Congresso approva legge conto omofobia
Estesa ai reati contro gi omosessuali la definizione di «hate crimes»
di Gabriella Meroni - pubblicato il 23 Ottobre 2009 alle 10:41
Il Congresso americano ha approvato una legge contro l’omofobia che inserisce le violenze e gli attacchi contro i gay nella lista degli "hate crimes", puniti da una severa legge federale varata dopo l’assassinio di Martin Luther King nel 1968 per i crimini provocati dall’odio razziale.
La legge, che ora va alla scontata firma di Barack Obama, è stata dedicata alla memoria di Matthew Shepard, uno studente del Wyoming assassinato 11 anni fa perche’ omosessuale.
Era da 10 anni che i sostenitori della legge, tra i quali lo scomparso Ted Kennedy, si battevano per allargare la definizione di hate crime, finora prevista per i crimini provocati dalla razza, il colore della pelle, la religione o la provenienza nazionale della vittima, ai crimini provocati dal sesso e dall’orientamento sessuale delle vittime.
In questi anni la misura era stata sempre bloccata al Senato e George Bush aveva minacciato di porre il veto se avesse raggiunto il suo tavolo per la firma. Per evitare nuovi stop i leader democratici al Senato hanno collegato l’act - approvato il mese scorso dalla maggioranza democratica alla Camera con il voto contrario dei repubblicani - al bilancio della Difesa da 680 miliardi di dollari.
Nonostante questo, molti repubblicani - tradizionalmente grandi sostenitori delle spese militari - hanno votato contro per non far passare la legge contro l’omofobia. Sul fronte posto, il senatore liberal Russ Feingold, sostenitore dell’allargamento della legge contro hate crimes, ha votato contro quello che definisce un impegno senza termine in Afghanistan. Alla fine la legge è stata approvata con 68 voti favorevoli e 29 contrari.
L’approvazione è stata naturalmente salutata come una vittoria dei gruppi per i diritti dei gay. «Non vediamo l’ora che il presidente Obama firmi la prima importante misura legislativa di tutela dei diritti di lesbiche, gay, bisessuali e transgender - ha dichiarato Joe Solmonese, presidente di Human Rights Campaign, la principale organizzazione gay americana- troppe persone della nostra comunita’ hanno avuto la vita devastata dalla violenza dettata dall’odio».
Tuonano invece i conservatori che parlano di una legge che viola il primo emendamento che tutela la liberta’ di espressione, perche’ rischia di criminalizzare le critiche all’omossessualita’ espresse per esempio nei sermoni religiosi.
Affermazioni che i democratici dichiarano infondate e basate su una errata interpretazione del dettato della legge.
Fonte dell’articolo: VITA.it
Indirizzo web dell’articolo:
http://web.vita.it/news/view/96830
Omofobia delitto federale. Obama firma la legge *
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha firmato una legge che definisce un delitto federale qualsiasi attacco contro una persona solo per il suo orientamento sessuale o la sua identità sessuale. La legge è stata dedicata a Matthew Shephard, un giovane gay del Wyoming morto dopo essere stato rapito e quindi riempito di botte nel 1998, e a James Byrd, un giovane nero texano che subì la stessa sorte lo stesso anno.
«Dopo oltre un decennio di opposizioni e di ritardi - ha detto Obama - abbiamo approvato una legge sui delitti legati all’odio per contribuire a proteggere i nostri cittadini dalla violenza basata sull’aspetto, i loro amori, il loro modo di pregare o semplicemente chi sono». Secondo il ministro della Giustizia Eric Holder, il provvedimento rappresenta «la nuova grande legislazione sui diritti civili». Ufficialmente sono circa 12mila i delitti legati all’ orientamento sessuale in questi ultimi dieci anni, e secondo Obama la nuova legge rappresenta un passo avanti nella lotta per la difesa dei diritti umani. Il presidente degli Stati Uniti ha ancora una volta reso omaggio al senatore Ted Kennedy, recentemente deceduto a causa di un tumore al cervello, reputando che è stato lui a «rendere questa giornata possibile».
Il predecessore di Obama, George W. Bush, aveva minacciato di veto qualsiasi iniziativa legislativa di questo tipo, che non piace agli ambienti religiosi più conservatori. C’è il timore infatti che la legge possa essere sfruttata per condannare chi pronuncia discorsi contrari all’aborto o all’omosessualità.
* l’Unità, 29 ottobre 2009