento che in molti casi si è dimostrato indispensabile per portare in luce azioni o accadimenti utili allo svolgimento delle funzioni che le sono proprie». «Da parte mia - conclude Prodi - non ho alcuna contrarietà al fatto che tutte le mie telefonate siano rese pubbliche».
Prodi ha ricevuto una telefonata di solidarietà di Piero Fassino e l’ex ministro Mussi, citato nelle intercettazioni, sottolinea che i testi pubblicati confermano la sua assoluta estraneità ai fatti e afferma: «vista la pelosa solidarietà e la nuova furbastra campagna del centrodestra contro le intercettazioni, aggiungo che a mio parere le intercettazioni servono». «La dichiarazione di solidarietà che il presidente del Consiglio a Romano Prodi è un esercizio non utile, sarebbe bastato che i giornali di sua proprietà non pubblicassero quelle intercettazioni». Intanto, della convention democratica di Denver, arriva il commento del segretario del Partito Democratico Walter Veltroni: quella di Berlusconi verso Prodi «è una solidarietà appare evidentemente falsa e non ispirata a principi e pensieri reali», ha spiegato Veltroni.