Cronacazza politica

San Giovanni in Fiore, "un totale fallimento l’amministrazione Belcastro"

L’affondo di tre esponenti di spicco del Pd, Perri, Lopez e Mascaro
martedì 12 luglio 2016.
 

«Trascorso più di un anno, ben poco o quasi nulla è stato fatto. Prima che sia troppo tardi, urge cambiare radicalmente rotta e riflettere seriamente sull’operosità di questa giunta, la cui responsabilità maggiore ricade sul sindaco».

È la sintesi - su San Giovanni in Fiore, dal giugno 2015 amministrata dal centrosinistra - di tre esponenti del Pd: Gino Perri, consigliere comunale del centro silano e componente del direttivo provinciale, Salvatore Lopez, dell’assemblea regionale del partito, e Attilio Mascaro, già segretario cittadino.

I tre ricordano, in una nota, che «la sanità è stata il fulcro della campagna elettorale» per le comunali, ma, «a distanza di tredici mesi di attività amministrativa, i servizi ospedalieri e territoriali sono notevolmente decaduti rispetto al passato». «È giunto il momento - scandiscono - che qualcuno si assuma di fatto la propria responsabilità e rifletta seriamente».

Perri, Lopez e Mascaro denunciano «atteggiamenti di chiusura e arroccamento» dei vertici del Pd: «del segretario, del direttivo e del triumvirato» di gestione, che a loro avviso «hanno interrotto il rapporto con la città, svilendo il senso dell’appartenenza ed il valore della tessera».

Di più, i tre dissidenti rincarano la dose: «Vige un clima di regime la cui regola è o ti omologhi o sei fuori, non puoi pensare in maniera diversa». «Il civico confronto ed il pubblico dibattito - raccontano - sono un lontano ricordo, coesistere con costoro è impossibile, in quanto del concetto nobile della politica se ne è fatto un’arma di potere.

Segue un passaggio sul sostegno che l’attuale sindaco, Giuseppe Belcastro, ha avuto dalla "maggioranza" del partito, che l’ha imposto d’ufficio quale candidato alla guida del Comune. «La democrazia è negata, difatti alle amministrative del 2015 - ricordano i tre dissidenti - le primarie non sono state indette».

E giù duro: «Dopo cinque anni di fallimentare amministrazione di destra, vincere è stato facile, troppo facile (92%), un risultato bulgaro. Il popolo sangiovannese ha premiato il Pd maturando attese e speranze, ma, nonostante tale risultato, il paese è sprofondato in una palude dalla quale, se non si ricorre agli strumenti veri della politica (Regione, Ministeri, Europa), difficilmente se ne potrà uscire. La delusione e la rassegnazione si sono sostitute alla fiducia ed alla speranza».

Segue la summa sull’azione amministrativa di Belcastro e sodali. «L’ampio programma presentato ai sangiovannesi al secondo consiglio comunale si è trasformato - commentano Perri, Lopez e Mascaro - nel libro dei sogni, solo annunci e vane promesse, in breve un totale fallimento».

E la diagnosi: «Oggi il Pd di San Giovanni in Fiore è un partito appiattito, privo d’idee e di programmi, dipendente dal potere costituito che disdegna i nobili principi del pluralismo, della collegialità e della partecipazione».

«Nonostante tale stato di cose, siamo fortemente convinti - precisano Perri, Lopez e Mascaro - che solo il Pd può dare una vera svolta a San Giovanni in Fiore, consapevoli però che le resistenze maggiori sono all’interno del Pd stesso (arroganza, scarsa comunicazione tra amministrazione, consiglio e partito, interruzione del rapporto con i cittadini)». Poi la prospettiva: «Se nella gestione - avvertono i tre dissidenti - non entra la professionalità, la competenza, l’esperienza e l’aspetto motivazionale, San Giovanni in Fiore non avrà nessuna possibilità di crescita e sviluppo».

E, in successione, gli ambiti d’intervento. «C’è - chiosano Perri, Lopez e Mascaro - tanto da fare. Gli stessi ed antichi problemi giacciono irrisolti nelle scrivanie dell’amministrazione: piano strutturale comunale, sanità, rifiuti, politiche sociali, lavoro, cultura, turismo, ambiente, lavori pubblici, urbanistica, fisco, servizi, macchina amministrativa, attività produttive, commercio e infine la bella addormentata, l’Abbazia florense».

«L’auspicio - concludono i tre dissidenti - è sperare che il Pd di San Giovanni in Fiore spalanchi le porte ed inizi una nuova stagione costruita sul confronto, sul dibattito e sulla partecipazione».

Per il sindaco Belcastro tutto va bene e i risultati arrivano in copia. Per i Giovani democratici, invece, «i grillini sono politicamente irresponsabili». Ma Perri, Lopez e Mascaro sono tesserati Pd, che a San Giovanni in Fiore, la città del governatore regionale Oliverio, si culla come nulla fosse.

Auro Burbarelli


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