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Globalizzazione. Canti di ’ndrangheta....

"MAMMASANTISSIMA" CALABRESE. LA CALABRIA SOTTO PRESSIONE DALL’INTERNO ... E DALL’ESTERO!!! Un’intervista a FRANCESCA VISCONE, sul significato e la portata del "successo" dei "canti di ’ndrangheta".

venerdì 22 dicembre 2006 di Federico La Sala
[...] Probabilmente noi in Calabria non ci saremmo mai resi conto della pubblicazione di questi cd all’estero se le grandi testate straniere - dal Times al New York Times, da Der Spiegel a Le Monde - non avessero dato grande risalto a tale avvenimento. Anche le televisioni straniere, ad esempio in Germania e in Olanda, hanno dato ampio spazio all’uscita dei cd. In un certo senso, quindi, lo abbiamo scoperto prima tramite la stampa straniera e poi attraverso alcuni giornali italiani che (...)

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> "MAMMASANTISSIMA" CALABRESE. LA CALABRIA SOTTO PRESSIONE DALL’INTERNO ... E DALL’ESTERO!!! Un’intervista a FRANCESCA VISCONE, sul significato e la portata del "successo" dei "canti di ’ndrangheta".

lunedì 19 febbraio 2007

All’attenzione del gentilissimo Emiliano Morrone.

Sono Francesco Sbano, produttore della trilogia delle canzoni della ’ndrangheta a cui si riferisce proprio il testo "Mammasantissima" calabrese, la Calabria sotto pressione dall’interno ...e dall’estero!!!". Sarebbe possibile rivolgere anche a me delle domande inerenti l’operazione della pubblicazione dei canti della ’ndrangheta all’estero?

Potrei essere utile nel chiarire i veri fini del progetto "La Musica della Mafia". Per esempio: come mai la band di Mimmo Siclari e cantori di malavita" ha suonato lo scorso anno all’interno di un programma dedicato all’Italia in uno dei maggiori oggetti dell’UNESCO il ZOLLVEREIN di Essen in Germania? La serata é iniziata nel pomeriggio con le composizioni di Scarlatti, eseguite da grandi esecutori tedeschi, cinesi, americani. A chiudere la serata é stato prorio il gruppo di Mimmo Siclari. Le sue canzoni sono state a lungo festeggiate da un pubblico avvezzo alla musica classica. Un’altra cosa: come mai il primo volume della trilogia é stato pubblicato in Italia dalla Amiata Media di Firenze, che per problemi tecnici non é riuscita a distribuire bene il prodotto, cosa non semplice ai giorni d’oggi per una piccola casa discografica? Oppure: come mai il progetto in questione é stato anche oggetto di studio a Copenhagen nel 2002, nella cornice del Congresso Mondiale per la Difesa dei Diritti Umani, sezione "music and censorship"? Il congresso di Copenhagen, alla fine, ha fatto le lodi agli iniziatori del progetto.

Mi chiedo come mai la Visconi nasconda tutto questo. Eppure, per evitare equivoci, il primo volume é stato presentato proprio da uno dei maggiori musicologi d’Europa: Goffredo Plastino, professore all’universitá di Newcastle in Inghilterra, anche lui calabrese.

Cordiali saluti,

Francesco Sbano


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