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Individuo e Stato. Psicologia di massa del fascismo (Wilhelm Reich).

ORIGINI DEL TOTALITARISMO. LA TESI DI HANNAH ARENDT NON CONVINCE. Emilio Gentile, con "La via italiana", lo dimostra e getta luce sul nostro stesso presente - a cura di Federico La Sala

Per la studiosa tedesca un regime non si poteva defìnire totalitario senza il terrore e un dittatore dalla mente criminale.
lunedì 16 giugno 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] Se il conformismo e il misticismo politico erano mali del fascismo trasmessi alla democrazia, altrettanto grave era un’altra tendenza del totalitarismo fascista che pareva avesse contagiato i partiti della democrazia, cioè la tendenza a organizzare le masse con appelli al settarismo fanatico, e la loro propensione a prevaricare lo Stato per i loro interessi, producendo così, dopo l’esperienza del dominio del partito unico, una nuova forma di dominio partitico, che fu definito, fin (...)

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> ORIGINI DEL TOTALITARISMO. LA TESI DI HANNAH ARENDT NON CONVINCE. --- Il procuratore Guido Papalia, in Italia l’applicazione del reato di apologia del fascismo è rimasta praticamente monca

martedì 30 settembre 2008

-  Intervista a: Guido Papalia.
-  Il procuratore: si segue la legge Mancino per manifestazioni di razzismo

-  «L’apologia non si applica mai»

-  di Massimo Solani (l’Unità 30.09.2008)

Procuratore Papalia, in Italia l’applicazione del reato di apologia del fascismo è rimasta praticamente monca. Cosa prevede la legge?

«Il reato, previsto dalla legge Scelba del 1952, in Italia è stato in realtà applicato ben poco. Questo anche perché la Cassazione ha richiesto che venisse accertato anche il pericolo di suscitare incitamento verso coloro che seguono queste manifestazioni o ascoltano questa propaganda. Serve insomma un riconosciuto pericolo per le istituzioni causato da simili comportamenti».

Una discriminante che ne ha reso particolarmente difficoltoso il riconoscimento?

«In qualche caso il pericolo verso le istituzioni è stato ravvisato, ma molto di rado. È successo per una persona armata di manganello che durante un comizio elettorale si era esibita in un saluto romano. E ancora per un gruppo di imputati che dopo la condanna si alzarono in piedi e gridarono “Sieg heil”. In quei casi si ritenne che simili comportamenti potessero suscitare in chi li ascoltava un desiderio di emulazione pericoloso per le istituzioni democratiche. Senza questo rischio si ritiene che l’apologia del fascismo non esista. Ma onestamente non so se questo orientamento sia corretto».

Ma la legge Scelba è l’unico argine verso simili comportamenti?

«Esiste una norma introdotta dalla Legge Mancino che punisce chiunque in pubbliche riunioni compia manifestazioni esteriori o ostenti simboli propri di organizzazioni fasciste o razziste. In questi casi non serve il rischio per le istituzioni, e infatti la Cassazione nel 2007 ha condannato alcuni tifosi che allo stadio Olimpico avevano esposto una bandiera con un fascio littorio».

È sufficiente? Ritiene che la legislazione italiana sia adeguata?

«La normativa è severa e colpisce duramente i fenomeni di razzismo, prevedendo una aggravante apposita. In particolare la legge Mancino, se interpretata in maniera fedele, condanna tutte quelle manifestazioni che tendono a propagandare, stimolare e diffondere idee di discriminazione razziale. Una norma che consente anche una applicazione piuttosto ampia, nonostante nel 2006 alcune modifiche ne abbiano ridotto l’efficacia diminuendo anche la sanzione penale prevista».

L’abolizione della legge Mancino o il suo depotenziamento è un cavallo di battaglia della destra e della Lega.

«Perché si confonde la libera manifestazione del pensiero con comportamenti che rappresentano aggressioni alla libertà e alla dignità altrui».


Se l’outing fascista diventa di moda

di Daniela Amenta (l’Unità, 30.09.2008)

«Non ho vergogna a manifestare la mia fede politica. Del fascismo condivido ideali come la Patria». Parole di Christian Abbiati, portiere del Milan, poster preferito tra i ragazzini che tifano rossonero. L’outing arriva non propriamente imprevisto, dopo croci celtiche e svastiche da stadio. E dopo il saluto romano di Paolo Di Canio nel derby del 2005. Ieri, però, il quotidiano francese Le Monde ha inserito anche il romanista Alberto Aquilani tra i calciatori simpatizzanti «dell’estrema destra». Tre anni fa per Di Canio intervenne la Figc e così l’attuale commentatore Mediaset fu squalificato per un turno. Niente di più. Dalle curve fino nel cuore delle nostre città intrise di iconografia fascista. Scritte sui muri, tatuaggi, t-shirt. L’ultima “moda” è una placenta scura in cui galleggia la violenza, cresce la sostanza dell’intolleranza. Un’unica domanda: ma l’apologia di fascismo non era reato?


Aquile e duce, le bancarelle dei nostalgici

di Gioia Salvatori (l’Unità, 30.09.2008)

Gladio, aquila, busti del duce e fasci littori. Sulle bancarelle di souvenir del centro, nei mercatini storici e nei nuovi quartieri della capitale. Il gadget stile Ventennio a Roma spopola impunito.In piena movida notturna testaccina chi scrive, qualche mese fa, ha visto una mini-bancarella tutta dedicata al duce: busti, portachiavi a fascio littorio e teste con elmetto, impuniti erano in vendita a latere della strada dello struscio. Un caso sporadico. Ogni giorno, invece, nello storico mercatino di via Sannio, all’ombra della basilica di San Giovanni in Laterano, due o tre banchi vendono magliette con la faccia di Mussolini, insieme a T-shirt dei Led Zeppelin e dei Nirvana. Accanto sono pantaloni verde militare con tanto di cartuccere, giubbotti mimetici, cinghie nere e anfibi. Ce n’è per tutti quelli che vogliono spendere meno di 20 euro per look da curva e da strada «E magari quando si avvicina il primo maggio - racconta un ambulante - sugli stessi banchi spuntano pure le magliette del Che».

Sistematica la vendita del gadget nostalgico anche nel mercatino del weekend di via Conca d’Oro: Roma Nord, zona di palazzoni per lavoratori dipendenti a un passo dagli appartamenti bene del quartiere Trieste, il cui cuore nero, invece, è piazza Vescovio. Ogni sabato e ogni domenica mattina, a Conca d’Oro, tra l’usato e il nuovo di un mercatino che è una specie di Porta Portese in piccolo, spunta il banco dei nostalgici: elmetti stile III Reich, monete del ventennio, abbigliamento militare e quadri in bronzo del duce. Li comprano ragazzini che, in zona, racconta un militante della Fgci, se ne vanno a spasso con la foto di Mussolini nel portafoglio, magari senza sapere bene perché.

Poco lontano c’è la palestra popolare Primo Carnera, legata all’area movimentista, poi uscita dal partito, di Fiamma Tricolore. E sui muri, in una zona dove durante l’ultima campagna elettorale per le amministrative romane, non sono mancate aggressioni a gazebo del pd e minacce a militanti, la scritta politica imperversa: “Talenti nera” e “Vigne Nuove sostiene Fiamma Tricolore” e “rossi occhio”, tanto per dirne alcune.

Sulla stessa direttrice Nord, a ponte Milvio e, nella più centrale piazza Vescovio, non è meglio. Due anni fa fu proprio al liceo scientifico Farnesina di ponte Milvio, che Ft mise il cappello sull’occupazione scolastica. Fu la prima protesta studentesca tinta di nero della capitale, mentre Blocco studentesco, il braccio scolastico di Ft, schizzava in 12 mesi al 10 % di seggi nella consulta studentesca (organo di rappresentanza degli studenti medi) di Roma e provincia. E in zona, sui cartelli stradali e sui muri, simboli di Forza Nuova e Fiamme, non mancano mai. I busti del duce, invece, si trovano in centro tra souvenir e cartoline: a un passo dal Colosseo, magari sulle bancarelle degli urtisti di via dei Fori imperiali, o a un passo dalla stazione Termini, tra gadget kitsh e portachiavi a forma di Colosseo.

Internet. Il fiorente mercato di gadget e cimeli in rete

Vuoi i boxer con Benito? E vai su Ebay

di Alessia Grossi (l’Unità, 30.09.2008)

In tempi di maestro unico è possibile acquistare su Ebay.it per soli 2,6 euro un utilissimo «quaderno fascista della quinta elementare». Fascismo. Inserendo solo questa parola chiave su Ebay.it, il sito di commercio online più famoso al mondo, il motore di ricerca ti rilascia quasi tremila risultati. In italiano. Tremila oggetti all’asta per un insospettabile guardaroba nonché una nutrita libreria del ventennio. Così per pochi euro - fatta eccezione per quei gadget che vengono definiti «da urlo» - se sei un nostalgico puoi tornare a vestire, leggere e collezionare i vecchi fasti del tempo del duce con un solo click. Con una base d’asta che non supera quasi mai i 5 euro, infatti, hai a disposizione un corredo che va dalla «cuffietta italica» contro il vento della rivoluzione, ai boxer con faccione di Benito Mussolini proprio lì. Seguono t-shirt da ex giovane fascista, felpa con patacche di ogni genere, eleganti pantaloni alla zuava, arrogante cappotto con fascio littorio.

E non c’è bisogno che vi affrettiate. Per ora ci sono 0 offerte. Ma i venditori di cimeli che guardano al ventennio non si danno per vinti e anzi sono numerosi. Ciò può sconcertare, ma la barriera ideologica sulla rete è caduta ancor prima che nel senso comune, tanto per dire che sulla rete il mondo cammina più veloce, anche se non sempre va nella direzione giusta. Gli «oggetti caldi», come vuole il gergo dei compra - venditori di Ebay, infatti, sono quelli dedicati ai veri nostalgici. Quelli che Mussolini lo vogliono ovunque e che del fascismo vogliono ricordare ogni singolo precetto. Per loro Ebay vende una targa "come nuova": «Vietata la bestemmia e il turpiloquio». In vendita per soli 9,9 euro, invece, le «cartoline della propaganda fascista», anche queste utilissime, per gli auguri di Natale. E da abbinare alle medaglie, mostrine, spille a forma di lupa, distintivo originale della milizia, ecco le «divise originali» e il «fascio littorio». Per gli appassionati d’arte invece, irrununciabile la «statuetta del negretto» da mettere in salotto, chissà come mai unica nel suo genere ancora senza offerenti.

Il commercio «fascista» più fiorente su Ebay resta comunque quello librario. Insomma prima la cultura, le parole del duce, un «saluto raro del bambino balilla», un «autografo» con la M maiuscola e poi sotto il «mezzo busto» arriva l’investitura con tanto di «cinturone». Il tutto al modico prezzo di circa 100 euro, base d’asta. Se vi sembra poco fate un’offerta per il pezzo più caldo, il pugnale testa d’Aquila della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale modello 1937. L’asta parte sì da 1500 euro ma, pensate, «la lama non è mai stata pulita».


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