L’inchiesta Why not riguarda un presunto comitato d’affari che avrebbe gestito
in modo illecito finanziamenti pubblici. Tra i 40 indagati anche Prodi e Mastella
Calabria, perquisiti case e uffici
del governatore Loiero
Il presidente della Regione: "Sono sereno e totalmente
estraneo ai fatti, vaghi, che mi vengono contestati"
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CATANZARO - Perquisizioni sono state effettuate dai carabinieri nelle abitazioni di Catanzaro, Roma e Stalettì e negli uffici del capoluogo calabrese e di Reggio Calabria del presidente della Regione, Agazio Loiero, nell’ambito dell’inchiesta ’Why Not’. La notizia delle perquisizioni è stata resa nota dallo stesso Loiero tramite il suo portavoce, Pantaleone Sergi.
L’inchiesta riguarda un presunto comitato d’affari che avrebbe gestito in modo illecito finanziamenti pubblici. Indagate una quarantina di persone. Nell’elenco ci sono anche il presidente del Consiglio Romano Prodi e l’ex ministro della Giustizia Clemente Mastella, indagati in relazione ai loro presunti rapporti con l’imprenditore Antonio Saladino, ex presidente della Compagnia delle opere della Calabria e personaggio centrale dell’inchiesta.
La perquisizione nella sede del consiglio regionale si è conclusa con il sequestro di due computer. Il primo dell’addetta alla segreteria e l’altro in un ufficio che generalmente viene utilizzato dalla segreteria della consulta antimafia e da amministratori regionali quando si svolge il consiglio regionale.
"Non riesco a perdere la mia serenità" ha detto Loiero, "convinto come sono che emergerà la mia totale estraneità ai fatti che mi vengono contestati". Il presidente della Regione Calabria ha aggiunto che tali fatti sono "vaghi" e che è evidente che lo scopo delle perquisizioni di oggi sia quello di "mettere sotto la lente di ingrandimento la mia intera attività politica".
* la Repubblica, 6 febbraio 2008.