Caro Francesco,
mi ha colpito molto il tuo "appello" contenuto nel commento precedente. Come capita spesso, e come si dice "... il troppo stroppia..." però, e ti spiego perchè. Io sono uno di quelli che è andato a votare alle passate comunali, pur studiando a Milano. Io non ho votato per l’attuale giunta comunale. Io non ho votato per moda, per vezzo, per obbligo. Io non ho tracciato quel segno sulla scheda, quindi (come dici tu) non ho fatto un danno. Io sono uno di quelli che ERA affascinato dal progetto Vattimo, dal programma Vattimo, dal filosofo e uomo Vattimo. Io sono uno di quelli che ha deciso di disertare il più possibile la Chiesa per i fatti accaduti durante l’ultima campagna elettorale alle comunali. Io sono uno di quelli che il giorno delle amministrative mise la croce sul simbolo di Vattimo. Nello stesso tempo Io sono uno di quelli (o il solo, boh) che si è incazzato come una bestia quando ha letto un articolo su un giornale locale che diceva così... "Vattimo lascia il Consiglio Comunale del comune di San Giovanni in Fiore". Emiliano lo sa quanto sono rimasto deluso dalla notizia. Vattimo ha tradito il mio voto, la mia fiducia. Detto ciò non riesco a tollerare che un ragazzo, anche se giustificato dalla rabbia, dalla delusione, dall’amarezza di ciò che sta succedendo a San Giovanni in Fiore, faccia la predica agli elettori sangiovannesi. Anche io, te lo posso assicurare, "AMMIRO E STO DALLA PARTE DELLA GENTE CHE PROPONE" però aggiungerei... "...CHE CREDE IN CIO’ CHE PROPONE E FA DI TUTTO PER REALIZZARLO". Comunque il tuo sfogo è come dire "positivo", perchè mi fa pensare che la gioventù sangiovannese, della quale forse faccio parte un pò anche io, ha delle idee, ha la voglia di cambiamento. Quello che è mancato finora alle generazioni che si sono susseguite sul territorio silano.
Con cordialità, Mele Francesco