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Forza It. !!!

SENZA "PAROLA"("LOGOS")!!! PORTALE ITALIA.IT: "L’ITALIA LASCIA IL SEGNO" ... E PRENDE IL "LOGO" PER IL TURISMO !!! Prodi ha spiegato che "nel mondo di oggi l’immagine di un paese si gioca anche sulla riconoscibilità di un simbolo e sulla sua identità. Era ora che l’Italia avesse un marchio del turismo" - a cura di pfls

mercoledì 21 febbraio 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] Una visualizzazione grafica del Belpaese che il premier non ha esitato a giudicare "estremamente bella". Un marchio, spiega ancora Prodi parlando del logo, "non basta certo, ma è una splendida opportunità". Questa iniziativa "è parte integrante della nostra strategia", una strategia "per fare sistema" [...]
Lo scopo è quello di rilanciare il settore e l’immagine nel mondo.
E presto sul web arriverà anche il sito internet "Italia.it"
Turismo, è "It", il nuovo marchio (...)

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> SENZA "PAROLA"("LOGOS")!!! "L’ITALIA LASCIA IL SEGNO" ... E PRENDE IL "LOGO" PER IL TURISMO !!! Prodi ha spiegato che "nel mondo di oggi l’immagine di un paese si gioca anche sulla riconoscibilità di un simbolo e sulla sua identità. Era ora che l’Italia avesse un marchio del turismo" - a cura di pfls

mercoledì 28 febbraio 2007

Nel mirino di blogger e webdesigner il portale che è nato allo scopo di presentare il Belpaese a tutto il mondo

Portale Italia.it, piovono critiche sul sito costato 45 milioni di euro

"E’ nato già vecchio. Noi invece lo immaginiamo così..."

di ALESSIA PIOVESAN *

PRIMA lo hanno bocciato e ora ne stanno costruendo uno nuovo. Ai blogger e webdesigner, italiani e stranieri, non è piaciuto affatto il sito Italia.it, il sito che dovrebbe presentare il Belpaese al mondo, presentato dal presidente del Consiglio, Romano Prodi e dal ministro per i Beni e le Attività Culturali, Francesco Rutelli, alla Bit di Milano. In tanti si sono sfogati su siti specializzati come Html.it o Marketingroutes.it, ma anche su decine di blog personali. Critiche su aspetti tecnici e anche contenutistici. E poi polemiche sulla spesa eccessiva e sui tempi di realizzazione del portale. Il progetto, iniziato dall’ex ministro per l’Innovazione e la Tecnologia Lucio Stanca nel marzo del 2004 e portato a termine da Rutelli, è costato fino ad ora 45 milioni di euro, la metà cofinanziati dalle Regioni.

Contro Italia.it si è formata una community piuttosto "rumorosa", che si sta organizzando per realizzare un sito alternativo. Più moderno ed efficiente, ma soprattutto a costi inferiori. Un gruppo sta utilizzando lo spazio libero di wikipedia per decidere dove e quando incontrarsi. Un’ipotesi è il 31 marzo all’università Bicocca di Milano, ma il "summit" è ancora in via di organizzazione. Altri blogger hanno aderito al "Progetto David": si sentono un po’ Davide contro Golia, l’intelligenza e l’abilità contro la forza economica.

Un clone di Italia.it già esiste e si chiama www.pugia.com/replay/italia_it. Marco, blogger esperto, lo ha fatto in poche ore e a costo zero, subito dopo la messa on line dell’originale. E’ solo uno scheletro, per ora, ma segue metodi e regole in uso al momento nel mondo del web. Tutto cambia molto rapidamente in rete.

Ed è proprio questa la critica più pesante che i blogger fanno a Italia.it: è nato già vecchio. Un’impostazione a tabella (già superata dai moderni linguaggi stilistici Css), troppe animazioni e filmati che rallentano il caricamento e bloccano i contenuti. Troppi clic per arrivare alle pagine interne, passaggi inutili che allontanano il sito dai primi posti nei motori di ricerca.

I blogger hanno contestato tutto, dal logo con il "cetriolo" verde (a inventarlo è stata un’’agenzia americana), lo stivale senza Sardegna e Sicilia, alla ricetta dei bucatini all’amatriciana dove mancano degli ingredienti. "Chi ha disegnato questo marchio non ci conosce affatto e si vede", scrive Drudo. "Italia.it è troppo lento, non partirei mai da qui per organizzare la mia gita in Italia", ammette Arund. "Stanno provando a boicottarci?", si chiede Parolemie06.

Alex, Jacopo, Novecento, Johnnie e gli altri non hanno nessuna intenzione di fermarsi contro quelli che chiamano i "matusa digitali". Lo hanno capito anche i responsabili di Italia.it, che dopo poche ore dalla messa on line hanno tolto dal "Chi siamo" il "Per informazioni...".

* la Repubblica, 28 febbraio 2007


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