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Mutamenti climatici

SUL NORD EUROPA INFURIA L’ URAGANO "KYRILL". Gran Bretagna, Olanda, Belgio, Francia, Polonia, Germania, Repubblica Ceca, Austria, sono stati sconvolti. Pesante il bilancio: oltre 40 morti e danni ingentissimi.

venerdì 19 gennaio 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] Kyrill, la violentissima tempesta di acqua e vento che ha spazzato per 48 ore tutto il nord Europa, si allontana lentamente, ma lascia dietro di sé un pesante bilancio di morti e di ingentissimi danni. Gran Bretagna, Francia, Germania, Olanda, Belgio, Polonia, Austria, Repubblica Ceca sono state sconvolte da uno degli uragani più violenti degli ultimi decenni, con venti che hanno infuriato fino a 225 km all’ora distruggendo e sradicando, e causando oltre 40 morti e danni gravissimi (...)

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venerdì 19 gennaio 2007

LA TEMPESTA SFIORA ITALIA, VENTO A 180 KM ORARI

ROMA - Mentre il nord Europa conta i danni di Kyrill, la scia della violentissima tempesta ha raggiunto l’Italia portando raffiche di vento fino a 180 chilometri orari: le vette alpine hanno però fatto da barriera impedendo alla perturbazione di abbattersi sulla pianura Padana. Tutte le strutture locali e nazionali, dopo l’allerta meteo diffuso ieri dal Dipartimento della Protezione Civile, erano comunque pronte ad intervenire in caso di necessità. Le montagne non hanno invece potuto nulla contro l’ennesima ondata di caldo record che, complice proprio il vento di foehn, ha fatto registrare un po’ in tutta Italia temperature ancora una volta ben al di sopra delle medie stagionali: 24 gradi a Verbania, oltre 20 gradi in Sicilia, Sardegna e Puglia, 20,3 gradi a Milano, temperatura mai così alta da 25 anni.

Nel capoluogo lombardo, l’inverno pazzo ha portato la media del 2007 a 11,2 gradi, contro i 5,3 di riferimento. Ben 6 gradi in più. A Modena invece i gradi alle 17 erano addirittura 25,6: la temperatura più alta mai registrata negli ultimi 170 anni. Ne hanno approfittato in Sicilia e in Puglia dove la gente è scesa in spiaggia e qualche temerario ha anche fatto il bagno. La situazione più difficile è stata registrata in Piemonte, sul Verbano-Cusio-Ossola e in provincia di Torino. A Villadossola le raffiche di vento hanno scoperchiato un edificio che ospita abitazioni popolari e un motel, costringendo una ventina di famiglie ad abbandonare le case. Le lastre che ricoprono il tetto delle abitazioni sono finite in strada, ma fortunatamente non ci sono stati feriti. Problemi anche sul lago Maggiore, dove i traghetti che effettuano il servizio pubblico hanno avuto difficoltà nella navigazione. Raffiche a 180 km orari sono state registrate in montagna, in particolare sulla cima della Gran Vaudalà, al confine tra Piemonte e Valle d’Aosta, mentre hanno raggiunto ’solo’ i cento km orari nel comprensorio della Via Lattea e nella bassa Val Di Susa, creando non pochi problemi agli organizzatori delle Universiadi, costretti a rinviare diverse gare. Raffiche oltre i 150 chilometri orari anche sulle Dolomiti - la partenza del SuperG di Cortina è stata più volte rinviata - sulle montagne dell’Alto Adige e in Sardegna, nelle province di Olbia e Cagliari.

E sempre il vento è stata la causa del propagarsi in Piemonte di tre grossi incendi, che si sono sviluppati a Giaveno e Perosa Argentina, nel torinese, e a Ornavazzo, in provincia di Verbania. I Canadair e gli elicotteri S64 del Dipartimento della Protezione Civile hanno faticato non poco per effettuare gli interventi. . Nel pomeriggio le Ferrovie dello Stato hanno anche sospeso per quattro ore i collegamenti ferroviari diretti Austria e Germania. La decisione è stata presa perché le ferrovie austriache non assicuravano il trasporto oltre Insbruck. L’allarme è rientrato in serata a i collegamenti sono ripresi in maniera regolare. Scampato l’incubo Kyrill, si affaccia però un altro rischio per l’Italia. Secondo Cia e Coldiretti la prossima settimana arriveranno temporali e nevicate anche molto intense, con temperature che si avvicineranno allo zero. Una situazione che potrebbe provocare seri danni alle campagne, dove a causa del caldo di questi ultimi mesi il grano ha già raggiunto dimensioni che abitualmente ha a marzo e gli alberi da frutta sono in fiore. Il rischio reale, fanno notare le associazioni, é che si ripeta la situazione del 2006 quando tra caldo, siccità e maltempo l’agricoltura subì danni per un miliardo di euro.

* ANSA » 2007-01-19 20:12


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