Presidente del Consiglio

Romano Prodi ha ricevuto da Napolitano l’incarico ufficiale di formare il governo

mercoledì 17 maggio 2006.
 

Roma, 16 mag. (Adnkronos/Ign) - A più di un mese dalla vittoria alle elezioni, Romano Prodi ha ricevuto stasera l’incarico di formare il nuovo Governo. Dopo una giornata di consultazioni, il neo presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha convocato il Professore per le 19 al Quirinale per conferirgli ufficialmente l’incarico. E Prodi ha accettato l’incarico con riserva.

’’Ho garantito che scioglierò al più presto la riserva’’, ha detto il presidente del Consiglio incaricato dopo il colloquio con il capo dello Stato al Quirinale. ’’Questa sera -aggiunge Prodi- lavoreremo per definire la lista dei ministeri e dei relativi ministri. Penso di sciogliere la riserva domani mattina’’. Poi è tornato a sottolineare la solidità della coalizione.

’’Ho garantito al presidente della Repubblica che noi opereremo per formare un governo equilibrato e solido, in grado di affrontare i problemi della politica e dell’economia del Paese; di ridare all’Italia una maggiore coesione sociale necessaria per garantire un armonico sviluppo della società’’. ’’E anche -aggiunge il presidente del Consiglio incaricato- per garantire ai giovani un futuro di serenità e alle famiglie la tranquillità di cui hanno bisogno’’.

Dunque domani sarà presentata la lista dei ministri. ’’Non tardi’’, risponde Prodi quando gli viene chiesto a che ora si recherà al Colle per consegnarla. Stasera, intanto, alle 20 è previsto un nuovo verticea Santi Apostoli per ’’sciogliere gli ultimi nodi’’. ’’Non avremo ritardi di nessun tipo’’, assicura il Professore aggiungendo che ’’sarà una nottata abbastanza lunga’’.

Sembra intanto rientrata la tensione con i Comunisti italiani, arrivati a minacciare l’appoggio esterno, con il segretario Oliviero Diliberto che al termine della direzione nazionale assicura: ’’Il Pdci farà parte della squadra di Governo’’. ’’La discussione tra di noi è stata serena e tranquilla - ha detto il leader dei Comunisti italiani - abbiamo ribadito la scelta di partecipare al governo Prodi e confermato il nostro metodo: proporre una rosa di nomi di personalità esterne al nostro partito, che naturalmente guardino alla sinistra e agli interessi dei lavoratori. Siamo sicuri che le personalità che Prodi sceglierà tra i nostri nomi, saranno adeguatamente valorizzate’’.

In serata partita chiusa anche con la Rosa nel Pugno. Con il sì al Ministero di Emma Bonino ma con la contestuale richiesta di un impegno dell’Unione sulla vicenda dei senatori del partito. ’’A scanso di equivoci, dico che, per quanto mi riguarda - dichiara la Bonino - sono pronta ad accettare il compito ministeriale che mi venisse prospettato, se giungessero due elementi di chiarezza. Il primo è un impegno esplicito e serio sulla grave vicenda che vede esclusi da Palazzo Madama otto senatori regolarmente votati ed eletti dal popolo italiano. E’ una grave ferita alla legalità costituzionale. Chiedo ufficialmente all’Unione e al suo leader di pronunziare al riguardo parole chiare ed impegnative. Il secondo e’ un elemento di chiarezza sulla presenza complessiva della Rosa nel pugno nella compagine di governo’’.

I nomi che hanno un’assegnazione sicura allo stato riguardano vicepremier e ministeri di peso. Sui vicepremier c’è accordo su Massimo D’Alema con delega agli Esteri e Francesco Rutelli con delega ai Beni culturali. Per i ministeri di ’fascia A’ sembrano ormai certi Giuliano Amato al Viminale (in quota Prodi), Arturo Parisi alla Difesa e Clemente Mastella alla Giustizia. Sul resto, la partita è del tutto aperta e vi si inseriscono le proteste dei partiti più piccoli che chiedono un riconoscimento nella squadra di governo.

da www.adnkronos.com


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