Editoriale

La mia banda suona al bar ... (Modernissimo)

domenica 24 agosto 2014.
 

“Faceva più danni ai nemici Lui solo che tutto l’esercito”. Giovanni Salviati diceva così di Giovanni dalle BANDE Nere, un Personaggio che Niccolò Machiavelli riteneva l’unico capace di difendere gli Stati Italiani dalla discesa di Carlo V.

di Domenico Monteleone

Allo stesso modo, quel pomeriggio - solita fascia in testa quasi a ricordare una BANDANA da combattimento - Emiliano Morrone era li, insieme a tutti noi, a fermare la discesa di ogni Carlo V di sorta e, soprattutto, ad urlare la propria Forza, ad urlare la Forza di centinaia di persone, di migliaia di Persone che si sentono a Lui legate da un afflato, da un vincolo, da un ideale, anzi da mille ideali e che sono pronte a difenderne il Pensiero ed anche il Fisico. Di migliaia di Persone che anche attraverso la Rete hanno urlato: “oggi io sono Emiliano Morrone!

Eravamo stati messi al BANDO da un’organizzazione comunale sciatta, inefficiente, arrogante, incapace persino di redigere una comunicazione di diniego (carente anche dei rudimenti tecnico-giuridici) in riferimento alla chiusura del traffico. Eh si! Il Comune di San Giovanni in Fiore ha ritenuto di lasciare aperta la strada la strada del Bar Modernissimo, aperta al transito delle autovetture e, soprattutto, al transito di fragorosissime motovetture (ma a San Giovanni in Fiore non è arrivata una normativa che disciplini l’inquinamento acustico?).

Speravano, forse, che emiliano Morrone venisse ABBANDONATO, ma nessuno di Noi ha - neanche per un minuto - pensato di lasciarlo solo. “Puoi dire che sono un sognatore, ma non sono il solo” cantava il mitico John Lennon nei complicati anni settanta ed oggi è possibile dire che se esiste Qualcuno che incarni ancora quello spirito di Pace, quello spirito libero, quello spirito critico, questo qualcuno si chiama Emiliano Morrone.

E, per un giorno, la BAND di John Lennon siamo Noi che eravamo li, Noi che abbiamo normalmente portato la nostra testimonianza, Noi che non vogliamo cedere il passo ai violenti, Noi che non vogliamo arrenderci al pensiero unico. Noi del Bar Modernissimo, dai gestori Cristian e Giuseppina a tutti quelli che sono venuti da vicino e da lontano, da tutta la Calabria ed anche da fuori Regione.

Libertà, libertà, libertà. Libertà dalla sopraffazione mafiosa, libertà dall’oppressione della Grandissima Prostituzione Intellettuale. Questa è quella che abbiamo indicato come la Nostra BANDIERA, il Nostro vessillo da tenere su con fierezza e da utilizzare come stella polare nella Nostra costante ricerca di uno spazio di incidenza, uno spazio, cioè, che Ci consenta di prendere di infilata, di prendere in contropiede i Poteri - grandi, medi, piccoli, piccolissimi, infimi - che tendono a comprimere, a distruggere, ad addormentare le coscienze. E Noi non vogliamo farci comprimere, non vogliamo farci distruggere, non vogliamo farci addormentare la coscienza. Vogliamo lottare attraverso la ricerca e l’utilizzo del Nostro Spazio di Incidenza.

Certo la strada è impervia e molto difficile perché - troppe volte - quelli che dovrebbero essere additati come BANDITI ricoprono, invece, importanti posti di potere e sono osannati da un Popolo troppe volte ignobilmente belante. Belante, magari, al prezzo di appena un duro tozzo di pane!

Si, questa mi sembra la falla più grande del sistema. Un sistema che si alimenta e vive di BANDERUOLE e di voltagabbana che - ben orchestrati da Poteri posti spesso troppo più alto di Noi, quasi a farci sentire “legittimamente” esclusi - determinano la storia, determinano l’evoluzione, anzi determinano l’involuzione di un Popolo, di una Terra, di una Nazione.

Il gioco è finito cari Signori. Qui non si tratta più di mordere e fuggire, di scippare lo scippabile e poi scappare come in un ideale e terribile gioco della BANDIERINA. Qui il gioco è finito davvero. È finito perché non c’è più niente da strappare, non c’è più niente da violentare.

È stata strappata anche la speranza se è vero - come è vero secondo quanto riportato dall’ISTAT - che tra circa quindici anni non sarà rimasto nemmeno un brandello di quello che ancora oggi i nostri politici continuano a definire - abusivamente - futuro! La tavola - un tempo IMBANDITA - è irrimediabilmente sguarnita. Non c’è più niente.

Ed è proprio in queste situazioni, in questi frangenti, nell’attimo immediatamente prima del precipizio che deve esserci, che c’è la spinta ideale a proseguire, a sognare, a cantare i propri sogni come antichi e nuovi BANDOLERI i quali - chitarra in mano - riuscivano e riescono a trasmettere emozioni positive, emozioni forti, emozioni e basta. quel tanto appena sufficiente a far intravvedere una luce in fondo al tunnel.

Chitarra in mano alla John Lennon: “dai una chance alla Pace!” cantava Egli da un letto metaforico con la Sua Yoko Ono e - come Lui - proviamo a cantarla pure Noi, proviamo a sentire questa Canzone, a sentire il suo significato in fondo al cuore per dare una chance di Pace al Mondo, una vera chance a tutti gli SBANDATI che si trovano in balia delle onde - in senso fisico ed in senso simbolico - non per un crudele destino ma, solo e soltanto, per il crudele gioco del risiko planetario in cui si stanno dilettando quei cinquanta o cento delinquenti che governano le nostre vite, i nostri destini, il nostro futuro e che utilizzano tutti i terminali dello pseudo potere che - a sua volta - utilizza tutto ciò che può servire a colmare questa insana e viscida smania di potere.

Ecco allora il senso ed il significato di provare ad urlare, di provare a far conoscere, di provare a rivelare - quasi come dei veri e propri BANDITORI -quella che è la verità storica, la Verità degli accadimenti mondiali, la Verità degli accadimenti rionali, la Verità della corsa all’autodistruzione umana. Una corsa attuata a tutti i livelli a partire dai livelli più bassi rappresentati dalla criminalità organizzata ed, ancora più giù, dallo sputo di potere rappresentato da tutti quei “cretini di mafia” (la brillante espressione è di Nicola Gratteri), uno dei quali (“cretini di mafia”, s’intende) si è prodotto nel vile atto di danneggiamento della vettura di Emiliano Morrone.

Bisogna ripulire la Società, ripulire la propria mentalità, il proprio cuore da ogni rigurgito di BANDITISMO, mafioso e non, la cui fenomenologia serve - fondamentalmente - ad innalzare con la forza, con la più bruta forza, soggetti e situazioni che Ci riportano violentemente (come con un’ideale e terribile macchina del tempo) indietro nel tempo, ed indietro di milioni di anni: novelli trogloditi.

Noi, invece, vogliamo andare avanti, vogliamo SBANDIERARE la Nostra Fede nel Bello, la Nostra Fede nella Cultura, la Nostra Fede nei Libri. Dobbiamo essere divulgatori di Pensiero, di Idee, di Futuro. Dobbiamo essere capaci - quasi come per induzione elettromagnetica - di trasmettere il Sacro Fuoco del Sapere. Perche è impossibile che chi conosce San Francesco, Gandhi, Luigi Pirandello, Benedetto Croce, Leonardo Sciascia, Eduardo De Filippo, Vincenzo Bellini, Grazia Deledda, Maria Schininà, possa avere pensieri che abbiano un alcunché di violento. Chi conosce Gioacchino da Fiore, San Francesco da Paola, Leonida Repaci, Pitagora, Bernardino Telesio, Francesco Cilea, Francesco Mottola, Tommaso Campanella, Saverio Strati, Corrado Alvaro, chi ne conosce il Pensiero non può avere dentro di sè il seme della violenza.

Ecco: la ricerca costante, personale, interiore di tutto questo deve essere il Nostro Fine ultimo. La riscoperta dell’immensa eredità spirituale lasciataci dai Grandi del passato e la relativa e capillare diffusione della Bellezza del Pensiero è la strada maestra per uscire da questa buca in cui ci hanno buttato. Si, questa mi sembra la strada maestra. La strada giusta. Si, è questo il BANDOLO della intricata matassa ...

Ecco perché la mia BANDA suona al Bar ... Modernissimo ... di San Giovanni in Fiore e di tutte le Città del Pianeta!

Domenico Monteleone, legale Assotutela


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