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SUOR LEONELLA SGORBATI: "PERDONO, PERDONO, PERDONO". La nunziatura del Kenya: "Nessuna prova di un collegamento con le parole del Papa"

lunedì 18 settembre 2006 di Federico La Sala
MOGADISCIO, 17 SET - I Tribunali islamici somali che controllano Mogadiscio hanno condannato «il barbaro assassinio» della religiosa cattolica italiana, uccisa da uomini armati in un ospedale nel sud della capitale somala. «Noi condanniamo l’assassinio di questa religiosa», ha detto lo sceicco Muktar Robow, vice responsabile per la sicurezza del Consiglio supremo islamico di Somalia (Sics). «È un atto barbaro e contrario agli insegnamenti dell’Islam (...) noi siamo desolati per quello che è (...)

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> SUOR LEONELLA SGORBATI: "PERDONO, PERDONO, PERDONO". --- Un appello di pace per l’Africa · Beatificata la suora missionaria Leonella Sgorbati ·

domenica 27 maggio 2018

Un appello di pace

per l’Africa

Beatificata la suora missionaria Leonella Sgorbati *

Il martirio di suor Leonella Sgorbati «invita a deporre le armi e a trasformarle in strumenti di lavoro e di pace» nella «terra somala, prima pacifico territorio dell’Africa orientale, oggi luogo di desolazione e di morte». Lo ha sottolineato il cardinale Angelo Amato, durante la beatificazione della suora missionaria della consolata uccisa in odium fidei a Mogadiscio nemmeno dodici anni fa.

Sabato mattina, 26 maggio, nella cattedrale di Piacenza, il prefetto della Congregazione delle cause dei santi ha presieduto il rito in rappresentanza di Papa Francesco. Si è trattato della prima beatificazione nella diocesi di Piacenza-Bobbio, dove Rosa, questo il suo nome al secolo, era nata il 9 dicembre 1940. «Il martire cristiano - ha detto il porporato all’omelia - non è un fanatico distruttore, ma un messaggero di fraternità umana, di carità, di perdono». In proposito il cardinale Amato ha ricordato come negli ultimi decenni la presenza della Chiesa cattolica in Somalia sia «stata brutalmente cancellata: con la cacciata dei missionari, con la repressione dei fedeli e con le uccisioni cruente e ingiustificate di testimoni della fede». Come, ha ricordato, «monsignor Salvatore Colombo, primo vescovo di Mogadiscio; il missionario francescano Pietro Turati; il medico Graziella Fumagalli, direttrice del centro antitubercolare della Caritas italiana; la missionaria laica Annalena Tonelli, fondatrice di opere a favore di sordomuti e di bambini disabili». E, ha aggiunto, «suor Leonella fa parte di questo corteo di benefattori dell’umanità povera e bisognosa, uccisi in odio alla fede cristiana». Proprio lei che «aveva sempre desiderato si avverassero le parole del canto: “Signore con cuore semplice e gioioso ho dato tutto”».

* Osservatore Romano, 26 maggio 2018


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