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CINA. PECHINO. L’8.08.2008 inizio dei giochi olimpici, ma molti i problemi ancora non risolti. A partire dai diritti umani!!! - a cura di pfls

mercoledì 8 agosto 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] se l’apparato prepara lo storico evento con toni trionfalistici, i problemi - guardando al di là dello sfarzo dei preparativi - esistono, eccome. Sul fronte dei diritti umani, oggi, quaranta dissidenti cinesi, tra cui la fondatrice dell’associazione delle Madri di Piazza Tienanmen, Ding Zilin hanno diffuso una lettera aperta alle autorità cinesi affinché vengano liberati di tutti i detenuti per reati d’opinione [...]
LUNGA VITA ALL’ITALIA: "RESTITUITEMI IL MIO URLO"!!!Dalla Cina, la (...)

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> CINA. PECHINO. L’8.08.2008 inizio dei giochi olimpici, ma molti i problemi ancora non risolti. --- HU JINTAO APRE GIOCHI OLIMPICI.

venerdì 8 agosto 2008

Ansa» 2008-08-08 19:12

PECHINO: HU JINTAO APRE GIOCHI OLIMPICI

PECHINO - Aperta da un tripudio di luci, fuochi d’artificio e rulli di tamburi, si e’ svolta la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Pechino 2008. Il ginnasta cinese Li Ning, vincitore di tre ori alle olimpiadi di Los Angeles nell’84, e’ stato l’ultimo tedoforo e ha acceso il braciere olimpico nello stadio ’Nido d’ uccello’, segno dell’ avvio ufficiale delle gare dei Giochi.

L’ ex ginnasta, tre volte medaglia d’oro a Los Angeles 84, e’ stato sollevato in aria appeso a dei cavi d’acciaio ed e’ stato trasportato, mentre simulava una corsa fino al braciere acceso con una lunga ’miccia’.

Tema dominante dello spettacolo ideato da Zhang Yimou e’ stata la storia millenaria della Cina. Mentre un lungo papiro scorre con sopra i disegni di simboli e gesta del popolo cinese, figuranti animano le varie scene. Tra le immagini piu’ significative, quelle di navi che solcano il mare e di centinaia di marinai lungo il disegno con lunghi remi mossi ritmicamente: un esplicito riferimento alla storia di Cheng Ho, l’eunuco che sotto la dinastia Ming nel XV secolo navigo’ (1405-1430) fino all’Africa, e secondo una leggenda cinese senza riscontri storici anticipo’ Colombo nella scoperta dell’America.

Un’altra della scene piu’ suggestive è stata quella di un aquilone che fa volare una bambina vestita di rosso sopra centinaia e centinaia di figuranti in abito verde fluorescente che riproducono, attraverso un’accrobatica figura, il Nido d’uccello, lo stadio olimpico.

Poi la grande parata: hanno sfilato 204 nazioni e migliaia di atleti da tutto il pianeta. Molti i tricolori sventolati dagli atleti italiani durante la sfilata della squadra azzurra guidata da Antonio Rossi. ’’E’ un’emozione fortissima, tra le piu’ forti della mia vita. Ma, al di la’ delle vicende personali, per il clima che si respira, sarebbe stato un sacrilegio non sfilare’’ ha commentato il portabandiera azzurro. Tra i momenti più suggestivi lo spettacolo pirotecnico con 29 mila fuochi.

Un bambino di nove del Sichuan e’ sfilato con la delegazione cinese, tenuto per mano dal portabandiera, il campione di pallacanestro Yao Ming. Dopo il terremoto del 12 maggio nel Sichuan, nel quale sono morte 70 mila persone, il piccolo e’ diventato una celebrita’ perche’, avvertita la scossa, e’ corso ad avvertire i suoi compagni di classe, che si sono cosi’ potuti mettere in salvo. Per due settimane dopo il terremoto la televisione cinese ha trasmesso solo scene di solidarieta’ tra cittadini e atti di eroismo di soldati e volontari.

Tra i capi di stato presenti allo stadio Nido d’uccello Il presidente americano George Bush e quello francese Nicolas Sarkozy, rappresentante dell’Unione europea.

PRESSIONI E MANIFESTAZIONI PER DIRITTI

Anche nel giorno dell’apertura dei Giochi olimpici di Pechino, la questione del rispetto dei diritti umani in Cina e’ stata al centro di segnali politici e proteste.

Il presidente francese e presidente di turno dell’Ue, Nicolas Sarkozy, ha detto di aver parlato di diritti dell’uomo con dirigenti cinesi.

Appelli a sostegno del popolo tibetano sono stati lanciati in una manifestazione ad Assisi. Circa 1.400 esuli tibetani sono stati arrestati in Nepal dopo una dimostrazione davanti all’ambasciata cinese a Katmandu.


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